Dopo aver fatto colazione sul terrazzino dell’hotel, con ampia vista panoramica sul Sultanahmet, raggiungiamo il Gran Bazar, uno dei più grandi e antichi del mondo. Realizzato sotto il Sultano Maometto II fu completato intorno al 1461. E’ facile perdersi al suo interno e ci lasciamo trasportare dai flussi di persone che vanno e vengono nei piccoli negozi dalle merci dai colori sgargianti.
Istanbul, Grand Bazar |
Contrattiamo il prezzo di alcuni oggettini particolari con alcuni venditori. Intanto, c’è anche chi mi scambia per un turco chiedendomi informazioni. Pranziamo all’interno del mercato coperto al “Kosk Cafè & Restaurant”. Spostandoci a piedi verso il Bosforo incontriamo la Suleymaniye Mosque, chiusa per ristrutturazione. Seconda moschea della città per grandezza, fu costruita per ordine del Sultano Suleyman nel 1550 e terminata otto anni dopo. Attraversiamo un caoticissimo Bazar Egizio, meglio conosciuto come Bazar delle Spezie.
Istanbul, raggiungendo la Suleymaniye Mosque |
Istanbul, Bazar Egizio |
Istanbul, venditori di strada |
Non lontano dal mare, visitiamo la Yeni Mosque. La posizione, direttamente sul Corno d’Oro, a pochi minuti a piedi dal quartiere di Galata e gli interni decorati con piastrelle di Iznik, di colore blu, bianco e verde, rendono la moschea uno dei luoghi di Istanbul che fin qui mi hanno colpito di più. Iniziata nel 1597 per volere di Safiye Sultan, moglie del Sultano Murat III, fu terminata quasi settant’anni dopo, nel 1665.
Istanbul, Yeni Mosque |
Torniamo in hotel in taxi per un paio d’ore di meritato riposo prima di tornare in zona e cenare in uno dei tanti ristoranti di pesce sotto il Ponte di Galata, il “Symbol Balik Restaurant”. Porzioni non eccessivamente grandi, ma tutto davvero ottimo.
Istanbul, veduta dal ponte di Galata |
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