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Dintorni di Yogyakarta: i templi di Borobudur e Prambanan

Settembre 18, 2015 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Borobudur
Prima di partire per l’Indonesia c’era un luogo in particolare che stimolava il mio immaginario. Avevo visto alcune foto che mi avevano subito colpito. A ciò aveva contribuito anche la trasmissione Pechino-Express che scelse questo sito come arrivo di una tappa nell’edizione 2014. Sto parlando dell’imponente monumento buddhista di Borobudur, considerato insieme a Bagan in Myanmar e Angkor Wat in Cambogia, una delle testimonianze storiche più spettacolari di tutto il Sud-est asiatico. 
Le agenzie di viaggio di Yogyakarta propongono diversi pacchetti, escursioni giornaliere che permettono di visitare Borobudur in differenti momenti della giornata a volte combinate con altre attrazioni nei dintorni. La più economica è la visita del solo tempio nel bel mezzo della mattinata ma ritengo di sconsigliare questa opzione in quanto è possibile visitare il sito in completa autonomia partendo con un economico autobus dalla stazione di Jambor. C’è poi la possibilità di vedere il monumento all’alba o al tramonto ma chiedendo in giro in molti mi hanno consigliato di arrivare alle prime luci del giorno. Si può scegliere di osservare l’alba in due differenti luoghi, direttamente all’interno del sito passando dal Manohara Hotel, oppure dalla sommità di una collina panoramica, il Punthuk Setumbu Hill. Quest’ultima opzione è la meno costosa tra le due. Non capita tutti i giorni di venire in Indonesia, per questo abbiamo deciso di spendere qualcosa in più e recarci direttamente all’interno di Borobudur. Abbiamo aggiunto anche la visita di un altro spettacolare complesso, Prambanan, a soli 17 km da Yogyakarta al costo totale di 150.000 IDR (circa 9 euro), entrate escluse. Borobudur, in particolare, rappresenta l’attrattiva turistica più popolare di tutta l’Indonesia, non sorprende quindi che il biglietto d’ingresso costi 20 $, un prezzo esageratamente alto se confrontato con gli standard del Paese. Sia Borobudur che Prambanan sono stati dichiarati dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Borobudur
Borobudur
Borobudur
Vedere l’alba vuol dire anche svegliarsi nel cuore della notte, più precisamente alle tre. Mezz’ora dopo un pulmino è ad attenderci fuori dall’OstiC House. Siamo i primi, eccezion fatta per una coppia di ragazzi. Trascorriamo alcune decine di minuti a caricare altri turisti da hotel e ostelli dislocati attorno al centro di Yogyakarta. Siamo anche gli unici ad aver optato per l’alba all’interno del sito. Il nostro conducente cerca in tutti i modi di farci cambiare idea arrivando a dire che la vista dalla collina è migliore. Sono sicuro, non ha voglia di allungare un tratto di strada solo per noi. Non demordiamo e alla fine è costretto ad accompagnarci all’ingresso del Manohara Hotel, unico accesso per assistere all’alba direttamente dal tempio. Alla reception viene consegnata una torcia per ogni visitatore. Chi la restituirà riceverà in cambio un piccolo souvenir che scopriremo sarà un semplice foulard. Ci incamminiamo al buio con le luci-non luci delle torce seguendo il flusso delle persone con il profilo del monumento a poche centinaia di metri da noi. Devo ammettere che a primo impatto rimango subito deluso, tantissima gente ci ha anticipato ed è difficile trovare un posto decente per scattare fotografie. Purtroppo quando arriva il turismo di massa arrivano anche gli incivili e in molti, irrispettosi, salgono sulle strutture pur di scattarsi un selfie. In più la foschia e una leggera nebbia sulla rigogliosa vegetazione circostante nascondono lo svegliarsi del sole in lontananza.

