
Ci
attende una nottata molto pesante, 7 ore di viaggio. A mezzanotte in punto si
parte in autobus in direzione Lisbona.
Cerchiamo di dormire ma è molto difficile. L’autista chiama ad alta voce i nomi delle destinazioni e ci svegliamo in continuazione. Alle 6 (un’ora in meno rispetto alla
Spagna per via del fuso-orario) giungiamo a destinazione. Giusto il tempo di trovare un
taxi e ci facciamo portare al nostro albergo, l’”Excelsior”. È troppo
presto, le stanze non sono pronte ma riusciamo a lasciare i nostri zaini. Facciamo colazione in un bar vicino all’hotel e decidiamo quindi di fare un giro per
Lisbona. Punto di partenza per la visita odierna, il Ponte 25 de Abril. La popolazione portoghese pare subito molto più
fredda e distaccata rispetto a quella andalusa. Osserviamo dall’esterno la Cattedrale, conosciuta anche con i nomi di Sé e Chiesa di Santa Maria Maggiore, la chiesa più antica di tutto il Portogallo.
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Lisbona, Ponte 25 de Abril |
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Lisbona, Cattedrale |
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Lisbona, Castello di Sao Jorge |
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Lisbona, veduta panoramica |
Dall’alto
riusciamo a scorgere la Chiesa del Carmo, senza tetto, la più grande chiesa
gotica della città. È questa la nostra seconda tappa. Vittima del grande
terremoto del 1755 non verrà mai più ricostruita per ricordare eternamente questa grande tragedia che colpì il Portogallo.
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Lisbona, Chiesa del Carmo |
quartiere di Belem che raggiungiamo in tram. Posto in periferia è una
delle zone della città che mi ha colpito di più. Raggiungiamo il Monumento dos Descobrimentos, monumento alle scoperte, eretto nel 1960 in memoria dell’epoca delle scoperte in occasione del 500esimo anniversario della morte di Enrico il Navigatore. A qualche centinaio di metri vi è la Torre di Belem, concepita come faro e fortezza a
guardia del porto di Restelo, esuberante architettura con influenze del Marocco moresco. Visitiamo i suoi interni.
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Lisbona, Rua Augusta |

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Lisbona, Monumento dos Descobrimentos |
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Lisbona, Torre di Belen |
Ci rilassiamo quindi in un bar nelle sue vicinanze prima di entrare nel Monastero dos Jeronimos, esempio rappresentativo
di’architettura manuelina. Voluto da Manuel I e progettato da Juan de Castillo nel 1527, fu finanziato
principalmente dal “denaro del pepe”, una tassa su spezie, oro e
pietre preziose. Stupendo il suo chiostro interno.

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Lisbona, Monastero dos Jeronimos |
famosissima pasticceria, la Fabrica dos Pasteis de Belem. Vale la pena fare un
po’ di fila per comprare i famosi Pastéis de Belém,
i tipici dolci di pasta sfoglia ripieni di crema inglese con un pizzico di
cannella. La pasticceria è aperta dal 1837 e si producono più di 14.000
pasticcini al giorno. Devo dire che sono veramente ottimi. Verso le 18 ci rechiamo
nel quartiere del Chiado, dapprima ad una mostra di design, successivamente per
ammirare il punto esatto dove Pessoa amava scrivere in un bar. In quel punto è ora eretta una sua statua bronzea. Decidiamo di cenare in uno dei tanti ristoranti
che pullulano questa zona.
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Lisbona, Rossio |
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