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Venezuela, dieci segnali di una crisi senza fine

Aprile 30, 2018 · Manuel Santoro · 5 commenti

Crisi Venezuela
“Antes”. Parlando con un venezuelano sentirete spesso riecheggiare questo vocabolo, una parola che nasconde tutta la situazione nella quale versa attualmente il Venezuela. Non aspettatevi significati astrusi. In italiano vuol dire semplicemente “prima”. Il confronto con il passato è un tema ricorrente per tutta la popolazione e richiamare alla memoria tempi migliori è diventata forse l’unica soluzione per alleviare le sofferenze di una nazione che solo poche decine di anni fa registrava il più alto prodotto interno lordo pro capite di tutta l’America latina. 
Ho trascorso due settimane in Venezuela, tempo utile per capire qualcosa in più di ciò che sta accadendo attualmente. Una cosa è certa, la nazione sta attraversando uno dei momenti peggiori di tutta la sua storia recente. Le cause sono molteplici, gran parte economiche, frutto di scellerate gestioni politiche. Non mi lascerò andare a commenti politici ma la situazione è sotto gli occhi di tutti: il Venezuela è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere se nei prossimi mesi non verranno presi provvedimenti. 
Durante la mia permanenza ho annotato gli indizi più evidenti di una crisi che appare ormai senza fine, segnali non isolati ma tutti relazionati tra loro. Ciò nonostante la popolazione continua nella propria quotidianità, tra infiniti problemi. 
1. Inflazione
In Venezuela si parla ormai di iperinflazione. Dall’inizio della crisi, infatti, il Bolivar, la moneta di stato, sta perdendo progressivamente il suo valore in favore di un’inflazione che ha raggiunto livelli inimmaginabili, oltre 9.000% ad aprile 2018 rispetto agli ultimi 12 mesi. L’inflazione è esplosa, i prezzi sono arrivati alle stelle mentre il salario minimo dei lavoratori rimane praticamente invariato. Se cibo e medicinali hanno raggiunto prezzi esorbitanti per la popolazione, l’unico bene a non aver visto evidenti fluttuazioni del prezzo è la benzina.
Inflazione in Venezuela
Inflazione in Venezuela
2. Mancanza di denaro corrente
Gran parte delle transazioni vengono effettuate con carta di credito. Quasi impossibile trovare denaro liquido per pagare merci e servizi. Basti pensare che i bancomat, ai quali è possibile accedere solamente dopo una lunghissima coda, concedono mediamente un prelievo giornaliero di 10.000 Bs, il costo di un paio di corse urbane in autobus per intenderci, prezzo di gran lunga inferiore rispetto a cibo e medicinali. Un esempio concreto: un pacchetto di tovaglioli costa a attualmente intorno ai 350.000 Bs.
3. Povertà
I dati parlano chiaro: l’82% delle famiglie è ridotta in stato di povertà (rispetto al 48% del 2014) e oltre 2,4 milioni di persone sono costrette a cercare cibo tra i rifiuti, scene sempre più comuni nelle strade del paese. L’iperinflazione ha contribuito a un abbassamento costante del Pil, ormai in caduta libera. Un rapporto della Human Rights Foundation porta alla luce alcuni aspetti sconcertanti: a causa della crisi i venezuelani hanno perso i media dieci chili a testa ed il 33% dei 10 milioni di bambini venezuelani soffre di “crescita ritardata”.
Povertà Venezuela
Una scena comune in Venezuela. Un uomo cerca cibo tra i rifiuti
4. Scarsità di cibo
Immaginate di andare in un supermercato e trovare gli scaffali vuoti. Ebbene la nazione ha vissuto recentemente lunghissime settimane nel quale trovare il cibo in esercizi commerciali era diventata quasi un’impresa. Ora la situazione è leggermente migliorata e in alcuni supermercati, almeno quelli più grandi, è comparsa nuovamente la merce, seppure a prezzi tremendamente alti per un comune mortale. Il Venezuela è oggi un paese nel caos dove l’unica soluzione per chi non ha la possibilità è quella di fare code ed infinite code per riuscire a comprare cibo e beni di prima necessità. Ecco perché anche l’economia del baratto è tornata prepotentemente di moda. Uscire e vedere una coda davanti a un supermercato è ormai una scena comune, ogni giorno mi è capitato rimanere basito per una situazione fuori dal normale.
Scaffali vuoti in un supermercato venezuelano
Scaffali vuoti in un supermercato venezuelano
5. Insicurezza e criminalità
Uscire di casa con il timore che possa succedere qualcosa; il rischio di portare con sé un oggetto di valore; fare ritorno alla propria abitazione al calar della sera. In Venezuela si convive giornalmente con tutto questo e chi pensa che quello che ho scritto sia esagerato basta vedere i numeri: triste realtà ma il Venezuela è tra i paesi più violenti e pericolosi al mondo. Una criminalità dilagante che non accenna di diminuire. In pochi giorni di permanenza ho ascoltato testimonianze di moltissime persone vittime di furti ed estorsioni, ho letto un’infinità di articoli relativi ad omicidi, ho visto in prima persona un taccheggio ed ho ascoltato i colpi di una sparatoria finita in tragedia. La lista potrebbe continuare. Spesso è la fame a portare a delinquere ma questa non è una giustificazione.
Un periodico venezuelano e i suoi articoli di cronaca nera
Un periodico venezuelano e i suoi articoli di cronaca nera

