A Locorotondo ho trascorso molte estati della mia infanzia. A quell’età non davo il giusto peso alla bellezza dei luoghi, tutto mi sembrava uguale e anche il solo vagabondare tra le vie del centro storico spesso mi annoiava. Come cambiano le cose negli anni, ora mi trovo qui a scrivere su un blog di viaggio e il parlare di borghi e paesini caratteristici è diventata una delle mie peculiarità. Sono tornato da queste parti con occhi diversi, a distanza di molto tempo.
Basta poco per far riaffiorare i ricordi. Camminando lungo corso XX Settembre tornano in mente le passeggiate in bicicletta sino alla Villa Comunale, le calde giornate estive che culminavano la sera con le vie affollate per la festa di San Rocco. Piccolo com’ero le distanze mi sembravano grandissime, ora mi accorgo di aver percorso appena poche centinaia di metri.
Dalla curata Villa Comunale basta poco per raggiungere via Nardelli, il belvedere sulla Valle d’Itria conosciuto come “lungomare“. Di mare nemmeno l’ombra ma è la splendida vista a giustificare il nome con decine e decine di trulli sparsi per le campagne, masserie, vigneti segnati da mura a secco e uliveti. Qui le botteghe di una volta ospitano raffinate vinerie e piccoli cafè.
Locorotondo, corso XX Settembre |
Locorotondo, vista dal “lungomare” |
Visto dall’alto il centro storico appare come un cerchio quasi perfetto. Ecco spiegato il suo toponimo che deriva dal latino ”Locus Rotundus”, posto rotondo. Come un tempo ho vagato tra le viuzze lasciandomi trasportare dagli incontri e da tutto ciò che potesse attirare il mio sguardo (e perchè no anche la mia reflex). Il bianco avvolge ogni cosa ed esalta i colori dei balconi in fiore. Edifici barocchi si alternano ad abitazioni con i caratteristici tetti spioventi detti “cummerse” e realizzati in chiancarelle, un rivestimento di lastre calcaree.
E così che in breve mi sono trovato a superare uno ad uno i principali luoghi da vedere a Locorotondo:
- Piazza Vittorio Emanuele II. Un’elegante piazza ottocentesca un tempo chiamata Piazza Castello perchè costeggiava l’antico Castello che probabilmente sorgeva nei pressi la chiesa dell’Addolorata.
- Palazzo Aprile Ximeses. Affacciato su Piazza Vittorio Emanuele II è completamente tinteggiato con una tonalità molto accesa del tipico rosso pompeiano.
- Palazzo Comunale. I suoi ambienti, sovrastati da una torre decorata da un’edicola e da un orologio, sono ora occupati dalla Biblioteca Civica intitolata ad Antonio Bruno.
- Palazzo Morelli. In stile barocco e unica residenza signorile conservata fin dai primi del Settecento. L’edificio è facilmente individuabile per via dello splendido portale e dei balconcini con ringhiere in ferro battuto a petto d’oca.
- Chiesa Madre. Dedicata a San Giorgio, la chiesa mostra una facciata in stile neo-cinquecentesco e una pianta articolata, a croce greca. Adiacente è l’ottocentesca chiesetta dell’Annunziata
- Chiesa della Madonna della Greca. La chiesa più antica di Locorotondo. Edificata due volte, l’ultimo edificio risale al 1480.
- Chiesa di San Rocco. Dedicata al patrono della città.
Il mio consiglio è quello di visitare il centro storico senza un itinerario ben preciso. Fermatevi a pranzo in uno dei diversi ristoranti tipici ed assaggiate gli “Gnumerèdde suffuchète” involtini di trippa d’agnello, legati con le budella dell’animale e cotti a lungo in tegami di terracotta, oppure gustando un piatto di orecchiette, la pasta fresca più conosciuta della cucina pugliese. Accompagnate il tutto con un buon bicchiere di vino locale.
Locorotondo |
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