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Ladakh. Da Leh al lago Pangong Tso

Agosto 11, 2016 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Pangong Tso

Acque dalle sfumature azzurre che contrastano con il marrone delle aride montagne circostanti. Il Pangong Tso è semplicemente uno dei laghi più belli del Ladakh. 

Partendo dalla città di Leh abbiamo scelto di raggiungere questo bacino, parte in India, parte in Cina, nell’arco di una sola giornata, sebbene la soluzione ideale sia quella di spezzare il viaggio inserendo una notte durante il percorso. In questo senso Spangmik, Man e Merak sono tre località nei pressi del lago che potrebbero fare al caso vostro offrendo camere spartane e campi tendati più o meno lussuosi. Non aspettatevi un viaggio agevole e preparatevi a diverse ore di auto su strade per lo più dissestate. Attraverserete inoltre un passo di quasi 5.300 metri e se sfortunati come noi dovrete fare i conti con imprevisti lungo il tragitto. Detto questo il lago Pangong Tso rappresenta una delle destinazioni più belle di tutto il Ladakh.
In questo post vi racconto la mia esperienza. Usciti da Leh la prima parte di strada è quella diretta al Naropa Royal Palace di Shey e al monastero di Thiksey. Proprio nei pressi del monastero, alcuni chilometri di coda ci hanno ricordato quanto fosse sentito da queste parti il Thiksey Yarchos Chenmo, il festival estivo di dibattito Dharma al quale abbiamo partecipato il giorno prima incontrando il Dalai Lama. Essendo l’ultima data disponibile in tantissimi, provenienti da ogni angolo del Ladakh, hanno deciso di venire fin qui e per un lungo tratto siamo costretti a procedere a passo d’uomo perdendo molto tempo a disposizione. Veniamo anche lievemente tamponati ma nessun problema, i conducenti non scendono nemmeno per controllare. È solamente il primo di tanti imprevisti di quella che prevede di essere una lunghissima giornata.

Monastero di Thiksey, Thiksey Yarchos Chenmo
Monastero di Thiksey, Thiksey Yarchos Chenmo

Nella località di Kharu sostiamo ad un check point per la registrazione dei passaporti. Portate sempre con voi i vostri documenti, il Ladakh è un territorio molto militarizzato e i controlli sono frequenti. Svolta a sinistra ed ecco che la strada comincia a peggiorare alternando tratti malamente asfaltati ad altri sterrati. Gruppi di uomini dalla pelle scura bruciata dal sole lavorano per migliorare la carreggiata spaccando pietre con il solo aiuto delle piccozze. La nostra guida ci dice che provengono dalla regione del Bihar, arrivano fin qui cercando fortuna lavorativa e alla fine si accontentano di una vita caratterizzata da fatiche e sacrifici. Il percorso intanto ci regala una splendida vista sul villaggio di Chemrey e sul Thekchhok Gompa, un monastero in cima ad un’altura che domina tutta la vallata sottostante.

Chemrey, Thekchhok Gompa
Chemrey, Thekchhok Gompa

A Sarthi l’arteria è momentaneamente chiusa ed aspettiamo l’ordine dei militari in uno spartano cafè-ristorante in compagnia di alcuni cani randagi. Cominciamo a salire verso il Chang La Pass percorrendo quella che è considerata la terza strada carrozzabile più alta al mondo ma siamo costretti ad una nuova sosta obbligata. Una frana ha ostruito il passaggio e una ruspa sta ultimando i lavori di pulizia. Fortunatamente si tratta di pochi minuti d’attesa. Saliamo costantemente e più saliamo e più ci accorgiamo di quanto l’aria sia rarefatta. Speravo di non avere problemi ma non è così: prima il mal di testa, poi la difficoltà a respirare ed infine la pressione bassa con il rischio di svenimento. In cima al passo la quota massima segna 5289 metri.

Salendo verso il Chang La Pass
Salendo verso il Chang La Pass
Salendo verso il Chang La Pass
Salendo verso il Chang La Pass
Salendo verso il Chang La Pass
Chang La Pass
Chang La Pass

Ci fermiamo e qualcuno decide di fare una passeggiata per scattare foto ricordo. Io invece non ho la forza nemmeno per aprire la portiera del mezzo, desidero solamente ripartire e scendere di quota. In questi casi è l’unica medicina efficiente per combattere il mal di montagna. In effetti non impiego molto a riprendermi, soprattutto se a temprare l’animo ci sono paesaggi così belli. Il passo lascia progressivamente spazio ad una vallata rigogliosa solcata da fiumiciattoli e punteggiata qua e là da marmotte. In alcuni casi siamo costretti a superare guadi più o meno profondi attraversati anche da intrepidi motociclisti.

