• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
I Viaggi di Manuel

I Viaggi di Manuel

Blog di viaggi

  • I Viaggi di Manuel
    • Italia
      • Abruzzo
      • Basilicata
      • Emilia Romagna
      • Friuli Venezia Giulia
      • Lazio
      • Lombardia
      • Marche
      • Molise
      • Piemonte
      • Puglia
      • Sicilia
    • Africa
      • Botswana
      • Egitto
      • Marocco
      • Mauritania
      • Sudafrica
    • America
      • Argentina
      • Bolivia
      • Cile
      • El Salvador
      • Guatemala
      • Messico
      • Perù
      • Venezuela
    • Asia
      • India
      • Indonesia
      • Iran
      • Mongolia
      • Nepal
      • Pakistan
      • Qatar
    • Europa
      • Albania
      • Belgio
      • Croazia
      • Francia
      • Germania
      • Gibilterra
      • Grecia
      • Olanda
      • Polonia
      • Portogallo
      • Rep. Ceca
      • Slovacchia
      • Slovenia
      • Spagna
      • Svizzera
  • Chi sono
  • Collaborazioni
  • Contattami
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

Ritorno a Copacabana, Bolivia. Conferma o delusione?

Giugno 3, 2019 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Copacabana, Bolivia
Di Copacabana conservavo un piacevole ricordo. Era il 2011 quando per la prima volta mi apprestavo ad entrare in Bolivia. Allora avevo deciso di trascorrere più giorni, decidendo di spostarmi da qui per visitare l’Isla del Sol, un’incantevole isola sul lago Titicaca. Avevo avuto modo di conoscere approfonditamente la città prima di dirigermi verso La Paz.
In occasione del mio progetto “#GreenRoutes. Il giro del mondo dei Parchi Nazionali” si era aperta una nuova possibilità per me, seppur breve, durante il mio trasferimento verso il Perù. Percorso inverso quindi. Partendo dalla città di Oruro le opzioni erano due: fermarmi a La Paz o avvicinarmi ancora di più al confine sostando a Copacabana. Con una sola notte a disposizione sinceramente non avevo voglia di immergermi nei ritmi frenetici della città Paceña e mi sono limitato a raggiungerla per cambiare mezzo. Consideravo invece Copacabana la meta ideale per riposarmi una notte. Piccola, a portata di mano e soprattutto una destinazione tra le più suggestive del Paese, grazie alla sua posizione. Chiaramente riposo era per dire. Seppur con poche ore libere, ho approfittato del tempo libero per recarmi in uno dei luoghi che tanto mi era piaciuto durante la mia prima esperienza boliviana, ma di questo ve ne parlerò più avanti.
Per chi non lo sapesse Copacabana è una cittadina vivace, adagiata sulla sponda meridionale del lago Titicaca. Certo, la sua posizione contribuisce a rendere questo centro abitato un po’ troppo turistico ma le sue strade panoramiche e le sue curate piazzette la rendono una destinazione piacevole da visitare senza meta. Inoltre l’imponente Cattedrale è stata per secoli meta di pellegrinaggi religiosi e ancora oggi le sue fiestas continuano ad attirare sempre tantissimi pellegrini, nazionali e non.
Copacabana, Basílica de la Virgen de la Candelaria
Copacabana, Basílica de la Virgen de la Candelaria

Contenuti del post

  • Da La Paz a Copacabana
  • Il mio ritorno a Copacabana
  • Dove mangiare economico a Copacabana
  • Dove dormire a Copacabana

