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Dal deserto del Gobi ai monasteri di Ongiin Khiid

Agosto 6, 2015 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Ongiin Khiid
Quando si dice iniziare bene la giornata. La colazione al Goviin Anar Ger Camp è particolarmente abbondante e soprattutto di quelle che piacciono a me con pancetta, wurstel, frittata di patatine fritte, torta e thè. Il cielo questa mattina sembra quasi minacciare pioggia dopo lo spettacolo di stelle a cui abbiamo assistito durante la notte. Ci mettiamo in viaggio in direzione di Bulgan, il centro abitato nel quale ci siamo già fermati il giorno prima per fare rifornimento benzina e per un controllo del mezzo ad un meccanico. La pista è insolitamente più trafficata in questa parte di Mongolia nonostante i centri abitati, sempre di modeste dimensioni, si contino sulle dita di una mano. La prima tappa di giornata è un’altra zona di Bayanzag che ci limitiamo ad osservare per qualche minuto da lontano, un’oasi nelle vicinanze di alcune gher isolate e caratterizzata da particolari conformazioni rocciose sormontate da una fitta vegetazione, in particolare arbusti di saxaul. Alcuni ragazzi ci osservano da lontano e non appena ci fermiamo li vediamo prendere la loro sgangherata motocicletta e raggiungerci nel tentativo di vendere qualche souvenir.
Bayanzag
Bayanzag
Bayanzag
Bayanzag
Ripresa la marcia il paesaggio diventa sempre più arido. Nonostante questo, a bordo pista, grandi appezzamenti di terreno sono delimitati da alcune recinzioni. Una piccola gazzella, spaventata dal rumore dei nostri mezzi, ci taglia pericolosamente la strada e schizza via correndo a più non posso. Dune disseminate di cespuglietti anticipano una pianura desertica che si spinge fino a un’area caratterizzata dall’evidente contrasto tra l’arancione della sabbia e il grigio delle rocce. Procediamo verso nord mentre il deserto lascia spazio ad una monotona distesa erbosa. La pista che sino qualche decina di chilometri prima era sconnessa e sabbiosa ora diventa battuta e consente di procedere anche a velocità elevata. 
Percorrendo il deserto del Gobi
Percorrendo il deserto del Gobi
Il paesaggio muta nuovamente in prossimità del campo gher di giornata, il Secret of Ongi Ger Camp, immerso tra dolci montagne e in prossimità di un fiume dalle acque cristalline. La struttura è una delle più belle incontrate finora anche se il posto è molto turistico in quanto si fermano qui gran parte delle comitive occidentali che visitano la zona. Riesco finalmente a chiamare casa, tra i servizi offerti oltre a una sala massaggi e una lenta postazione internet c’è anche la possibilità di effettuare telefonate a basso costo. Il pranzo, servito in un bar-ristorante in pietra e tronchi di legno, è simile agli altri campi gher e come da alcuni giorni a questa parte ci viene servita della carne (pollo) accompagnata da riso e verdure con unica variante una fettina di ananas sciroppata adagiata sulla portata principale. 
Secret of Ongii Ger Camp
Secret of Ongii Ger Camp
Dedichiamo le prime ore del pomeriggio per esplorare a piedi la zona circostante e osservare ciò che rimane di alcuni monasteri, distrutti nel 1937 durante il regime comunista. Il Bari Lam Khiid è situato lungo il versante settentrionale del fiume, lo stesso dove si trova il nostro campo insieme ad altri accampamenti minori. Il custode è un anziano dagli occhi offuscati dalla cataratta che ci allieta per qualche minuto con il suono di uno strumento tradizionale. Oltre alle rovine è qui presente anche un nuovo tempio, molto più piccolo del precedente, costruito recentemente da un gruppo di monaci con l’utilizzo di alcune travi del vecchio monastero.
Bari Lam Khiid
Bari Lam Khiid
Bari Lam Khiid
Bari Lam Khiid
Bari Lam Khiid
Bari Lam Khiid
Bari Lam Khiid
Bari Lam Khiid
Il Khutagt Lam Khiid sorge invece sulla sponda meridionale ed è raggiungibile solamente attraversando il fiume. I due monasteri sono conosciuti con l’unico nome di Ongiin Khiid. Al nostro arrivo abbiamo pensato di farci un tuffo nel fiume come le tante famiglie locali che si sono ritrovate qui per un picnic ma alla fine siamo costretti a desistere per via delle troppe zanzare aggressive presenti. Ci accontentiamo di salire su un colle, quello con la statua di Sakyamuni, per osservare dall’alto lo straordinario paesaggio. Per tornare al campo gher decidiamo di guadare il fiume costeggiando le rovine del Khutagt Lam Khiid ma a causa delle fastidiosissime zanzare siamo costretti ad accelerare il passo. 
Khutagt Lam Khiid
Khutagt Lam Khiid
Khutagt Lam Khiid
Saikhan-Ovoo
Saikhan-Ovoo
Statua di Sakyamuni su una collina nei pressi dell'Ongiin Khiid
Statua di Sakyamuni su una collina nei pressi dell’Ongiin Khiid
Ongiin Khiid, vista panoramica
Ongiin Khiid, vista panoramica
Ongiin Khiid
Guadando il fiume nei pressi dei monasteri
Prima di cena abbiamo tutto il tempo di rilassarci nelle rispettive gher e farci una doccia negli accoglienti bagni della struttura. Il menu prevede come sempre carne, uova, purè e finalmente una piccola porzione di torta alla crema. Al termine della cena veniamo allietati all’esterno dell’accampamento da un piccolo spettacolo con la presentazione di personaggi e di abiti tradizionali che hanno fatto la storia della Mongolia negli ultimi secoli. La vicina collina con il monumento allo stambecco sulla cima offre altre belle vedute dell’area. Noi decidiamo di concludere la giornata qui, salendo in notturna con le luci delle torce ed ammirando i campi gher illuminati e il cielo stellato.
Spettacolo tradizionale al Secret of Ongii Ger Camp
Spettacolo tradizionale al Secret of Ongii Ger Camp
Per ulteriori informazioni:
www.viaggigiovani.it/viaggi/mongolia

