Alle pendici occidentali del maestoso Monte Scarafano, nel comune di Capestrano (Abruzzo) le limpide acque del lago di Capodacqua sono raccolte in un serbatoio artificiale collegato a un sofisticato sistema di irrigazione che alimenta una centrale idroelettrica. Questo bacino artificiale dà vita a un incantevole specchio d’acqua, conosciuto a livello internazionale come “la piccola Atlantide d’Abruzzo“.
Oggi il lago è possibile ammirarlo da vicino a bordo di trimarani elettrici, piccole imbarcazioni a visione subacquea. L’esperienza e i tour sono organizzati dai ragazzi di Calipso. Di questo vi racconterò qualcosa in più nei prossimi paragrafi.
Contenuti del post
Capestrano, un grazioso borgo da visitare
Un po’ di storia
Già prima della conquista romana, avvenuta durante le guerre sannitiche (342-290 a.C.), la valle era abitata da popolazioni vestine. Tuttavia, con la caduta dell’Impero romano e le invasioni barbariche, gli abitanti della valle si ritirarono sulle alture circostanti per garantirsi una posizione strategica difensiva. Il primo documento conosciuto risale al 1284, quando Carlo I donò i territori di Capestrano a Riccardo d’Acquaviva di S. Valentino.
Successivamente, nel 1385, il re Ferdinando assegnò il borgo ad Antonio Piccolomini. Questi lo vendette a Francesco dei Medici, Gran Duca di Toscana, nel 1584, insieme ad altri comuni, per la somma di 106.000 ducati. Francesco lo donò a suo figlio naturale Antonio de Medici il 18 ottobre 1584 con il titolo di principe. Nel 1596, Antonio vendette il borgo a Ferrante dei Medici, Gran Duca di Toscana. Nel 1616, passò come donazione al primogenito Francesco e infine faceva parte del patrimonio reale dei Medici.
Cosa vedere a Capestrano
L’abitato di Capestrano è situato su un colle che domina la valle del fiume Tirino. Il paese è sovrastato dalla mole del Castello Piccolomini, con i suoi due torrioni cilindrici e la torre quadrata.
Il nucleo centrale del borgo è circondato da una maestosa cinta muraria, con accesso consentito attraverso cinque porte: Porta Parete, Porta del Sacco, Porta del Lago, Porta la Palma e Porta Castello, quest’ultima nota anche come Porta la Macchia.
Una volta oltrepassata Porta Parete, si varca l’antico recinto fortificato da cui si può scorgere, in basso sulla destra, la suggestiva Porta del Sacco.
Seguendo il suggestivo vicolo del borgo, si arriva alla maestosa Chiesa di Santa Maria del Rosario, luogo di sepoltura di Antonio Piccolomini. Secondo la leggenda, proprio in questa chiesa fu battezzato San Giovanni.
Scendendo sulla destra attraverso la Porta del Lago, si trova la recentemente ristrutturata casa natale di San Giovanni, mentre risalendo sulla sinistra si giunge a Porta La Palma.
Una curiosità: nel 1934 fu rinvenuta ai piedi del borgo l’enigmatica statua del principe italico Nevio Pompuledio, più noto come il “Guerriero di Capestrano”, ormai simbolo dell’intero Abruzzo.
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Il lago di Capodacqua
Nel lontano 1965, venne costruita una diga per bloccare il corso superiore del fiume Tirino, poco più a valle delle sue sorgenti, vicino all’omonima frazione di Capestrano (Caput Aquae). Ancora oggi le numerose sorgenti naturali continuano a fornire una costante e limpida presenza di acqua che si riversa nel Tirino a valle.
Dove adesso le acque del lago si estendono, un tempo sorgevano un mulino appartenente alla famiglia Verlengia di Capestrano e un colorificio costruita vicino alla fonte di Capodacqua. Il colorificio è ancora visibile oggi, emergendo dalla superficie, mentre il mulino, di circa 400 metri quadrati e in buone condizioni, è completamente immerso nelle acque cristalline del lago, mantenendo intatte le tradizionali tecniche di costruzione muraria.
Si possono ancora distinguere chiaramente i resti di due arcate murarie e le cornici in legno delle porte e delle finestre. Accanto al mulino principale si trova un mulino più piccolo, probabilmente espansione dell’altro. Rimane intatto il selciato dei vecchi sentieri che i contadini percorrevano un tempo, trasportando i loro carichi di grano e anche ciò che rimane di alcuni alberi da frutta.
Questo luogo sommerso è affascinante e misterioso, soprattutto per la sua bassa temperatura costante, che si aggira intorno ai dieci gradi durante tutto l’anno, un clima che impedisce la proliferazione di alghe e piante acquatiche e garantisce una visibilità straordinaria.
Tutte queste caratteristiche rendono il lago di Capodacqua una meta irresistibile anche per gli appassionati di immersione provenienti da tutto il mondo.
Tour esperienziali Calipso al lago di Capodacqua
Un’idea che nacque in viaggio, quando un gruppo di ragazzi scoprì che persino nei pressi della barriera corallina potevano essere utilizzati dei trimarani elettrici, piccole imbarcazioni idonee per lo spostamento lungo i siti protetti Unesco, ideali per avvicinarsi alle bellezze naturali in totale sicurezza.
Le imbarcazioni, azionate da un motore completamente elettrico – costruite dalla Water Games, azienda produttrice italiana dal 1995 – oltre a non generare vibrazioni né rumori, possiedono uno scafo progettato in modo tale da impedire quasi totalmente il moto ondoso: condizioni ideali anche in presenza di animali e per la loro salvaguardia.
Non solo. Le cabine sotto lo scafo dispongono delle cupole di vetro che permettono di vedere a una distanza di 5-6 metri, grazie all’effetto dell’acqua che fa da lente di ingrandimento consentendo di visionare i fondali in modo non invasivo.
Ho avuto la possibilità di provare il tour e se devo essere sincero vale assolutamente la pena. In giornate serene e in assenza di vento i colori del lago di Capodacqua sono straordinari. Qui sotto trovate un breve estratto video della mia esperienza insieme ai ragazzi di Calipso.
Per maggiori informazioni
Calipso Capodacqua
Via del Lago – Capestrano (AQ)
+39 351 5072326
calipso.capodacqua@gmail.com
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