
La notte non è stata delle migliori. I divani sono risultati davvero scomodi e alle 5 siamo già in piedi visto che l’arrivo è previsto un’ora dopo.
Alla frontiera abbiamo qualche piccolo problema, che riusciamo fortunatamente a superare: il documento di riconoscimento di Luca è logoro e gli ufficiali preposti al controllo l’hanno minacciato di non farlo entrare nel Paese, prima di ammorbidirsi e concedere il via. Dopo un’attesa di circa mezz’ora in un piccolo giardino comunale, alle 8 ci accoglie la mamma di una nostra amica croata, Karmen, che si è fatta avanti nel trovarci un’abitazione dove passare queste vacanze. Una breve passeggiata nel centro città di Zadar e verso mezzogiorno raggiungiamo la nostra nuova casa.
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Zadar all’alba |
Il quartiere dove è posizionata l’abitazione, Stanovi, a prima vista non appare come uno dei migliori. A poche centinaia di metri da noi imponenti palazzi popolari. Un po’ di riposo non fa sicuramente male e noi ne approfittiamo.
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Zadar, centro cittadino |
Nel pomeriggio approfondiamo la visita della città vecchia ed i suoi monumenti, tra cui la chiesa di Sv. Donata (IX secolo) e il monastero Sv. Frane (1283), accompagnati dal figlio del proprietario di casa, Dominique su una vecchia Renault. Ceniamo in un ristorante del centro e alle 23 circa siamo tutti a casa. È ora di fare guerra, io, Luca e Dante, con le pistole a munizioni di plastica comprate nel pomeriggio.
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Zadar, Sv. Donata |
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