San Pedro de Pinatar è la tappa conclusiva dell’educational tour #CostaCálidaBlogTrip, un itinerario che mi ha permesso di conoscere la zona costiera della Regione di Murcia insieme ad altri tre blogger internazionali. A San Pedro alloggio nell’hotel Lodomar, nel quartiere balneare di Lo Pagán. Tra i servizi offerti dall’hotel c’è il noleggio biciclette, ragion per cui ho deciso di affittare una mountain bike per l’intero pomeriggio. Oltre ad essere sostenibile e salutare ritengo questo il mezzo di trasporto ideale per conoscere la vera essenza di una destinazione. Dinanzi all’hotel una comoda pista ciclabile consente di raggiungere in pochi minuti l’antistante Parque Regional de las Salinas y Arenales.
Parque Regional Salinas y Arenales visto dalla terrazza dell’hotel Lodomar |
Con un po’ di ignoranza ammetto che non conoscevo il parco prima d’ora, eppure si tratta di un’area dalla straordinaria bellezza. Mi trovo di fronte uno spazio relativamente ridotto per essere un’area protetta, poco più di 850 ettari tra il Mar Menor e il Mar Mediterrano, nel quale è possibile osservare le più diverse formazioni naturali come dune di sabbia, laghetti salmastri, pinete, canneti e saline. Sono proprio quest’ultime a ricoprire la maggiore superficie all’interno del parco. Percorrendo la pista ciclabile costeggio queste grandi vasche osservando gruppi di fenicotteri rosa ed altre specie di uccelli che popolano queste acque.
San Pedro de Pinatar, Parque Regional Salinas y Arenales |
Uno dei punti forti della zona è proprio presenza di avifauna protetta. Lungo il percorso sono presenti alcune zone strategiche per l’osservazione dei volatili. Basta rimanere qualche minuto in silenzio per riuscire ad ammirare nella vegetazione nei pressi di un laghetto alcuni esemplari di sterna zampenere, un uccello della famiglia dei Laridi.
San Pedro de Pinatar, Parque Regional Salinas y Arenales. Punto per l’osservazione dell’avifauna |
Pedalando ho l’imbarazzo della scelta e non so proprio dove fermarmi: alla mia sinistra si alzano dune di sabbia ricoperte da piante tipicamente mediterranee, sulla destra le grandi vasche saline che in alcuni punti assumono sfumature che vanno dal rosa al rosso più intenso. Alcuni sentieri si inoltrano poi nella vegetazione fino ad arrivare in spiaggia. Oggi la temperatura supera ampiamente i trenta gradi e in molti hanno deciso di venire fin qui per trascorrere una giornata al mare.
San Pedro de Pinatar, Parque Regional Salinas y Arenales |
Proseguendo lungo la strada alcuni accessi sbarrati conducono a delle istallazioni per l’estrazione del sale. La coesistenza tra utilizzo industriale e tutela dell’ambiente rappresenta per l’area protetta un motivo di cui vantarsi. Da sempre l’essenza del parco è legata alle attività di estrazione, basti pensare che ogni anno si producono tra le 75.000 e le 100.000 tonnellate di sale. Nella zona sud è poi presente un’area palustre chiamata “encañizadas” che prende il nome da un sistema di pesca di origine araba ancora oggi utilizzato, lì dove le acque del Mar Mediterraneo e del Mar Menor si incontrano. La pista ciclabile termina nei pressi del porticciolo turistico e della Playa de las Salinas.
San Pedro de Pinatar, Parque Regional Salinas y Arenales |
Mi piacerebbe continuare per completare un itinerario ad anello ma l’asfalto lascia spazio alla sabbia della spiaggia e non è consentito passare in bicicletta. Decido quindi di tornare indietro e proseguire oltre l’hotel Lodomar per visitare la zona conosciuta con il nome di “Charco Grande“, il cuore di Lo Pagán caratterizzata da una grande affluenza turistica. Il motivo è semplice: le particolari condizioni climatiche del Mar Menor caratterizzate da un’alta percentuale di ore di sole all’anno e un’elevata salinità, hanno provocato nel corso dei secoli un grande accumulo di fanghi dalle proprietà terapeutiche. I fanghi, che hanno fatto di San Pedro de Pinatar uno dei principali centri europei di Talassoterapia all’aria aperta, contengono minerali basici per la salute come calcio, magnesio, ferro, potassio e fluoro e sono raccomandati in molte malattie della pelle. Osservo le persone ricoperte di fanghi in apposite piazzole di legno. Altri sono immersi nell’acqua fino alle ginocchia. Proseguo lungo un istmo artificiale fino a raggiungere il Molino de la Calcetera.
San Pedro de Pinatar, Charco Grande |
San Pedro de Pinatar, Molino de la Calcetera |
Guardo l’orologio e mi accorgo che il sole sta per tramontare. Sono in tanti che hanno scelto di venire qui, chi per una passeggiata rilassante, che per pescare, chi per fare un po’ di footing. Io mi apposto ne pressi di una panchina mentre il cielo prende fuoco e il sole scende lentamente all’orizzonte. Un epilogo perfetto per uno splendido weekend in terra murciana.
San Pedro de Pinatar, tramonto |
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