“Mi raccomando, non bere l’acqua del rubinetto”. “Mangia sempre del cibo cotto”. Sono solo alcune delle preoccupazioni dei miei genitori prima di andare all’estero. Tutti i torti non lo hanno, l’igiene in questi casi diventa fondamentale per non incappare in brutte sorprese. Ed io in passato ne ho avute. Mi è capitato in Paesi più poveri come la Bolivia ma anche in destinazioni europee come la Spagna.
Ora pensate alle maggiori attrazioni turistiche visitate da milioni di turisti. Facile immaginare di imbattersi in migliaia di batteri.
Qualche esempio… Le merci del Gran Bazaar di Istanbul. Da qui ogni anni passano oltre 90 milioni di persone. Tutto quello che avrete acquistato sarà stato maneggiato con cura da tantissimi altri turisti che vi avranno preceduto. Oppure il fiume Gange in India, considerato il più inquinato al mondo ma nonostante questo visitato da 20 milioni di pellegrini. Non solo, ci sono monumenti o simboli che vanno al di là della pura valenza turistica. Chi non ha mai toccato una statua di qualche personaggio con la speranza che possa portare fortuna? Solo per citarne alcuni mi vengono in mente la statua di San Giovanni Nepomuceno sul Ponte Carlo a Praga o la Bocca della Verità nella chiesa di Santa Maria di Cosmedin a Roma.
La lista insomma potrebbe essere lunghissima.
Qualcuno ha provato a stilare una lista con le 30 attrazioni più sporche al mondo e le ha inserite all’interno di un’infografica. Si tratta di Helpling, una piattaforma online dedita alla ricerca e prenotazione di addetti alle pulizie nella quale i clienti, attraverso sito web o app, hanno la possibilità di prenotare un operatore in pochissimi passaggi. Sembra che loro di pulizie se ne intendano… quindi meglio fidarsi dell’infografica!
***Post redazionale in collaborazione con Helpling***
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