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Terezin, piazza principale |
Complice il cielo nuvoloso, Terezin ci dà subito l'impressione di essere una città molto triste con strade deserte e una desolata piazza spoglia in cui campeggia un solitario albero di Natale addobbato. Nemmeno le abitazioni dalle tinte multicolore riescono a eliminare quel senso di malinconia e inquietudine che aleggia in città. A poche decine di metri dalla piazza visitiamo il
Museo del Ghetto che ripercorre la vita nel ghetto di Terezin. Il museo fu utilizzato dai tedeschi per ospitare giovani prigionieri dai 10 ai 15 anni, come testimoniano decine di disegni appesi alle pareti.
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Terezin, Museo del Ghetto |
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Terezin, parco pubblico antistante Museo del Ghetto |
A piedi ci spostiamo verso la
Fortezza Minore. E' ora di pranzare e in città non ci sono ristoranti degni di nota. Ci accontentiamo di un chiosco fast food lungo la strada. Di fronte all'ingresso della fortezza si estende il
Cimitero Nazionale costruito nel 1945 al fine di dare sepoltura alle persone sepolte nelle fosse comuni nazista.
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Terezin, Cimitero Nazionale |
Entrati nella Fortezza Minore siamo subito colpiti dalla evidente scritta sopra il cancello che conduce al cortile interno: "
Arbeit Macht Frei" ("Il lavoro rende liberi") recida il motto beffardo ideato dai nazisti e presente nella maggior parte dei campi di concentramento. Vaghiamo in silenzio osservando attentamente le prigioni, le celle d'isolamento, i laboratori e i campi d'esecuzione. immaginando tutte le atrocità che i prigionieri furono costretti a subire in questo triste sito. In una cella una corona con la bandiera della Serbia ricorda
Gavrilo Princip, colui che nel 1914 uccise l'arciduca Francesco Ferdinando divenendo il pretesto per scatenare la prima guerra mondiale.
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Terezin, Fortezza Minore |
Torniamo verso il centro per spostarci dalla parte opposta del fiume Ohře. Oltre il cuore di Terezin, verso la periferia, si trovano altri luoghi testimoni delle crudeltà di quel'infausto periodo storico. Terezin sembra una città abbandonata a sè stessa. Alla ricerca del forno crematorio finiamo in un grande casermone disabitato nel cui cortile interno è parcheggiato un vecchio camion risalente ai tempi della guerra.
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Terezin |
Costeggiamo gli anonimi resti di un raccordo ferroviario costruito dai prigionieri e giungiamo dapprima alla
camera mortuaria e poi all'antistante
colombarium, dove erano custodite le urne funerarie dei deceduti. Qualche centinaio di metri più in là un viottolo nei pressi di un parcheggio conduce al
forno crematorio. Sono passati solo quattro minuti dall'orario di chiusura e non possiamo entrare. Ci accontentiamo di osservare il vicino
cimitero ebraico prima di fare ritorno in centro e prendere l'autobus per Praga dove facciamo ritorno nel nostro alloggio prenotato attraverso il sito
Hundredrooms pochi giorni prima.
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Terezin, Colombarium |
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Terezin, Cimitero ebraico |
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Terezin, Chiesa della Resurrezione |
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