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Venezia. Itinerario nel sestiere San Marco

Aprile 6, 2017 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Venezia, vista dal Ponte dell'Accademia
Ci sono città che non ti stancheresti mai di visitare, Venezia per me è una di queste. A distanza di pochi mesi mi sono ritrovato qui per trascorrere un paio di giorni romantici con la mia ragazza, che al contrario mio mai prima d’ora era stata in quella che considero la città più bella d’Italia. Mi sono trovato così ad organizzare un itinerario che le permettesse di conoscere in poco tempo (eh si, due giorni qui per me sono troppo pochi) alcuni dei monumenti più conosciuti del capoluogo lagunare. Mi sono concentrato soprattutto sul sestiere di San Marco, il più centrale considerando le sei zone in cui è divisa Venezia. Il sestiere prende il nome dall’omonima basilica e rappresenta un richiamo irresistibile per i visitatori provenienti da tutto il mondo insieme ad altri edifici e monumenti dall’inestimabile valenza storica e artistica che si affacciano sulla piazza di San Marco. Ma di questi ve ne parlerò fra poco.
Durante la nostra permanenza abbiamo soggiornato presso l’Hotel Domus Cavanis, nel sestiere di Dorsoduro, a poca distanza dal Ponte dell’Accademia. Ecco perchè l’itinerario a piedi che vi illustrerò partirà da qui. Non male come punto di partenza aggiungerei, in quanto il ponte offre una delle vedute più caratteristiche di Venezia, con il Canal Grande e la Chiesa della Madonna della Salute sullo sfondo. Il mio consiglio è di venire qui anche al calar della notte quando il Canal Grande illuminato offre tutto il meglio di sé.
Venezia, vista dal Ponte dell'Accademia
Venezia, vista dal Ponte dell’Accademia
L’itinerario
Dal Ponte dell’Accademia raggiungere Piazza San Marco è relativamente semplice e basterebbero circa venti minuti di cammino seguendo le normali indicazioni. Io ho preferito movimentare il percorso immergendomi tra i vicoli secondari poco frequentati alla ricerca di scorci caratteristici da immortalare. Così, da Campo San Vidal, nelle vicinanze del Ponte mi sono diretto verso Campo Santo Stefano dopo aver superato la chiesa di San Vidal e il Palazzo Franchetti. A Campo S. Stefano è situato l’ingresso dell’omonima chiesa con il suo campanile pendente, visibile immediatamente a nord, dal Campiello Drio. Da qui ho preferito svoltare a sinistra, in direzione opposta da piazza San Marco. Superando una serie di stretti canali ho raggiunto Ca’ del Duca, un palazzo affacciato sul Canal Grande chiamato così in quanto fu acquistato dal duca di Milano Francesco Sforza nel 1461. È bastato poco per allontanarsi dalla folla di turisti che quasi tutto l’anno invade Venezia. I vicoli e i canali che da Campo S. Samuele conducono alla Corte dell’Albero sono infatti un’oasi di pace in cui vagare e perdersi.
Venezia, Campo San Vidal
Venezia, Campo San Vidal
Venezia, scorci
Venezia, scorci
Venezia, scorci
Dirigendomi a sud-est lungo Calle degli Avvocati sono arrivato a Campo Sant’Anzolo, il cui angolo settentrionale è dominato dal quattrocentesco Palazzo Gritti. Una curiosità: secondo le cronache cittadine Campo Sant’Anzolo fu in passato teatro di alcuni delitti. Nel 1476 fu aggredito un certo Bernardino degli Orsi dal titolare di una lavanderia sotto il portico della chiesa, oggi non più esistente, di Sant’Anzolo Michiel. Nel 1716 una donna venne assassinata e gettata in un pozzo da un fiorentino per scopo di rapina.
Venezia, Campo Sant'Anzolo
Venezia, Campo Sant’Anzolo
Proseguendo ho raggiunto Calle della Fenice, sul lato nord del teatro La Fenice, per poi arrivare in Campo San Fantin con la chiesa dallo stesso nome. Pochi minuti di cammino separano quest’area da piazza San Marco. Avvicinandosi a Campo San Moisè lo si può intuire anche dalle orde di persone che percorrono questa parte del sestiere. Sulla sinistra, la Frezzaria, è un’animata via di negozi. È bastato continuare per poche centinaia di metri per giungere alla gremita Piazza San Marco, fiancheggiata da eleganti portici lungo i lati nord e sud. Qui su due colonne di granito si elevano i santi protettori di Venezia: il Leone alato e la statua di San Teodoro. Ho già citato la basilica, il cuore e simbolo della città. Si tratta di un edificio straordinario, una combinazione di stili architettonici e decorativi, nella quale dominano forme bizantine affiancate da elementi romani, gotici e rinascimentali. Dinanzi ad essa si erge il Campanile, alto ben 99 metri.
Venezia, Basilica di San Marco
Venezia, Basilica di San Marco
Venezia, Campanile
Venezia, Campanile
Accanto alla basilica, in direzione del Ponte di Rialto, fa invece bella mostra la quattrocentesca Torre dell’Orologio. Sulla piazza, sotto i portici, si affacciano diversi locali esclusivi, come il Caffè Quadri, il Florian e il Lavena. Collegata a Piazza San Marco è Piazzetta San Marco, delimitata da un lato dal Palazzo Ducale, il Palazzo del Doge realizzato in stile gotico veneziano, e dall’altro dalla cinquecentesca Libreria Nazionale Marciana. A poca distanza il Ponte della Paglia offre la vista sul celebre Ponte dei Sospiri che collegava Palazzo Ducale alle prigioni nuove e serviva da passaggio per i reclusi al fine di essere giudicati.
Venezia, vista da Piazzetta San Marco
Venezia, vista da Piazzetta San Marco
Venezia, Ponte dei Sospiri
Venezia, Ponte dei Sospiri
Data la coda che si è sviluppata all’ingresso della basilica ho preferito non entrare e continuare la visita dirigendomi verso il Ponte di Rialto. Questo dedalo di viuzze è chiamato le Mercerie ed ospita una serie di negozi e piccoli cafè. Qui si susseguono anche alcune chiese e palazzi signorili degni di nota, come la chiesa di San Salvador, una delle più antiche di Venezia. Il Ponte di Rialto è stata l’ultima tappa dell’itinerario. Il primo ponte ad essere stato costruito sul Canal Grande fu terminato nel 1591. Di giorno è un luogo affollatissimo dal quale è difficile anche scattare una foto sul sottostante canale, per questo vi consiglio di venire qui in un altro momento. Ho avuto la fortuna di attraversarlo con un vaporetto all’alba al momento della ripartenza e devo dire che l’atmosfera che si respira con le prime luci del giorni è quasi magica.
Venezia, vista dal Ponte di Rialto
Venezia, vista dal Ponte di Rialto
Venezia, Ponte di Rialto all'alba
Venezia, Ponte di Rialto all’alba
In gondola nel sestiere San Marco
Una visita alla città non può essere conclusa senza la sua esperienza per eccellenza, il giro in gondola. Nonostante fossi stato qui diverse volte mai ho avuto l’occasione e così mi sono organizzato per tempo facendo anche una sorpresa alla mia ragazza. Ho prenotato online il mio tour in gondola a Venezia anche per risparmiare su eventuali code. Siamo partiti dalla stazione gondole in Santa Maria del Giglio, non distante da Piazza San Marco. Il giro, accompagnato da due musicanti, è durato poco più di mezz’ora. Abbiamo dapprima attraversato il Canal Grande (splendido visto da quest’altra prospettiva), poi ci siamo introdotti in alcuni dei canali più piccoli nei pressi di Campo San Moisè.
Venezia, tour in gondola
Venezia, tour in gondola
Venezia, tour in gondola
Venezia, tour in gondola
Venezia, tour in gondola

