La regione degli altopiani centrali del Kenya è dominata dalle maestose cime innevate del Monte Kenya, la “dimora degli dei”, che raggiungono i 5.199 metri sulla vetta Batian, la seconda più alta del continente africano dopo il Kilimangiaro. Questa montagna non solo offre scenari mozzafiato, ma rappresenta anche un’avventura imperdibile per gli amanti del trekking e della natura.
Il Monte Kenya è spesso considerato la montagna ideale per gli alpinisti. Questo è dovuto in parte al fatto che le sue due vette più alte, Batian (5.199 m) e Nelion (5.188 m), sono raggiungibili solo con attrezzatura alpinistica specializzata e con una solida conoscenza del suo utilizzo sicuro. La vetta più alta che la maggior parte degli escursionisti riesce a raggiungere è la terza in altezza, il Point Lenana, che si erge a 4.985 m.
Solo circa 50 persone all’anno riescono a raggiungere la cima del Batian, mentre il Point Lenana rappresenta un’escursione spettacolare che richiede comunque un’eccellente forma fisica, una buona tolleranza per le altezze e, per chi sceglie i percorsi più avventurosi, un vero spirito d’avventura.
Contenuti del post
Un ecosistema unico e affascinante
Man mano che ci si avvicina alle pendici, la base del Monte Kenya viene abbracciata da una fitta giungla, attraversata da boschetti di bambù e un’infinità di ruscelli che scorrono a valle dai fianchi della montagna. Sulle alture intermedie, un tripudio di conifere e cedri introduce ai primi ghiacciai, con la vegetazione che diventa progressivamente più arbustiva e stepposa. Qui, le splendide infiorescenze alpine delle lobelie e la caratteristica Dendrosenecio keniodendron, pianta endemica e simbolo del Monte Kenya, decorano il paesaggio.
Tariffe, accesso, guide
Sono previste tariffe giornaliere per l’ingresso al Parco Nazionale del Monte Kenya, che variano a seconda della durata della permanenza e delle attività svolte nel parco. È possibile prenotare posti nei rifugi e pagare per determinati servizi in anticipo scrivendo a reservations@kws.go.ke, oppure pagare presso uno dei vari ingressi del parco, che si attraversano per raggiungere il punto di partenza del sentiero scelto.
L’ingresso e l’uscita dal Monte Kenya possono avvenire solo durante le ore diurne, prima delle 18:00. Questo anche per evitare i pericoli derivanti dalla fauna selvatica, come bufali ed elefanti, che si muove di notte.
Non è consentito fare escursioni da soli sul Monte Kenya. È necessario organizzare una guida prima della partenza e assicurarsi che tutte le guide e i portatori possiedano una valida tessera KWS (Kenya Wildlife Services). I rifugi sulla montagna sono di proprietà privata. Contattate i rispettivi rifugi in anticipo per garantire una prenotazione. Una buona guida solitamente si occuperà di tutti i permessi, le tariffe d’ingresso e l’alloggio per voi in anticipo.
Salire sul monte Kenya. I percorsi principali
Le due vette più alte del Monte Kenya, Batian e Nelion, sono distanti solo 140 metri l’una dall’altra e sono spesso chiamate “Gates of Mist” (Porte della Nebbia). La Via Normale per entrambe è una scalata di grado IV, realizzata per la prima volta nel 1929. La scalata del Batian richiede due giorni, mentre quella del Nelion un solo giorno. Il percorso inizia sopra il Ghiacciaio Lewis, accessibile dall’Austrian Hut, e oggi viene solitamente affrontato in venti tiri di corda. La vetta del Point Lenana è più facilmente raggiungibile dagli escursionisti senza corde.
Ci sono tre principali vie di accesso per raggiungere la Valle Teleki e il Summit Circuit Path sul Monte Kenya. Da lì, è possibile proseguire verso il Point Lenana oppure, per gli alpinisti più esperti, scalare il Nelion o il Batian.
Le vie di accesso al Monte Kenya sono molteplici e le tre vie principali sono Naro Moru, Chogoria e Sirimon. Tutte offrono scenari che cambiano continuamente. Dalle savane circostanti alle fitte foreste, dalle brughiere alpine alle steppe d’altura, dai piccoli laghi incastonati nella roccia ai ruscelli e ghiacciai, ogni passo verso la sommità del Lenana (4.985 metri) è un’avventura in sé. Tra queste, la via Chogoria, quella da me seguita, è considerata una delle più spettacolari e panoramiche, permettendo ai trekkers di attraversare ambienti diversificati e di godere di viste mozzafiato. Qui sotto vi racconto la Chogoria Route, giorno per giorno.
