Ho sempre avuto difficoltà nell’organizzare le principali festività. In generale non amo molto i luoghi affollati e trovare qualcosa di interessante fuori dalle folle in queste giornate è sempre difficile. Ho pensato di quindi di trascorrere l’ultimo ferragosto visitando un borgo, Pennapiedimonte, con una passeggiata immersa nella natura, e le vicine cascate di Macarone della Pila.
Pennapiedimonte, conosciuta anche come “Matera d’Abruzzo” (sarò sincero, il paesino è molto bello ma questa somiglianza proprio non la vedo) è abbarbicato alle pendici della Maiella. Ho parcheggiato nei pressi di Piazza Umberto I, lì dove sorge la chiesa dei santi Silvestro e Rocco, risalente agli inizi del 1700. In silenzio entro e contempo gli interni in stile barocco. Ci sono gruppi di turisti che scuotono il silenzio con un vivace vociare, una donna offre da mangiare ai diversi gatti presenti. Visito il paese perdendomi negli stretti vicoli. La visita è fugace, il clima è torrido. Torno in macchina e mi reco al poco distante Balzolo, la zona più alta del borgo.
Da qui la vista sul profondo solco della valle dell’Avello, un suggestivo canyon ricoperto da rigogliosa vegetazione, è impressionante. Un breve sentiero consente di raggiungere la roccia della Dea Maja, una particolare conformazione rocciosa che vista dal basso assume le sembianze di una donna a testa bassa che porta qualcosa tra le braccia. Una leggenda vuole accostarla alla Dea Maja che, in questa zona, perse il figlio Mercurio. Dal Balzolo partono diversi itinerari suggestivi e poco conosciuti in questa parte di Maiella.
Il sentiero per le cascate di Macarone della Pila
Io ho seguito il ben evidente sentiero G2 che conduce verso l’area picnic del Linaro. É un antica carrareccia priva di difficoltà perché il percorso è molto largo e stabile, senza alcuna particolare salita. In una giornata calda come questa il caldo potrebbe essere un problema dato che gran parte dell’itinerario non presenta tratti ombrosi. Solamente dopo aver attraversato tre gallerie scavate nella montagna cominciano a mostrarsi alcuni alberi per un breve refrigerio.
Non ci sono indicazioni per le Cascate di Macarone della Pila ma dopo circa 1 ora di cammino si arriva ad un piccolo sentiero sulla sinistra che devia dalla strada principale. É la parte più difficile con un breve tratto in cui bisogna scendere tenendosi ad una corda attaccata ad un albero. La cascata è bellissima, limpida e fresca. Così come un salto poco più in alto raggiungibile con un deviazione poco più in alto. Qui la temperatura è ben più bassa rispetto al sentiero principale ed il luogo è ideale per qualche minuto di relax.
Tra gli ospiti salamandre, rane e girini. Ad eccezione di un gruppo di persone non ho trovato altri turisti ed ho potuto godere del posto in completa solitudine. La durata totale del percorso è di circa 1 ora e 15 minuti, solo andata. Il ritorno segue lo stesso sentiero.
Scheda tecnica
Distanza: 10.5 km ca.
Dislivello: 310 metri ca.
Altitudine minima: 690 metri ca.
Altitudine massima: 830 metri ca.
Tempo complessivo: 3h00 ca.
Tipo di percorso: andata e ritorno
Iolanda dice
Ciao Manuel, bellissimo e utilissimo articolo,ti posso chiedere se secondo te vale la pena andarci a fine agosto? Mi piacerebbe visitarla dato che mi trovo a Decontra in quel periodo ma non vorrei farmi 3 ore di escursione e non trovare una goccia d’acqua 😂
Manuel Santoro dice
Ciao Iolanda, alcuni amici sono stati lì pochi giorni fa e l’acqua c’era. Penso che puoi andare tranquilla 😁.