Da La Paz a Copacabana

Una volta arrivato a La Paz il primo autobus disponibile era quello della Compañía Manco Kapac, in partenza alle 13 per Copacabana. Durata prevista del viaggio: poco più di tre ore. Ho pagato il biglietto 25 BOB ma solamente in viaggio mi sono accorto che sul tagliando era presente un prezzo differente, 12 BOB. Il consiglio quindi è quello do controllare sempre tutti i documenti al momento del pagamento. Con qualche minuto di ritardo sono partito, insieme a pochi altri turisti, dal principale terminal terrestre di La Paz, situato in Avenida Perù. In breve abbiamo raggiunto El Alto, il popolare sobborgo adiacente. Salendo devo ammettere che la vista di La Paz dall’alto è sempre impattante. Questa metropoli si sviluppa infatti all’interno di una conca, all’interno della quale, nella parte più bassa si trova la parte più ricca, con alti grattacieli bianchi. Tutt’attorno invece i quartieri popolari, con case più o meno basse dall’inconfondibile color arancio dei mattoni. El Alto è caotica, trafficata. La cosa più evidente è che non ci sono spazi verdi. Una volta usciti dalla città siamo stati sorpresi da un forte scroscio di pioggia e grandine, che in alcuni punti ha imbiancato leggermente il paesaggio. All’orizzonte fanno la comparsa vette imbiancate, poco prima di raggiungere finalmente il lago Titicaca e superare numerosi lavori in corso. Nel suo punto meno ampio questo bacino, considerato il lago navigabile più alto al mondo, crea lo stretto di Tiquina. La strada si interrompe ed è necessario scendere momentaneamente dall’autobus. Siamo saliti su un imbarcazione a motore (tutte sono rinnovate rispetto a qualche anno fa) mentre l’autobus, per raggiungere l’altra sponda, è stato posizionato su una lenta chiatta. Tutto il processo è durato circa mezz’ora. Da qui la strada sale offrendo splendide vedute sull’azzurro Titicaca e sulle verdeggianti montagne circostanti. Più lontano, verso l’orizzonte, vette andine riflettono la propria neve. A Copacabana gli autobus fermano nella centrale Plaza 2 de Febrero.
Stretto di Tiquina
Stretto di Tiquina

Il mio ritorno a Copacabana

Arrivando a Copacabana nel pomeriggio il mio desiderio più grande era subito quello di raggiungere il Cerro Calvario al tramonto. Come già anticipato era il proprio questa collina panoramica a regalarmi i ricordi più belli della città. Nel 2011 il cielo mi aveva regalato infatti uno dei tramonti più belli di tutta la mia vita. Ricordo che in lontananza imperversavano forti temporali mentre il sole si faceva spazio tra nuvole basse, infuocando progressivamente tutto il paesaggio. Ad osservare quello spettacolo eravamo in pochi. Oltre a me, Chris, un ragazzo canadese che avevo conosciuto sul posto, un cane, e pochi pellegrini intenti ad accendere alcuni ceri in favore della Vergine. Prima di salire nuovamente ho voluto visitare il piccolo cimitero cittadino all’ingresso della città ed ho avuto modo di scattare qualche foto a Plaza 2 de Febrero e alla Basílica de la Virgen de la Candelaria, indubbiamente l’edificio più bello della città, con i suoi abbaglianti mudejar bianchi ed i coloratissimi azulejos. 
Copacabana, Cimitero
Copacabana, Cimitero
A differenza del 2011 nel quale avevo seguito un sentiero alternativo, questa volta ho deciso di raggiungere la sommità del Cerro Calvario attraverso il percorso che, iniziando nei pressi della chiesa (Capilla del Señor de la Cruz de Colquepata) in fondo a Calle Destacamento, sale inesorabilmente attraverso le 14 stazioni della via Crucis. Basta una camminata di poco più di mezz’ora ma pendenza e altitudine, e la conseguente fatica, fanno si che la salita diventi un autentico calvario. Devo essere sincero, questa volta il Cerro Calvario si è rivelato in parte una delusione. Il paesaggio, sulla città e sul lago Titicaca, rimane straordinariamente bello ma ho trovato il posto, oltre che affollatissimo di persone, davvero sporco. Un vero peccato. Ci sono sempre pellegrini che salgono in cima per accendere ceri in onore della Vergine ma devo ammettere che con tutta questa gente il Cerro Calvario ha perso molto in termini di atmosfera. Purtroppo anche il tramonto non è stato come quello ammirato anni prima a causa delle nubi in lontananza. Ciò nonostante al calar del sole le luci illuminano fiocamente Copacabana e la città vista dall’alto è straordinariamente bella.
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, tramonto dal Cerro Calvario
Copacabana, tramonto dal Cerro Calvario
La sera ho pensato bene di assistere ad un particolare evento all’interno del Palazzetto Municipale. Attirato dalle tante persone presenti ho acquistato un biglietto per l’elezione della Cholita dell’anno. Attraverso canti e balli, donne locali si sono esibite in un festoso concorso che ha eletto la ragazza con maggiore portamento. Per chi non lo sapesse le cholitas sono uno dei simboli della Bolivia: incarnano il sentimento nazionalistico e con le lunghe trecce continuano ad indossare i coloratissimi abiti tradizionali aymara, tipici della popolazione indigena che abita negli altopiani andini. 
Copacabana, concorso cholitas
Copacabana, concorso cholitas