Itinerario di 5 Giorni – Chogoria – Sirimon Route
Giorno 1: Nanyuki – Chogoria Bandas
Durata: 3 ore
Lunghezza: 6 km
Dislivello: 300 m
Il primo giorno del nostro trekking verso il Monte Kenya è iniziato con la partenza dalla città di Nanyuki a bordo di un fuoristrada 4×4, che ci ha condotti lungo una strada sterrata attraverso la foresta pluviale fino a una radura. Da qui, abbiamo iniziato una camminata di 6 km attraverso la foresta, che può essere secca e polverosa o fangosa a seconda della stagione. Fortunatamente, non abbiamo incontrato particolari difficoltà lungo il percorso.
Dopo circa tre ore di cammino, siamo giunti alle Chogoria Bandas a 2950 metri di altitudine. Qui, ci siamo goduti una pausa rilassante con una splendida vista sulla montagne Mugi e Ithanguni.
Giorno 2: Chogoria Bandas – Lake Ellis via Nithi Falls
Durata: 5 ore
Lunghezza: 13 km di cammino
Dislivello: 700 m
Dopo colazione abbiamo iniziato la giornata attraversando la foresta di Hargenia e i prati di tussock. Abbiamo attraversato un ruscello e superato una stazione di pesca sulla destra, continuando sotto gli splendidi alberi di Hargenia. Dopo un’ora di cammino, siamo usciti dalla foresta e siamo entrati nella brughiera, dove il campo Road End si trova a circa un’ora di distanza. Lungo i sentieri, abbiamo goduto delle viste mozzafiato sulla collina di Mugi e sul Giant Billiard Table.
Abbiamo proseguito fino alle magiche cascate di Nithi. Siamo tornati al campo Road End e abbiamo proseguito nel profondo della brughiera. Dopo un’ora e mezza di cammino, abbiamo finalmente intravisto il bellissimo lago Ellis, una vista che ha ripagato ogni sforzo della giornata, per poi allestire il campo non lontano.
Giorno 3: Lake Ellis Camp – Lake Michealson
Durata: 6 ore
Lunghezza: 15 km di cammino
Dislivello: 600 m di dislivello
Il terzo giorno del trekking verso il Monte Kenya ha visto il nostro gruppo spostarsi dal campo situato sulla riva del Lago Ellis (3460m) verso il Lago Michaelson (4100m). La giornata è stata caratterizzata da una splendida camminata lungo la cresta che sovrasta la Gorges Valley, offrendo panorami mozzafiato lungo tutto il percorso. Il sentiero ha proseguito con una ripida traversata e discesa verso il campo del Lago Michaelson, una discesa che si è rivelata tutt’altro che semplice a causa delle condizioni meteorologiche avverse.
Pioggia e grandine hanno reso il terreno scivoloso e insidioso, mettendo alla prova la nostra resistenza e abilità. Tuttavia, nonostante le difficoltà, siamo riusciti a raggiungere il campo, dove ci siamo potuti riposare e prepararci per le sfide del giorno successivo.
Giorno 4: Lake Michealson – Austrian Hut
Durata: 4 ore
Lunghezza: 7 km di cammino
Dislivello: 800 m di dislivello
La giornata più difficile del trekking sul monte Kenya. Abbiamo affrontato alcune parti ripide e soprattutto l’altitudine. Io ho avuto molti problemi nell’andare avanti, specialmente nell’ultimo tratto che ho dovuto percorrere a passo di lumaca. Pensavo di non farcela e di tornare indietro. Lungo il percorso il panorama è stato stupefacente con la vista che spaziava dalla Halls Tarn al Piller, del Tooth Peak alle Macmillan Peaks, oltre che dell’Hanging Tarn. Si sono rivelati davanti a noi anche l’Upper Simba Tarn e lo Square Tarn. Nel pomeriggio, una volta arrivato all’Austrian Hut ho cercato di recuperare le energie ed ho ammirato il ghiacciaio Lewis poco distante.
