A pochi passi dalla Basilica di S. Sofia prendiamo il tram per raggiungere, dall’altra parte del Bosforo, l’ingresso alla teleferica, che in pochi minuti ci trasporta sino alla Istiklal Caddesi, il corso principale di Istanbul, nel quartiere di Beyoglu. Ricca di ristoranti e negozi è sicuramente un’area molto diversa dal Sultanahmet. Qui è tutto più occidentalizzato, basti vedere l’abbigliamento delle donne, molto meno integralista dal punto di vista religioso.
Istanbul, Istiklal Caddesi |
Pranziamo in un self-service con un abbondantissimo e squisito piatto di burghul mentre all’esterno festanti tifosi del Bursaspor, recenti vincitori del campionato di calcio turco, vanno e vengono inneggiando alla propria squadra. Alle 15 un breve scroscio di pioggia ci costringe ad una inattesa sosta in un cafè. Entriamo nella chiesa di Sant’Antonio di Padova, la più grande chiesa cattolica della città. Prima di tornare in hotel e fare una rilassante doccia, abbiamo tutto il tempo per salire sulla Torre di Galata.
Istanbul, Chiesa di Sant’Antonio di Padova |
Istanbul, panorama dalla Torre di Galata |
Costruita nel 1368 da alcuni coloni genovesi, in origine faceva parte delle mura che circondavano la cittadella di Galata. Dall’alto dei suoi 70 metri circa riusciamo ad avere una splendida vista a 360° sulla capitale. Cena, a base di pesce, al “Kor Agor” nel folkloristico quartiere del Kumkapi. Degustiamo uno scenico pesce al sale servito in flambè mentre alcuni suonatori di strada ci deliziano della loro musica.
Istanbul, scendendo verso il Bosforo |
Istanbul, Kor Agor, pesce al sale flambè |
Manuel Santoro dice
Ti ringrazio. Seguirò il tuo consiglio. A presto. Manuel