Dove mangiare economico a Copacabana

A Copacabana abbondano i ristoranti, soprattutto lungo 6 de Agosto. Se avete intenzione di mangiare senza spendere molto alcune strutture locali, soprattutto nei dintorni del Comedor Economico, offono pasti a menu fisso. Lo stesso Comedor offre una valida opzione. Qui ho provato il piatto tipico della città, la trucha criolla, trota servita quasi dappertutto, un po’ in tutte le salse.
Copacabana, mercato
Copacabana, mercato

Dove dormire a Copacabana

Una volta arrivato a Copacabana, per cercare una camera disponibile mi sono diretto subito all’Hostal Sonia, non lontano da Plaza 2 de Febrero. In questa struttura avevo pernottato anche nel 2011. A suo tempo avevo pagato il corrispettivo di circa 5 euro per una camera matrimoniale ad uso singola, con bagno privato. Ora i prezzi sono aumentati (ho pagato il doppio) ma sono migliorati anche i servizi. C’è il wi-fi, la colazione è a buffet e gli ambienti sono rimasti confortevoli e puliti. É ormai il mio albergo preferito in città. 

Prenota il tuo hotel a Copacabana, Bolivia
Copacabana, hostal Sonia
Copacabana, hostal Sonia
Copacabana, hostal Sonia
Altre foto:
Stretto di Tiquina
Stretto di Tiquina
Raggiungendo Copacabana
Raggiungendo Copacabana
Copacabana, Capilla del Señor de la Cruz de Colquepata
Copacabana, Capilla del Señor de la Cruz de Colquepata
Copacabana, Cerro Calvario
Copacabana, Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, il tramonto visto dal Cerro Calvario
Copacabana, il tramonto visto dal Cerro Calvario
Copacabana, scendendo dal Cerro Calvario
Copacabana, scendendo dal Cerro Calvario
Copacabana, concorso cholitas
Copacabana, concorso cholitas
Copacabana, trucha criolla
Copacabana, trucha criolla

Ti potrebbe interessare:

  • Il Parco Nazionale Sajama. Un gioiello fuori dalle rotte più turisticheIl Parco Nazionale Sajama. Un gioiello fuori dalle…
  • Da Potosì ad Oruro. Il viaggio in autobusDa Potosì ad Oruro. Il viaggio in autobus
  • Oruro. La capitale folklorica della BoliviaOruro. La capitale folklorica della Bolivia
  • Da Valladolid a Chichén Itzá, il cuore dell'impero MayaDa Valladolid a Chichén Itzá, il cuore dell'impero Maya

America, Bolivia

RIMANI AGGIORNATO

Non perdere gli ultimi post. Iscriviti per rimanere sempre aggiornato.

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Chi è Manuel Santoro

Blogger, tour leader e digital creator.
Autore del libro "Ande dimenticate".
Leggi di più…

RIMANI AGGIORNATO

Non perdere gli ultimi post. Iscriviti per rimanere sempre aggiornato.

  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

@iviaggidimanuel su Instagram

🇮🇹 Erano trascorsi già alcuni anni dall'ult 🇮🇹 Erano trascorsi già alcuni anni dall'ultima volta che avevo ammirato Scanno in una veste tipicamente invernale. Così ho colto l'occasione al volo, la neve caduta negli scorsi giorni era una valida scusa per trascorrere una notte prima della nuova chiusura. La sorpresa è stata grande quando al risveglio ho visto cadere una leggera ma suggestiva nevicata (Abruzzo - Italia) 🌨️

A few years had already passed since I had last admired Scanno in a typical winter jacket. So I took advantage, the snow that had fallen in recent days was a valid excuse to spend a night before the new closure. The surprise was great when upon waking up I saw a light but suggestive snowfall (Abruzzo - Italy) 🌨️

Ya habían pasado algunos años desde la última vez que había admirado Scanno con una típica chaqueta de invierno. Por eso he aprovechado, la nieve que había caído en los últimos días era una buena excusa para pasar una noche antes del nuevo cierre. La sorpresa ha sido grande cuando al despertar he admirado una nevada ligera pero sugerente (Abruzzo - Italia) 🌨️
________________________________
#scanno #italia #italy #igersabruzzo #igersaq #visitabruzzo #yourabruzzo #viaggiare #volgoabruzzo #volgolaquila #travelblogger #blogdiviaggi #iamtb #backpacker #travelbloggeres #abruzzoturistico #abruzzoturismo #abruzzo_in_foto #abruzzoitaly #abruzzolovers #abruzzo #paesaggidabruzzo
🇮🇹 I borghi montani al tempo del Coronavirus 🇮🇹 I borghi montani al tempo del Coronavirus sembrano sospesi nel tempo. Qualche presenza quasi invisibile lungo le strade ma soprattutto gli animali che si appropriano degli spazi attorno ai centri urbani. Come a Villalago, nei pressi del lago Pio (Abruzzo - Italia) 🦌

