Programmare un viaggio in aereo in Cappadocia vuol dire quasi sicuramente considerare la città di Kayseri come riferimento per l’aeroporto più vicino. I turisti arrivano qui e senza passare per il centro vengono trasferiti nei vari villaggi osservando di sfuggita i palazzi e gli stabilimenti industriali della periferia.
E se vi dicessi che anche Kayseri abbia tanto da offrire? A mio avviso si tratta di una destinazione molto interessante per osservare i tanti contrasti rispetto ai paesaggi surreali dei camini delle fate, eppure non ho incontrato altri viaggiatori nonostante si trovi a solo un’ora dal cuore turistico della Cappadocia. Ho trascorso qui un paio di giorni e mi sono fatto un’idea abbastanza completa di questa località.
Una città di mercanti Kayseri, oggi uno dei motori trainanti dell’economia nazionale turca, tanto da essere stata soprannominata la ‘tigre dell’Anatolia’ con un passato ricco di storia. Basti pensare che è stata abitata ininterrottamente dal 3000 a. C. circa. Nelle vicinanze l’antica Kültepe è stata uno dei primi insediamenti dell’Anatolia ed ha rappresentato per anni un importante avamposto sulla rotta delle colonie commerciali assire. Le tavolette di argilla qui rinvenute sono servite per ricostruire la storia del commercio della regione.
Kayseri, pescheria |
Durante il periodo romano Kayseri era nota come Cesarea di Cappadocia, chiamata così in onore di Cesare Augusto. La città fu chiamata Kaisariyah dagli arabi ed in seguito Kayseri durante l’epoca selgiuchide. Proprio in questo periodo è emerso ancora una volta il suo ruolo fondamentale negli scambi. Due erano in quel tempo le principali rotte commerciali, una Est-Ovest, l’altra Nord-Sud. Situata proprio nella zona di intersezione insieme a Konya e Aksaray, la città di Kayseri svolgeva un ruolo cruciale per il vivace mercato di commercianti, musulmani, ebrei e cristiani. È interessante notare come le autostrade di oggi seguano le stesse rotte di un tempo sulle orme della “Grand Road” medievale, chiamata “Ulu Yol” dai Selgiuchidi. Su questo asse, in particolare nelle campagne, erano stati creati grandi mercati temporanei stagionali per la vendita di animali e il commercio all’ingrosso di prodotti agricoli. Yabanlu Pazarı, a Pazarören vicino a Kayseri, era probabilmente il più importante mercato stagionale selgiuchide dell’Anatolia. Nei mesi di maggio e giugno, per oltre 40 giorni, veniva allestito un grande mercato che attirava visitatori ed acquirenti da terre lontane.
Kayseri, vista sul castello |
Anche durante il periodo ottomano Kayseri continuò ad essere conosciuta per il suo florido commercio. Il famoso viaggiatore ottomano Evliya Çelebi che visitò Kayseri nel 1649 descrive la città come un centro di mercanti dalle abbondanti fonti di cibo. I granai, ad esempio, erano ricchi di miglio, grano e riso. Evliya parlava di una località dove si viveva a lungo con piatti ottimi ed abbondanti. Raccontava di macellai che macellavano centinaia di pecore e agnelli mettendo petali di rosa e zafferano su ogni carne venduta. Elogiava il pane bianco fatto con farina bianca di alta qualità e menzionava diverse tipologie di dolci.
Anche oggi Kayseri riflette esattamente quel ricco patrimonio culinario di un tempo con torte salate, ravioli ed i migliori salumi e insaccati. Il Manti, ravioli di carne serviti in yogurt e aglio e conditi con polvere di peperoncino e burro fuso, è divenuto ormai un piatto nazionale. Un’altra specialità locale è il Pastırma, un salume realizzato con carne di manzo essiccata ideale da essere servito come antipasto freddo o cucinato con uova, pomodori e così via.
Pastırma |
Manti |
Sono arrivato a Kayseri durante le celebrazioni del termine del Ramadan, probabilmente il periodo peggiore per conoscere questa località. Dovete sapere che Kayseri è la seconda città più islamica della Turchia dopo Konya ed in queste giornata speciale tutte le attività o quasi sono chiuse e le persone rinchiuse in casa a festeggiare. Purtroppo ho trovato il vasto bazar chiuso ma in tranquillità ho potuto ammirare i monumenti di epoca selgiuchide e ottomana, dominati dalla cima del maestoso Erciyes Dağı. Un aspetto molto evidente rispetto alla vicina Göreme è che qui praticamente nessuno parla inglese però è stato molto divertente conversare con le ospitali persone del posto. Il Complesso Mahperi Hunat Hatun è uno dei più pregevoli monumenti selgiuchidi insieme alle monumentali mura in basalto nero del castello. Molto interessante anche la Sahabiye Medresesi, una scuola teologica islamica caratterizzata da un sontuoso portone ornato da elaborate decorazioni e la Chiesa di San Gregorio l’Illuminatore, una delle poche chiese armene tuttora esistenti in Anatolia.
Kayseri, castello |
Kayseri |
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