Giorno 5: Austrian Hut – Point Lenana – Sirimon Gate – Nanyuki
Durata: 4 ore
Lunghezza: 16 km di cammino
Dislivello: 950 m di dislivello
Una partenza anticipata alle 4:00 del mattino per raggiungere la vetta di Point Lenana (4.985 metri) all’alba è il modo migliore per vivere questa scalata e godere delle ampie vedute della montagna, delle valli e del paesaggio circostante – persino della vetta del Kilimangiaro – sorseggiando una bevanda calda. La lunga discesa ci ha portato lungo il versante sud fino allo Shiptons Camp, dove ci siamo fermati per pranzo, per poi proseguire lungo la Sirimon Route fino all’Old Moses dove un auto ci attendeva per fare rientro in serata a Nanyuki
Quando andare
I periodi migliori per scalare il Monte Kenya sono durante le fasi più limpide della stagione secca, che si concentrano principalmente nei mesi di gennaio, febbraio, inizio marzo e agosto. Questi mesi offrono condizioni meteorologiche generalmente stabili e cieli sereni, rendendo l’ascensione più sicura e piacevole. Le temperature sono più miti e la probabilità di pioggia è significativamente ridotta, il che contribuisce a una migliore visibilità e a una minore difficoltà nel percorrere i sentieri.
Tuttavia, anche i mesi da settembre a dicembre sono considerati eccellenti per l’ascensione del Monte Kenya. Durante questo periodo, le condizioni climatiche sono ancora favorevoli, con meno piogge rispetto alla stagione umida e temperature che, sebbene più fresche, sono comunque adatte per l’alpinismo e le escursioni. La transizione tra la stagione secca e quella umida può portare a una leggera variabilità meteorologica, ma generalmente le condizioni rimangono buone per chi desidera affrontare le vette della montagna.
È importante pianificare attentamente il viaggio, tenendo conto delle condizioni meteorologiche specifiche di ogni mese e delle proprie capacità fisiche. Inoltre, è consigliabile monitorare le previsioni del tempo e prepararsi adeguatamente per le possibili variazioni climatiche durante l’ascensione. L’abbigliamento e l’attrezzatura adeguati, insieme a una guida esperta, possono fare la differenza tra un’ascensione riuscita e un’esperienza meno positiva.
Cosa portare per un trekking sul monte Kenya
Affrontare un trekking sul Monte Kenya richiede una preparazione accurata e un’attrezzatura adeguata per garantire sicurezza e comfort durante l’ascensione. Ecco una lista di ciò che è essenziale portare:
Abbigliamento
- Maglie e pantaloni termici.
- Biancheria intima traspirante.
- Pile o maglioni in lana per il calore.
- Giacca isolante (preferibilmente in piumino).
- Giacca e pantaloni impermeabili e antivento (Gore-Tex o simili).
- Cappello caldo.
- Guanti isolanti e impermeabili.
- Ghette (per proteggere dal fango e dalla neve).
- Scaldacollo per proteggere il viso dal vento.
- Calze da trekking (più paia).
- Magliette e pantaloni extra.
Attrezzatura da Campeggio
- Zaino da trekking (50-70 litri) con copertura antipioggia.
- Sacco a pelo (resistente a basse temperature).
- Materassino isolante.
- Tenda leggera (se si preferisce campeggiare).
Accessori per il Trekking
- Bastoni da trekking (utili per il supporto e per ridurre lo sforzo sulle ginocchia).
- Torcia Frontale (con batterie di ricambio).
- Borraccia (almeno 2-3 litri di capacità totale)
- Filtro o Compresse per Purificare l’Acqua:
Equipaggiamento Personale
- Kit di Pronto Soccorso (Medicinali personali, cerotti, disinfettante, antidolorifici, compresse per il mal di montagna).
- Crema solare ad alta protezione.
- Occhiali da sole con protezione UV.
- Salviette umidificate.
- Spazzolino e dentifricio.
- Carta igienica e sacchetti per i rifiuti.
Un’esperienza unica
Ogni tappa di questo trekking sul monte Kenya permette di esplorare ambienti unici, dai boschi lussureggianti alle brughiere alpine, fino alle fredde e spoglie vette innevate. Ogni momento trascorso è un’opportunità per immergersi nella bellezza naturale e sfidare sé stessi in un’avventura indimenticabile.
Scalare il Monte Kenya è più di una semplice escursione: è un viaggio attraverso paesaggi spettacolari, un’immersione nella natura selvaggia e un’esperienza che rimarrà impressa nella memoria di ogni viaggiatore.
Il mio trekking sul monte Kenya in video
Organizza il tuo trekking al monte Kenya con Kanaga Africa Tours
Lascia un commento