The mountain villages at the time of the Coronavirus seem suspended in time. Some almost invisible presence along the streets but with the animals that take possession of the spaces around urban centers. Like in Villalago, near Lake Pio (Abruzzo - Italy) 🦌

Los pueblos de montaña en la época del Coronavirus parecen suspendidos en el tiempo. Alguna presencia casi invisible por las calles pero sobre todo los animales que se adueñan de los espacios alrededor de los núcleos urbanos. Como en Villalago, cerca del lago Pio (Abruzzo - Italia) 🦌
________________________________
#villalago #lagopio #italia #italy #igersabruzzo #igersaq #visitabruzzo #yourabruzzo #viaggiare #volgoabruzzo #volgolaquila #travelblogger #blogdiviaggi #iamtb #backpacker #travelbloggeres #abruzzoturistico #abruzzoturismo #abruzzo_in_foto #abruzzoitaly #abruzzolovers #abruzzo #paesaggidabruzzo
🇮🇹 Uno dei gioielli di Faraone Vecchio (o An 🇮🇹 Uno dei gioielli di Faraone Vecchio (o Antico) è senza dubbio la Chiesa di Santa Maria delle Misericordie. L'edificio è risalente alla metà del quattrocento in cui fu costruita solo la parte muraria bassa. Il resto della struttura fu edificato solo negli anni successivi, mentre l’aspetto attuale è il frutto di restauri ottocenteschi. Gli interni, affrescati, sono ormai in decadenza. Parte della cupola è crollata (Abruzzo - Italia) ⛪

One of the jewels of Faraone Vecchio (or Antico) is undoubtedly the Church of Santa Maria delle Misericordie. The building dates back to the mid-fifteenth century when only the lower part of the wall was built. The rest of the structure was built only in the following years, while the current appearance is the result of nineteenth-century restorations. The frescoed interiors are now in decline. Part of the dome has collapsed (Abruzzo - Italy) ⛪

Una de las joyas de Faraone Vecchio (o Antico) es sin duda la Iglesia de Santa Maria delle Misericordie. El edificio data de mediados del siglo XV cuando solo se construyó la parte baja de la muralla. El resto de la estructura se construyó solo en los años siguientes, mientras que el aspecto actual es el resultado de restauraciones del siglo XIX. Los interiores con frescos están ahora en declive. Parte de la cúpula se ha derrumbado (Abruzzo - Italia) ⛪
________________________________
#faraoneantico #faraonevecchio #santegidioallavibrata #italia #italy #urbex #urbexabruzzo #urbexitalia #igersabruzzo #igersteramo #visitabruzzo #yourabruzzo #viaggiare #volgoabruzzo #volgoteramo #travelblogger #blogdiviaggi #iamtb #backpacker #abruzzoturistico #travelbloggeres #abruzzo_in_foto #abruzzoitaly #abruzzolovers #abruzzo #paesaggidabruzzo
🇮🇹 Ho visitato finalmente il borgo fantasma 🇮🇹 Ho visitato finalmente il borgo fantasma di Faraone Vecchio (o Antico), una frazione del comune di Sant’Egidio alla Vibrata. Il centro abitato venne abbandonato a partire dal 1965, a seguito di una scossa di terremoto che nel 1950 provocò danni ingenti a tutti gli edifici costringendo alla costruzione di un nuovo centro a poca distanza. Un arco dà il benvenuto al borgo, oltre la quale è situata la chiesa di Santa Maria delle Misericordie. Nel cuore del paese si trova il palazzo dei Baroni Farina, affrescato all'ultimo piano, che ospitò un convento di suore e successivamente un asilo (Abruzzo - Italia) 👻

