Il temporale della sera prima ha lasciato finalmente spazio a un cielo sgombro di nubi. Dopo le fatiche dei giorni scorsi la giornata è ideale per una rilassante passeggiata e così, dopo un’abbondante colazione nel nostro hotel, ci rechiamo nel centro di Pokhara per affittare una mountain bike per l’intera giornata. Con l’idea di raggiungere le cascate di Devi ci dirigiamo subito verso il lungolago che costeggiamo per un breve tratto prima di imboccare alcune viuzze secondarie evitando il traffico della periferia. Tra le abitazioni scorrono maleodoranti canali d’acqua e nonostante non ispirino il massimo della pulizia osserviamo alcuni ragazzini intenti a pescare.
Pokhara. Phewa Tal |
Pokhara. Raggiungendo le Cascate di Devi |
Chiediamo informazioni in giro imboccando un’ampia strada che attraversa verdeggianti campi di riso punteggiati da abitazioni a due o tre piani in direzione del sobborgo di Butwal. Siamo ormai prossimi alle cascate indicate da un evidente segnale nei pressi di alcuni caseggiati.
Pokhara. Raggiungendo le Cascate di Devi |
Il costo del biglietto è davvero irrisorio, 30 rupie, circa 30 centesimi di euro. Nelle vicinanze dell’ingresso si sviluppa un cortile circondato da negozi turistici e un anziano ci invita a lasciare le nostre bici nei pressi della sua bottega d’artigianato locale. Entriamo in un curato parco per ammirare il tumultuoso torrente Pardi Khola, che in questo periodo è quasi al massimo della portata dopo le forti piogge degli ultimi giorni, formando le impetuose Cascate di Devi che vanno inabissandosi sotto terra. Nell’aria si alzano nuvole di vapore acqueo che regalano a noi e ai presenti un po’ di refrigerio in questa calda e umida giornata.
Pokhara. Cascate di Devi |
Un cartello invita a visitare la grotta di Gupteshwor Mahadev sul lato opposto della strada rispetto alle cascate descrivendola nel suo genere una delle più belle di tutta l’Asia. Seguiamo il consiglio e ci spostiamo all’ingresso della grotta circondata da altri mercatini. Percorriamo una lunga scalinata in discesa ed entriamo. Goccioloni d’acqua si staccano dall’alto e cadono a terra rendendo umido il selciato. La cavità si rivela una delusione e di interessante vi è solamente una grande stalagmite venerata come lingam di Shiva. Riprendiamo le bici e in pochi minuti raggiungiamo il lungolago che percorriamo lentamente alla ricerca di un luogo dove mangiare. Accanto a colorate imbarcazioni di legno sono adagiate sulle acque del Phewa Tal alcuni ragazzi invitano potenziali clienti a salire sulle barche a remi per brevi giri nello specchio d’acqua.
Pokhara. Phewa Tal |
Torniamo indietro per pranzare nel ristorante italiano La Bella Napoli ma di italiano sembra esserci ben poco in quanto a lavorare nel locale sono solo giovani ragazzi nepalesi. Nel pomeriggio scoppia un violento temporale che ci costringe a rimanere in hotel. A cena troviamo un ristorante cinese frequentato da tanti turisti cinesi, buon segno. La scelta si rivela ottima e il menu più che abbondante con uova e pomodoro, noodles di soia con carne, riso alla Yangzhuo e ravioli al vapore.
Lascia un commento