6. Censura

Negli ultimi mesi in Venezuela sono stati bloccati vari canali internazionali di notizie e soppresse decine di stazioni radio e televisioni locali, atti che costituiscono una forma estrema di libertà d’espressione. Evidenti prove, quindi, che i mezzi di comunicazione sono quasi totalmente dominati dal governo con annunci obbligatori, chiamati “cadenas”, a sostituire improvvisamente i programmi in onda. La chiusura ovviamente ha visto protagonisti quei canali fonti d’informazione per la società, mezzi che emettevano messaggi dissonanti sull’operato del governo. 
7. Corruzione
Pagare per velocizzare un documento ufficiale o dare una mancia a un membro delle forze di sicurezza per “evitare” una multa. Cose normali in Venezuela. In prima persona sono stato testimone dei due episodi, punta dell’iceberg di un fenomeno che qui ha raggiunto livelli inimmaginabili ed in ogni ambito, classe dirigente inclusa. 
8. Esodo
Autobus stracolmi di gente pronti a lasciare il paese e una frontiera, quella tra Venezuela e Colombia, simbolo di un esodo che sta raggiungendo dimensioni bibliche. La nazione sta assistendo a uno spostamento di massa della popolazione con la vicina Colombia diventata un punto nevralgico per la migrazione. In molti scelgono la Colombia per mettere da parte soldi prima di spostarsi in altre nazioni dell’America Latina, altri decidono di rimanere, i più fortunati raggiungono invece in aereo il continente europeo. In Venezuela è sempre più difficile conseguire un passaporto ma questo non scoraggia parte della popolazione che parte indocumentata, e quindi con tutti i rischi che ne conseguono, con la speranza di una vita migliore. 
9. Chiusura di attività commerciali
Saracinesche arrugginite e vetri sporchi. Molti di quelli che fino a pochi anni fa erano luoghi di ritrovo per i venezuelani ora sono solamente un ricordo. Centri commerciali semivuoti, concessionarie automobilistiche fallite e negozi definitivamente chiusi. Sono pochi gli esercizi, rispetto a qualche anno fa, che continuano la propria attività. È desolante per un venezuelano fare ritorno in patria dopo alcuni anni e vedere la situazione cambiata in questo modo. 
10. Nostalgia
Ho voluto inserire quest’ultimo punto perché ritengo sia uno dei più significativi. I sudamericani, si sa, sono conosciuti per sdrammatizzare anche nelle situazioni più difficili. In Venezuela si è persa la voglia di sorridere. Ricordare il passato in qualsiasi occasione è un segnale tangibile di come la situazione sia cambiata, in negativo. In pochi anni tutto è degenerato e se prima vivere degnamente era possibile, almeno per una buona parte della popolazione, ora è necessario vivere alla giornata sperando che l’indomani non sia peggiore. 
Quale futuro? È probabilmente la domanda che un po’ tutti in Venezuela si pongono. Non rimane che aspettare e sperare. Ma fino a quando? Sarà il tempo a parlare.
Code infinite per acquistare cibo
Code infinite per acquistare cibo
Code infinite per acquistare cibo

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Commenti

  1. Emanuele - Recyourtrip dice

    Maggio 15, 2018 alle 11:33 pm

    Interessante Manuel. Credo che il travel blogging possa e debba essere, come in questo caso, anche una possibilità per fare analisi critiche sul mondo che ci sta intorno, con le dovute limitazioni e senza alcuna pretesa di avere la verità assoluta. Grazie del contributo.