I finally visited the ghost town of Faraone Vecchio (or Antico), part of the municipality of Sant’Egidio alla Vibrata. The inhabited center was abandoned in 1965, following an earthquake which in 1950 caused extensive damage to all the buildings, forcing the construction of a new center not far away. An arch welcomes the village, beyond which is the church of Santa Maria delle Misericordie. In the heart of the town is the Palazzo dei Baroni Farina, frescoed on the top floor, which housed a convent of nuns and later a kindergarten (Abruzzo - Italy) 👻

Por fin visité el pueblo fantasma de Faraone Vecchio (o Antico), parte del municipio de Sant’Egidio alla Vibrata. El centro habitado fue abandonado a partir de 1965, tras un terremoto que en 1950 provocó importantes daños en todos los edificios, obligando a construir un nuevo centro no muy lejos. Un arco da la bienvenida al pueblo, más allá del cual se encuentra la iglesia de Santa Maria delle Misericordie. En el corazón de la ciudad el Palazzo dei Baroni Farina, con frescos en el piso superior, albergaba un convento de monjas y más tarde una guardería (Abruzzo - Italia) 👻
________________________________
#faraoneantico #faraonevecchio #santegidioallavibrata #italia #italy #urbex #urbexabruzzo #urbexitalia #igersabruzzo #igersteramo #visitabruzzo #yourabruzzo #viaggiare #volgoabruzzo #volgoteramo #travelblogger #blogdiviaggi #iamtb #backpacker #abruzzoturistico #travelbloggeres #abruzzo_in_foto #abruzzoitaly #abruzzolovers #abruzzo #paesaggidabruzzo
🇮🇹 Tra le proprietà dei baroni Genova-Rulli 🇮🇹 Tra le proprietà dei baroni Genova-Rulli figurava anche questo immobile oggi abbandonato, donato in eredità per ospitare un orfanotrofio. Questo palazzo di antica costruzione ospitò dopo la seconda guerra mondiale le bambine della città rimaste orfani sotto la guida di alcune suore. L'attività durò qui una decina di anni prima che la struttura venne dichiarata inagibile per motivi idro-geologici. L'edificio si sviluppa su due piani, circondato da giardino (oggi un bosco) a sua volta delimitato da una muraglia con quattro piccole torri agli angoli a scopo difensivo (Abruzzo - Italia) 👧🏻

Among the properties of the Genoa-Rulli barons there was also this abandoned building, donated as an inheritance to housing an orphanage. This ancient building housed after the Second World War the children of the city who were orphaned under the guidance of some nuns. The activity lasted here about ten years before the structure was declared uninhabitable for hydro-geological reasons. The building is spread over two floors, surrounded by a garden (now a wood) in turn bordered by a wall with four small towers at the corners for defensive purposes (Abruzzo - Italy) 👧🏻

Entre las propiedades de los barones Génova-Rulli también se encontraba este edificio ahora abandonado, donado como herencia para albergar un orfanato. Este antiguo edificio albergó después de la Segunda Guerra Mundial a las niñas de la ciudad que quedaron huérfanos bajo la dirección de unas monjas. La actividad duró aquí unos diez años antes de que la estructura fuera declarada inhabitable por razones hidrogeológicas. El edificio se distribuye en dos plantas, rodeado por un jardín (ahora un bosque) a su vez bordeado por un muro con cuatro pequeñas torres con fines defensivos (Abruzzo - Italia) 👧🏻
________________________________
#urbex #urbexabruzzo #urbexitalia #italia #italy #igersabruzzo #igerschieti #visitabruzzo #yourabruzzo #viaggiare #volgoabruzzo #volgochieti #travelblogger #blogdiviaggi #iamtb #backpacker #travelbloggeres #abruzzoturistico #abruzzoturismo #abruzzo_in_foto #abruzzoitaly #abruzzolovers #abruzzo #paesaggidabruzzo
Carica altro… Segui su Instagram

Footer

I Viaggi di Manuel

Blog di viaggi. Destinazioni insolite, outdoor e ecoturismo.

  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

Cerca nel sito

RIMANI AGGIORNATO

Non perdere gli ultimi post. Iscriviti per rimanere sempre aggiornato.

Articoli recenti

  • On the road in Sicilia. Alla scoperta del territorio etneo
  • Mauritania. Le città carovaniere di Ouadane e Chinguetti
  • Mauritania. Dall’Erg Amatlich ad Atar
  • Mauritania. Tra le dune di Azoueiga
  • Botswana. Game Drive nel Khama Rhino Sanctuary
  • Ande dimenticate
  • Disclaimer
  • Contattami

Copyright © 2020 I viaggi di Manuel