
Abbiamo deciso di visitare i due campi di concentramento di Auschwitz e Bichenau. Ci rechiamo in stazione e in treno ci dirigiamo lentamente a Oswiecim. Impieghiamo due ore per percorrere circa 70 km. Sono le 13 quando arriviamo ed è ora di pranzo. Io prendo un mezzo pollo arrosto in un chioschetto adiacente la stazione, Dante, Mirko e Matteo una pizza in un locale poco lontano. Al termine del pasto Dante e Matteo cominciano a litigare per una futile questione legata ai prezzi del pranzo. Fortunatamente la situazione torna nella normalità poco dopo. E’ una splendida giornata, nessuna nube in cielo e fa davvero caldo, fin troppo. Dalla stazione il campo di concentramento di Auschwitz I dista 1,5 km. Lo raggiungiamo a piedi. Notiamo subito i binari ferroviari ora in disuso attraverso la quale i deportati erano trasportati in convogli dalle inimmaginabili condizioni igieniche. E’ obbligatorio prendere una guida e ne scegliamo una in lingua italiana. Il nostro gruppo è composto da ventidue persone, tra cui un ragazzo italo-polacco residente a Roma con il quale scambiamo due chiacchiere. Il luogo fa davvero riflettere e la guida ha un modo di raccontare i tragici avvenimenti in modo molto particolare in linea con tutto quello che qui accadde. All’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz la cinica scritta “Arbreit Macht Frei”, il lavoro rende liberi.
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Auschwitz, Arbreit Macht Frei |


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Auschwitz |
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Auschwitz, muro della morte |
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Auschwitz, prigionieri |
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Auschwitz, oggetti |

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Birchenau |
sono felice che tu abbia scritto Oswiecim nel menu a tendina. E' uno dei posti che, almeno una volta nella vita, credo vadano assolutamente visti… se vuoi venirmi a trovare, il mio blog di viaggi è travel-n-love.blogspot.it
ciao!
Ciao Valentina concordo pienamente con te! Certamente, non conoscevo il tuo blog, mi piace molto. Ti seguirò sicuramente! Saluti, Manuel