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Dintorni di Praga. Il campo di concentramento di Terezin

Gennaio 2, 2015 · Manuel Santoro · Lascia un commento

La neve caduta nei giorni scorsi ha lasciato spazio ad una insistente e fastidiosa pioggia che è cominciata a cadere fin dalle prime ore del mattino. Nonostante questo non ci siamo persi d’animo e in metro abbiamo raggiunto il terminal degli autobus all’esterno della stazione ferroviaria di Praha-Holešovice con l’intento di raggiungere Terezin per vedere in prima persona le testimonianze di una delle pagine più buie della storia europea.

Terezin, infatti, è tristemente famosa per la sua fortezza nata nel 1780 inizialmente con il solo scopo difensivo e invece utilizzata in seguito dapprima come prigione e poi come campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Circa 144.000 ebrei furono imprigionati qui, oltre 33.000 trovarono la morte. Nel cuore della fortezza si estende l’attuale centro abitato.

Un autobus è pronto a partire dallo stallo numero sette, il viaggio durerà circa 45 minuti. Il meteo ci dà ragione e in breve, mentre attraversiamo gli immensi campi coltivati alla periferia della capitale smette di piovere. Più ci avviciniamo a Terezin e più il paesaggio si tinge di bianco. Deve aver nevicato molto di più di Praga da queste parti. Il nostro autista intanto è al suo primo giorno di lavoro e in un paio di occasioni, consigliato da un suo collaboratore più anziano, cambia improvvisamente direzione per non sbagliare strada. Scendiamo direttamente nel centro della cittadina.

Terezin, piazza principale
Terezin, piazza principale

Complice il cielo nuvoloso, Terezin ci dà subito l’impressione di essere una città molto triste con strade deserte e una desolata piazza spoglia in cui campeggia un solitario albero di Natale addobbato. Nemmeno le abitazioni dalle tinte multicolore riescono a eliminare quel senso di malinconia e inquietudine che aleggia in città. A poche decine di metri dalla piazza visitiamo il Museo del Ghetto che ripercorre la vita nel ghetto di Terezin. Il museo fu utilizzato dai tedeschi per ospitare giovani prigionieri dai 10 ai 15 anni, come testimoniano decine di disegni appesi alle pareti.

Terezin, Museo del Ghetto
Terezin, Museo del Ghetto
Terezin, Museo del Ghetto
Terezin, parco pubblico antistante Museo del Ghetto
Terezin, parco pubblico antistante Museo del Ghetto

A piedi ci spostiamo verso la Fortezza Minore. E’ ora di pranzare e in città non ci sono ristoranti degni di nota. Ci accontentiamo di un chiosco fast food lungo la strada. Di fronte all’ingresso della fortezza si estende il Cimitero Nazionale costruito nel 1945 al fine di dare sepoltura alle persone sepolte nelle fosse comuni nazista.

Terezin, Cimitero Nazionale
Terezin, Cimitero Nazionale

Entrati nella Fortezza Minore siamo subito colpiti dalla evidente scritta sopra il cancello che conduce al cortile interno: “Arbeit Macht Frei” (“Il lavoro rende liberi”) recida il motto beffardo ideato dai nazisti e presente nella maggior parte dei campi di concentramento. Vaghiamo in silenzio osservando attentamente le prigioni, le celle d’isolamento, i laboratori e i campi d’esecuzione. immaginando tutte le atrocità che i prigionieri furono costretti a subire in questo triste sito. In una cella una corona con la bandiera della Serbia ricorda Gavrilo Princip, colui che nel 1914 uccise l’arciduca Francesco Ferdinando divenendo il pretesto per scatenare la prima guerra mondiale.

Terezin, Fortezza Minore
Terezin, Fortezza Minore
Terezin, Fortezza Minore
Terezin, Fortezza Minore
Terezin, Fortezza Minore
Terezin, Fortezza Minore
Terezin, Fortezza Minore
Terezin, Fortezza Minore

Torniamo verso il centro per spostarci dalla parte opposta del fiume Ohře. Oltre il cuore di Terezin, verso la periferia, si trovano altri luoghi testimoni delle crudeltà di quel’infausto periodo storico. Terezin sembra una città abbandonata a sè stessa. Alla ricerca del forno crematorio finiamo in un grande casermone disabitato nel cui cortile interno è parcheggiato un vecchio camion risalente ai tempi della guerra.

Terezin
Terezin
Terezin
Terezin
Terezin

Costeggiamo gli anonimi resti di un raccordo ferroviario costruito dai prigionieri e giungiamo dapprima alla camera mortuaria e poi all’antistante colombarium, dove erano custodite le urne funerarie dei deceduti. Qualche centinaio di metri più in là un viottolo nei pressi di un parcheggio conduce al forno crematorio. Sono passati solo quattro minuti dall’orario di chiusura e non possiamo entrare. Ci accontentiamo di osservare il vicino cimitero ebraico prima di fare ritorno in centro e prendere l’autobus per Praga dove facciamo ritorno nel nostro alloggio prenotato attraverso il sito Hundredrooms pochi giorni prima.

Terezin, Colombarium
Terezin, Colombarium
Terezin, Cimitero ebraico
Terezin, Cimitero ebraico
Terezin, Chiesa della Resurrezione
Terezin, Chiesa della Resurrezione

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦 Non lontano da Tizou 📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦

Non lontano da Tizourgane, lungo la strada che porta ad Aït Baha vi sono i resti di un'antica Kasbah. Poche sono le informazioni a riguardo sul web. Una pagina in tedesco la chiama Tioulit, un antiquario nelle vicinanze ne parla come Efrl. Oggi è un luogo senza tempo dove perdersi tra le antiche strutture oggi in rovina (Souss Massa | Marocco) 🏚

Not far from Tizourgane, along the road to Aït Baha, are the remains of an ancient kasbah. There is little information about it on the web. One page in German calls it Tioulit, a nearby antique dealer speaks of it as Efrl. Today it is a timeless place to get lost among the ancient structures now in ruins (Souss Massa | Morocco) 🏚

No lejos de Tizourgane, en la carretera hacía Aït Baha, se encuentran los restos de una antigua kasbah. Hay poca información al respecto en la web. Una página en alemán lo llama Tioulit, un anticuario cercano habla de éste como Efrl. Hoy es un lugar atemporal para perderse entre las antiguas estructuras ahora en ruinas (Souss Massa | Marruecos) 🏚

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