Borobudur
Borobudur
Borobudur
Borobudur
Basta poco per farmi tornare su il morale: l’alba ha raggiunto il suo clou e le orde di turisti cominciano a lasciare il sito. Con poche persone Borobudur è qualcosa di spettacolare, con le sue campane, i suoi bassorilievi e le raffinate sculture. Quando i sovrani della dinastia Sailendra fecero edificare il complesso tra il 750 e l’850 d.C. pensarono a questa struttura come la visione buddhista del cosmo che a partire dal mondo terreno saliva a spirale sino a raggiungere il punto più alto, il paradiso buddhista. Ci aggiriamo nel sito procedendo in senso orario, come dovrebbe avvenire per tutti gli edifici di questo credo, ed osserviamo le curate decorazioni scultoree tra stretti corridoi impreziositi da pannelli decorativi riccamente elaborati. Trascorriamo qui un paio d’ore prima di recarci al Manohara Hotel dove sono stati allestiti alcuni tavoli per uno snack. La vera colazione è in un chiosco nei pressi del parcheggio e del mercato dei souvenir.
Borobudur
Borobudur
Borobudur
Riprendiamo il pulmino e ci dirigiamo verso Yogyakarta per lasciare gran parte del gruppo che aveva scelto visitare il solo tempio di Borobudur. Chiedo intanto ai ragazzi se davvero la vista fosse migliore dalla collina come diceva il nostro autista. Avevo ragione io, non voleva raggiungere l’ingresso principale solo per noi… Intanto siamo rimasti in quattro diretti a Prambanan, oltre a noi Jens, tedesco, e Seçil, olandese. Superato l’ingresso ci incamminiamo lungo i viali diretti ai templi sotto un sole a dir poco cocente. Basta poco per cominciare a grondare sudore. Gli edifici sono dislocati su una vasta area. Della loro storia antica si conosce ben poco: si ritiene che furono eretti circa cinquant’anni dopo Borobudur per volere di Rakai Pikatan per celebrare il ritorno a Giava di una dinastia hindu.
Prambanan
Prambanan
Prambanan
Prambanan
Il più imponente, il più bello è il Candi Shiva Mahadeva, con una guglia che raggiunge 47 metri di altezza. Accanto svettano il Candi Vishnu, alto 33 metri, e il suo gemello Candi Brahma. Il Candi Sewu, circondato da 240 tempietti in gran parte rasi al suolo si trova in un’altra zona distante qualche centinaio di metri. Tutti i templi si caratterizzano per accurate decorazioni con animali e figure stilizzate che narrano le storie di alcuni dei, spesso tratte dal Ramayana, uno dei più grandi poemi epici della religione induista. Visitando gli interni capita di imbattersi in statue di divinità e nicchie vuote che un tempo ospitavano preziose sculture. Prambanan ha subito profondi danni dal terremoto che colpì il Sud-est asiatico e ancora oggi, a distanza di anni, capita di vedere delle aree transennate in fase di ristrutturazione. Torniamo a Yogyakarta alle prime del pomeriggio. Ci attendono alcune ore di relax prima del lungo viaggio in autobus dell’indomani per raggiungere il Monte Bromo.
Prambanan, Candi Sewu
Prambanan, Candi Sewu
Prambanan, Candi Sewu
Prambanan, Candi Sewu
Prambanan, Candi Sewu

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📍 Amtoudi 🇲🇦 Nel cuore dell'oasi di Id A 📍 Amtoudi 🇲🇦

Nel cuore dell'oasi di Id Aïssa si trova il villaggio berbero di Amtoudi, dominato da imponenti scogliere. Qui vivono circa 300 famiglie che vivono principalmente di agricoltura. Sulle falesie circostanti sono ben visibili due igoudar (plurale di agadir). Un agadir è un granaio collettivo fortificato, con torri di guardia per monitorare qualsiasi tentativo di intrusione nella valle. La funzione di un agadir era quella di immagazzinare e proteggere le colture del villaggio e anche le sue ricchezze (Guelmim-Oued Noun | Marocco) 🌴

In the heart of the oasis of Id Aïssa is the Berber village of Amtoudi, dominated by imposing cliffs. Around 300 families live here, mainly farming. Two igoudars (plural of agadir) are clearly visible on the surrounding cliffs. An agadir is a fortified collective granary, with watchtowers to monitor any attempted intrusion into the valley. The function of an agadir was to store and protect the village's crops and also its wealth (Guelmim-Oued Noun | Morocco) 🌴

En el corazón del oasis de Id Aïssa se encuentra el pueblo bereber de Amtoudi, dominado por imponentes acantilados. Aquí viven unas 300 familias, principalmente dedicadas a la agricultura. Dos igoudars (plural de agadir) son claramente visibles en los acantilados circundantes. Un agadir es un granero colectivo fortificado, con torres de vigilancia para vigilar cualquier intento de intrusión en el valle. La función de un agadir era almacenar y proteger las cosechas del pueblo y también su riqueza (Guelmim-Oued Noun | Marruecos) 🌴

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Non lontano da Tafraou 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Non lontano da Tafraout, nel cuore della Ameln Valley, si staglia il villaggio di Oumesnat. Tra le rovine della città vecchia vi è un grande edificio in terra, sapientemente ristrutturato. Un tempo una casa, oggi è un hotel tradizionale, la Maison Traditionelle. Qui abbiamo dormito, luogo più che raccomandato (Souss Massa | Marocco) 🏘

Not far from Tafraout, in the heart of the Ameln Valley, stands the village of Oumesnat. Among the ruins of the old town is a large earthen building, skilfully restored. Once a house, it is now a traditional hotel, the Maison Traditionelle. Here we slept, a place more than recommended (Souss Massa | Morocco) 🏘

No lejos de Tafraout, en el corazón del valle del Ameln, se alza el pueblo de Oumesnat. Entre las ruinas del casco antiguo hay un gran edificio de tierra, hábilmente restaurado. Antaño una casa, ahora es un hotel tradicional, la Maison Traditionelle. Aquí dormimos, un lugar más que recomendable (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Il villaggio di Tazoul 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Il villaggio di Tazoulte ha un antico cimitero ebraico che può essere di interesse storico. Sebbene la comunità ebraica abbia lasciato la zona alcuni anni fa, gran parte dell'argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione (Souss Massa | Marocco) 🏘

The village of Tazoulte has an ancient Jewish cemetery that may be of historical interest. Although the Jewish community left the area some years ago, much of the silverware in the region is engraved with Jewish symbols, as Jews were traditionally the silversmiths of the region (Souss Massa | Morocco) 🏘

El pueblo de Tazoulte posee un antiguo cementerio judío que puede tener interés histórico. Aunque la comunidad judía abandonó la zona hace algunos años, gran parte de la platería de la región está grabada con símbolos judíos, ya que los judíos eran tradicionalmente los plateros de la región (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦

Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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