Raggiungendo il lago Pangong Tso
Raggiungendo il lago Pangong Tso
Raggiungendo il lago Pangong Tso
Raggiungendo il lago Pangong Tso

Il lago Pangong Tso appare magicamente dopo quasi sei ore di viaggio. Ci fermiamo a Lukung, una località sulle sponde dello specchio d’acqua caratterizzata da una serie di parachute cafè, luoghi di ristoro che offrono pasti caldi agli escursionisti di passaggio. In uno di questi consumiamo il nostro pranzo ordinando un piatto di momo vegetariani. Nel frattempo il meteo sembra cambiare repentinamente e noi abbiamo il tempo solamente di fare una veloce passeggiata contemplando il panorama prima che si scateni una tempesta di vento e pioggia. La temperatura è scesa di colpo e sulle vette circostanti ha addirittura cominciato a nevicare. Il luogo più fotografato del lago non può che essere lo “Shooting Point”, una lingua di sabbia adornata da bandiere di preghiera buddhiste.

Lago Pangong Tso
Lago Pangong Tso
Lago Pangong Tso
Lago Pangong Tso
Lago Pangong Tso
Lago Pangong Tso

Siamo costretti a risalire sui nostri mezzi e a metterci nuovamente in marcia con direzione Leh con il pensiero di rifare almeno cinque ore movimentate. Questa volta supero il passo con qualche difficoltà in meno e proprio quando pensiamo di aver superato la parte più difficile ecco che arriva nuovamente l’imprevisto. Dall’alto scorgiamo una lunga coda di auto in un tratto di strada che dovremmo percorrere da lì a poco. Inizialmente non sappiamo cosa stia succedendo, forse una frana, forse un incidente. Rimaniamo bloccati a quota 4.300 metri in attesa di ricevere novità dai nostri autisti, poi veniamo a sapere che un camion si è ribaltato e dobbiamo attendere l’arrivo dei militari per sistemare le cose. Non ci crederete ma anche il mezzo militare chiamato per ripulire la strada ha un’avaria e così le cose si complicano e il tempo passa senza avere notizie certe. Scende la notte e insieme ad essa la temperatura. Alla fine sono tre le ore trascorse al freddo e in attesa di qualche comunicazione prima di rimetterci in viaggio. Solamente alle dieci di sera riusciamo a mettere piede nel nostro hotel.

Consigli: da Leh esiste solamente un percorso per arrivare al Pangong Tso durante il quale sarete costretti ad affrontare il Chang La Pass, 5289 metri. Se come me siete arrivati in Ladakh direttamente con un volo proveniente da Nuova Delhi avrete bisogno di qualche giorno per acclimatarvi ed evitare così spiacevoli imprevisti derivanti dal mal di montagna.

Per maggiori informazioni:
www.viaggigiovani.it/tour-piccoli-gruppi/india-ladakh

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦 Non lontano da Tizou 📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦

Non lontano da Tizourgane, lungo la strada che porta ad Aït Baha vi sono i resti di un'antica Kasbah. Poche sono le informazioni a riguardo sul web. Una pagina in tedesco la chiama Tioulit, un antiquario nelle vicinanze ne parla come Efrl. Oggi è un luogo senza tempo dove perdersi tra le antiche strutture oggi in rovina (Souss Massa | Marocco) 🏚

Not far from Tizourgane, along the road to Aït Baha, are the remains of an ancient kasbah. There is little information about it on the web. One page in German calls it Tioulit, a nearby antique dealer speaks of it as Efrl. Today it is a timeless place to get lost among the ancient structures now in ruins (Souss Massa | Morocco) 🏚

No lejos de Tizourgane, en la carretera hacía Aït Baha, se encuentran los restos de una antigua kasbah. Hay poca información al respecto en la web. Una página en alemán lo llama Tioulit, un anticuario cercano habla de éste como Efrl. Hoy es un lugar atemporal para perderse entre las antiguas estructuras ahora en ruinas (Souss Massa | Marruecos) 🏚

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📍 Tizourgane 🇲🇦 Una notte in una Kasbah 📍 Tizourgane 🇲🇦

Una notte in una Kasbah tutta per noi. Tizourgane appare all'improvviso, abbarbicata in cima ad una collina. All'interno vi è un hotel tradizionale ideale per chi vuole immergersi in atmosfere da mille e una notte. Il momento più bello? La notte, quando fioche luci illuminano le viuzze acciottolate e il cielo si riempie di stelle splendenti (Souss Massa | Marocco) ✨️

A night in a Kasbah all to ourselves. Tizourgane suddenly appears, perched atop a hill. Inside is a traditional hotel ideal for those who want to immerse themselves in the atmosphere of a thousand and one nights. The most beautiful moment? At night, when dim lights illuminate the cobbled streets and the sky is filled with shining stars (Souss Massa | Morocco) ⭐️

Una noche en una Kasbah para nosotros solos. Tizourgane aparece de repente, encaramado en lo alto de una colina. En su interior se encuentra un hotel tradicional ideal para quienes deseen sumergirse en el ambiente de las mil y una noches. ¿El momento más bonito? Por la noche, cuando las tenues luces iluminan las calles empedradas y el cielo se llena de estrellas brillantes (Souss Massa | Marruecos) ✨️

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