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Maggio 18, 2018 alle 11:36 am

      Grazie mille Emanuele. Credo anch'io che il mondo del travel blogging debba fare analisi critiche sul mondo e soprattutto parlare degli aspetti negativi delle località visitate. Chiaramente con un pizzico di attenzione per non finire in discorsi politici senza uscita.

      Rispondi
  2. Unknown dice

    Maggio 22, 2018 alle 5:03 am

    Gracias por dedicar un poco de tu tiempo para resaltar la situacion critica q vivimos los venezolanos día a día, la ultima pregunta q colocaste en el articulo me la hago tantas veces todos los días y asi como yo muchos se la hacen, sintiendo obstino por tanta injusticia q se vive diariamente.

    Rispondi
  3. Unknown dice

    Dicembre 24, 2018 alle 6:18 pm

    quindi se vado come turista è pericoloso?mi interesserebbero le donne,logicamente consenzienti e maggiorenni,e non prostitute,perchè so che le venezuelane sono belle.grazie per larisposta

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Dicembre 24, 2018 alle 8:34 pm

      Ciao, non posso darti torto. Le donne venezuelane sono molto belle. Sicuramente questo non è il periodo migliore per fare turismo in Venezuela ma prendendo molte precauzioni è possibile, anche a volte può essere pericoloso. Se hai qualche contatto del posto molto meglio. Saluti, Manuel.

      Rispondi

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🇮🇹 Fino al 2010 l'Attabad Lake non esisteva. 🇮🇹 Fino al 2010 l'Attabad Lake non esisteva. Una frana investì il villaggio di Attabad uccidendo 20 persone e provocando lo sbarramento del fiume Hunza. Nacque così questo lago, ora attrazione di riferimento a livello turistico della zona (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🚤

Until 2010, Attabad Lake did not exist. A landslide hit the village of Attabad, killing 20 people and damming the Hunza River. Thus was born this lake, now a tourist attraction in the area (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🚣‍♂️

Hasta 2010, el lago Attabad no existía. Un corrimiento de tierras azotó la aldea de Attabad, matando a 20 personas y represando el río Hunza. Así nació este lago, hoy atracción turística de la zona (Gilgit-Baltistán - Pakistán) 🚤

________________________________
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🇮🇹 Arrivati in Pakistan da neanche 24h, l’ 🇮🇹 Arrivati in Pakistan da neanche 24h, l’impatto con il Paese è stato forte, con la cancellazione di un volo interno e il cambio di programma. Abbiamo ripiegato su Rawalpindi. Qui la parte vecchia è a dir poco caotica, con i suoi odori impattanti, il traffico, gli sguardi curiosi ed il fascino senza tempo dei suoi edifici decadenti (Punjab - Pakistan) 🛺 

We arrived in Pakistan not even 24 hours ago, the impact on the country was strong, with the cancellation of an internal flight and a change of plan. We fell back on Rawalpindi. Here the old part is chaotic to say the least, with its impactful smells, traffic, curious glances and the timeless charm of its decaying buildings (Punjab - Pakistan) 🛺

Llegamos a Pakistán no hace ni 24 horas, el impacto en el país fue fuerte, con la cancelación de un vuelo interno y un cambio de planes. Recurrimos a Rawalpindi. Aquí el casco antiguo es caótico a más no poder, con sus impactantes olores, el tráfico, las miradas curiosas y el encanto intemporal de sus edificios decadentes (Punjab - Pakistan) 🛺

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I must admit, despite the many bathers, it was really nice in the crystal-clear water of Punta Prosciutto (Puglia - Italy) 🌊

Debo admitir que, a pesar de los numerosos bañistas, se estaba muy bien en las aguas cristalinas de Punta Prosciutto (Puglia - Italia) 🏖
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I have countless memories of Locorotondo: my great-grandmother, childhood trips with my parents and grandparents. But also the distant relatives who came back to visit once a year. Locorotondo has changed so much over time. Thirty years ago (thirty, woww) it was a quiet little village, now it is a land of tourists, of festivals, of restaurants that open constantly. However, its charm remains, that never goes away (Puglia - Italy) 🏠

Tengo muchos recuerdos de Locorotondo: mi bisabuela, los viajes de la infancia con mis padres y abuelos. También los parientes lejanos. Locorotondo ha cambiado mucho con el tiempo. Hace treinta años (treinta, woww) era un pueblecito tranquilo, ahora es tierra de turistas, de fiestas, de restaurantes que abren constantemente. Sin embargo, queda su encanto, que nunca desaparece (Puglia - Italia) 🏠
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