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦 Non lontano da Tizou 📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦

Non lontano da Tizourgane, lungo la strada che porta ad Aït Baha vi sono i resti di un'antica Kasbah. Poche sono le informazioni a riguardo sul web. Una pagina in tedesco la chiama Tioulit, un antiquario nelle vicinanze ne parla come Efrl. Oggi è un luogo senza tempo dove perdersi tra le antiche strutture oggi in rovina (Souss Massa | Marocco) 🏚

Not far from Tizourgane, along the road to Aït Baha, are the remains of an ancient kasbah. There is little information about it on the web. One page in German calls it Tioulit, a nearby antique dealer speaks of it as Efrl. Today it is a timeless place to get lost among the ancient structures now in ruins (Souss Massa | Morocco) 🏚

No lejos de Tizourgane, en la carretera hacía Aït Baha, se encuentran los restos de una antigua kasbah. Hay poca información al respecto en la web. Una página en alemán lo llama Tioulit, un anticuario cercano habla de éste como Efrl. Hoy es un lugar atemporal para perderse entre las antiguas estructuras ahora en ruinas (Souss Massa | Marruecos) 🏚

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📍 Tizourgane 🇲🇦 Una notte in una Kasbah 📍 Tizourgane 🇲🇦

Una notte in una Kasbah tutta per noi. Tizourgane appare all'improvviso, abbarbicata in cima ad una collina. All'interno vi è un hotel tradizionale ideale per chi vuole immergersi in atmosfere da mille e una notte. Il momento più bello? La notte, quando fioche luci illuminano le viuzze acciottolate e il cielo si riempie di stelle splendenti (Souss Massa | Marocco) ✨️

A night in a Kasbah all to ourselves. Tizourgane suddenly appears, perched atop a hill. Inside is a traditional hotel ideal for those who want to immerse themselves in the atmosphere of a thousand and one nights. The most beautiful moment? At night, when dim lights illuminate the cobbled streets and the sky is filled with shining stars (Souss Massa | Morocco) ⭐️

Una noche en una Kasbah para nosotros solos. Tizourgane aparece de repente, encaramado en lo alto de una colina. En su interior se encuentra un hotel tradicional ideal para quienes deseen sumergirse en el ambiente de las mil y una noches. ¿El momento más bonito? Por la noche, cuando las tenues luces iluminan las calles empedradas y el cielo se llena de estrellas brillantes (Souss Massa | Marruecos) ✨️

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