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📍 Amtoudi 🇲🇦 Nel cuore dell'oasi di Id A 📍 Amtoudi 🇲🇦

Nel cuore dell'oasi di Id Aïssa si trova il villaggio berbero di Amtoudi, dominato da imponenti scogliere. Qui vivono circa 300 famiglie che vivono principalmente di agricoltura. Sulle falesie circostanti sono ben visibili due igoudar (plurale di agadir). Un agadir è un granaio collettivo fortificato, con torri di guardia per monitorare qualsiasi tentativo di intrusione nella valle. La funzione di un agadir era quella di immagazzinare e proteggere le colture del villaggio e anche le sue ricchezze (Guelmim-Oued Noun | Marocco) 🌴

In the heart of the oasis of Id Aïssa is the Berber village of Amtoudi, dominated by imposing cliffs. Around 300 families live here, mainly farming. Two igoudars (plural of agadir) are clearly visible on the surrounding cliffs. An agadir is a fortified collective granary, with watchtowers to monitor any attempted intrusion into the valley. The function of an agadir was to store and protect the village's crops and also its wealth (Guelmim-Oued Noun | Morocco) 🌴

En el corazón del oasis de Id Aïssa se encuentra el pueblo bereber de Amtoudi, dominado por imponentes acantilados. Aquí viven unas 300 familias, principalmente dedicadas a la agricultura. Dos igoudars (plural de agadir) son claramente visibles en los acantilados circundantes. Un agadir es un granero colectivo fortificado, con torres de vigilancia para vigilar cualquier intento de intrusión en el valle. La función de un agadir era almacenar y proteger las cosechas del pueblo y también su riqueza (Guelmim-Oued Noun | Marruecos) 🌴

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Non lontano da Tafraou 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Non lontano da Tafraout, nel cuore della Ameln Valley, si staglia il villaggio di Oumesnat. Tra le rovine della città vecchia vi è un grande edificio in terra, sapientemente ristrutturato. Un tempo una casa, oggi è un hotel tradizionale, la Maison Traditionelle. Qui abbiamo dormito, luogo più che raccomandato (Souss Massa | Marocco) 🏘

Not far from Tafraout, in the heart of the Ameln Valley, stands the village of Oumesnat. Among the ruins of the old town is a large earthen building, skilfully restored. Once a house, it is now a traditional hotel, the Maison Traditionelle. Here we slept, a place more than recommended (Souss Massa | Morocco) 🏘

No lejos de Tafraout, en el corazón del valle del Ameln, se alza el pueblo de Oumesnat. Entre las ruinas del casco antiguo hay un gran edificio de tierra, hábilmente restaurado. Antaño una casa, ahora es un hotel tradicional, la Maison Traditionelle. Aquí dormimos, un lugar más que recomendable (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Il villaggio di Tazoul 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Il villaggio di Tazoulte ha un antico cimitero ebraico che può essere di interesse storico. Sebbene la comunità ebraica abbia lasciato la zona alcuni anni fa, gran parte dell'argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione (Souss Massa | Marocco) 🏘

The village of Tazoulte has an ancient Jewish cemetery that may be of historical interest. Although the Jewish community left the area some years ago, much of the silverware in the region is engraved with Jewish symbols, as Jews were traditionally the silversmiths of the region (Souss Massa | Morocco) 🏘

El pueblo de Tazoulte posee un antiguo cementerio judío que puede tener interés histórico. Aunque la comunidad judía abandonó la zona hace algunos años, gran parte de la platería de la región está grabada con símbolos judíos, ya que los judíos eran tradicionalmente los plateros de la región (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦

Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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