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I Viaggi di Manuel

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Dal Rifugio Perugia a Castelluccio di Norcia

Giugno 9, 2013 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Oggi è in programma una delle uscite da me più attese tra quelle in programma al corso di escursionismo base organizzato dal Club Alpino Italiano – sezione di Pescara. Sveglia alle 5:30, che fatica alzarsi! Puntuali come un orologio svizzero (strano ma vero) raggiungiamo il solito punto di ritrovo in Via Londra a Villa Raspa. In occasione della prima escursione al di fuori del territorio abruzzese il CAI Pescara ha provveduto per noi partecipanti a noleggiare un autobus che ci condurrà sino alle porte di Castelluccio di Norcia in circa tre ore, inclusa una sosta in un bar per fare colazione nei pressi di Arquata del Tronto. Alle 10 siamo tutti pronti per iniziare il nostro percorso a piedi da un piazzale nei pressi del Rifugio Perugia (quota 1492 metri). La vista è mozzafiato: circondati dai monti, dinanzi a noi si estendono i cosiddetti Pian Grande e Pian Perduto e in lontananza, arroccato su un colle, si erge il minuscolo borgo di Castelluccio di Norcia.

Castelluccio di Norcia, Pian Grande
Castelluccio di Norcia, Pian Grande
Castelluccio di Norcia, Pian Grande
Castelluccio di Norcia, Pian Grande
Non siamo ancora nel periodo migliore per la famosa fioritura. Ora i campi circostanti al centro abitato assumono varie sfumature di giallo ma se avessimo posticipato l’escursione di un paio di settimane avremmo trovato un mosaico di colori ben differente da quello di oggi. Per l’occasione si sono aggiunti al nostro gruppo due accompagnatori CAI della sezione di Macerata. La giornata sembra perfetta, poche nubi all’orizzonte e la temperatura è davvero gradevole. Lentamente cominciamo il nostro percorso da una sterrata che sale gradualmente verso il Monte Ventosola. Alla nostra sinistra, quel che rimane del Casaletto Rosi. L’aria è inebriata dai tanti fiori che colorano i prati circostanti.

Casaletto Rosi
Casaletto Rosi
Castelluccio di Norcia, fioritura
Castelluccio di Norcia, fioritura
Castelluccio di Norcia, fioritura
Castelluccio di Norcia, fioritura
Castelluccio di Norcia, fioritura
Castelluccio di Norcia, fioritura
Una sola pecca, le tante mosche che incontriamo nei primissimi minuti. Il nostro sguardo è attirato da un folto gruppo che percorre in mountain bike la sterrata qualche decina di metri più in basso del nostro sentiero. Salendo di quota il vento aumenta e le prime nuvole cominciano a fare capolino. Proseguiamo verso nord superando in cresta i monti Calarelle (1658 m), Vetica (1714 m) e Valle Sirica (1742 m).
Verso il Monte Patino
Verso il Monte Patino
Verso il Monte Patino
Il sentiero è straordinariamente panoramico ed offre splendide vedute sui monti circostanti e, alla nostra sinistra, su quella che è una delle più belle città dell’Umbria, Norcia. Qui, i campi coltivati, posti ad una minore altitudine presentano tonalità ben più vivaci di quelli che oggi offre Pian Grande.
Norcia
Norcia
Norcia
Scendiamo prestando attenzione a non cadere nel pendio alla nostra destra sino alla sella dove abbiamo il tempo di abbeverarci da una fonte. Il cielo si è ormai annuvolato e per qualche minuto cade una leggera pioggia. Torniamo a salire e transitiamo da un bivio (1742 m) tra il Colle Tosto e la Montagna Fusconi sino al Passo di Poggio Croce. Un gruppo di cavalli ha scelto il luogo per pascolare liberamente. La pioggia torna a cadere e si fa sempre più intensa.
Verso il Monte Patino
Verso il Monte Patino
Verso il Monte Patino
Ci eravamo prefissati di raggiungere la cima del monte Patino ma i nostri accompagnatori hanno maturato lungo il percorso l’idea di cambiare per via delle cattive condizioni meteo. Poco prima del passo proseguiamo a sinistra lungo una dorsale prativa sotto al Monte delle Rose. La fame inizia a farsi sentire ed io, sotto la pioggia, ne approfitto per mangiare un panino. Attraversiamo un bosco mentre il cielo va nuovamente riaprendosi. Approfittiamo del miglioramento temporaneo del tempo per pranzare. Qualche minuto di relax e ci rimettiamo in cammino superando lussureggianti prati fioriti. E’ sicuramente una delle parti più belle dell’intero percorso. Continuiamo lungo una conca erbosa e giungiamo all’ingresso di un vallone che scende sino a Val Canatra.
Val Canatra
Val Canatra
Val Canatra
Un ultimo tratto in discesa ci divide da Castelluccio di Norcia: una strada sterrata con magnifica vista sul borgo attraversa il versante nord del monte Poggio di Croce e in breve ci conduce al centro abitato.

Castelluccio di Norcia
Castelluccio di Norcia
Qui ne approfittiamo per qualche minuto di meritato riposo in un bar ma non prima di aver acquistato qualche prodotto tipico della zona come salumi e lenticchie nei negozietti antistanti la piazza principale.

Castelluccio di Norcia
Castelluccio di Norcia
Dopo le bizze del tempo ecco quelle dell’autobus: perde acqua dal motore e il conducente impiega più di un’ora prima di sistemare in qualche modo il guasto. Fortunatamente si riparte e nonostante qualche breve sosta di controllo, torniamo a destinazione.
Castelluccio di Norcia, Pian Grande
Castelluccio di Norcia, Pian Grande

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🇮🇹 Le colline attorno a Tursi nel corso dei 🇮🇹 Le colline attorno a Tursi nel corso dei secoli hanno visto l’incontro di numerosi popoli e culture, a partire dall’invasione dei Saraceni, dei Bizantini, dei Normanni che contribuirono allo sviluppo della città come fecero poi Svevi ed Angioini. Tursi è divisa in diversi Rioni, ciascuno ben delimitato e con precise peculiarità. Il più antico e famoso di questi è il Rione Rabatana, di origine arabo-saraceno (Basilicata - Italia) 🏘

Over the centuries, the hills around Tursi have witnessed the encounter of numerous peoples and cultures, starting with the invasion of the Saracens, the Byzantines and the Normans, who contributed to the development of the city, as did the Swabians and Angevins. Tursi is divided into several districts, each one well defined and with precise peculiarities. The oldest and most famous of these is the Rione Rabatana, of Arab-Saracenic origin (Basilicata - Italy) 🏘

A lo largo de los siglos, las colinas que rodean Tursi han sido testigo del encuentro de numerosos pueblos y culturas, empezando por la invasión de los sarracenos, los bizantinos y los normandos, que contribuyeron al desarrollo de la ciudad, al igual que los suevos y los angevinos. Tursi está dividida en varios distritos, cada uno bien definido y con peculiaridades precisas. El más antiguo y famoso es el Rione Rabatana, de origen árabe-sarraceno (Basilicata - Italia) 🏘
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Pennapiedimonte. En el salvaje valle de Avello, entre cañones y cascadas (Abruzzo - Italia) 🌳
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