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I Viaggi di Manuel

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Benvenuta Bolivia! Copacabana

Ottobre 30, 2011 · Manuel Santoro · 2 commenti

Copacabana, tramonto dal Cerro Calvario
L’autobus avanza lentamente nel cuore della notte lungo una strada polverosa e ricca di buche. Il freddo, nonostante il riscaldamento acceso, è pungente. Un bambino, seduto dinanzi a me, continua a lamentarsi ed io ho difficoltà ad addormentarmi. Nel bel mezzo del dormiveglia, l’autobus della compagnia Nuevo Continente si ferma a lato della carreggiata e l’autista avverte che tutti coloro che sono diretti a Copacabana devono cambiare mezzo. Sono intorpidito per non aver dormito. Con tutta fretta prendo i miei due zaini e mi ritrovo catapultato in un piccolo pulmino stipato insieme a un’altra quindicina di persone, tra turisti e contadini che devono andare a lavoro. Viaggiamo circa un’ora in una landa desolata spazzata dal vento. Raggiungiamo il piccolo pueblo di Yunguyo, l’ultimo avamposto peruviano prima di entrare in Bolivia. Alla frontiera sbrigo velocemente le formalità di rito ed eccomi nuovamente su un altro pulmino. Questa volta siamo in sedici, c’è anche una gallina a farci compagnia.
Mentre ci rimettiamo in marcia una giovane donna tira fuori un vassoio dalla sua borsa e prova a vendere piccoli souvenir. Mezz’ora dopo la città di Copacabana ha preso forma nel bel mezzo di due colline ai piedi del Lago Titicaca. Il pulmino ci lascia a pochi passi dalla piazza principale dove i venditori fanno a gara per accaparrarsi clienti nel mercato domenicale. Ci rechiamo all’Hostal Emperador ma non mi convince. Accetto di prendere una camera per due notti al vicino Hostal Sonia, prenotando inoltre il tour per l’indomani all’Isla del Sol. La sistemazione si trova a poche centinaia di metri dalla Basílica de la Virgen de la Candelaria, realizzata in stile moresco e di un bianco a dir poco abbagliante.
Raggiungendo Copacabana
Copacabana, Basilica de la Virgen de la Candelaria
Copacabana, Basilica de la Virgen de la Candelaria
Una doccia, non proprio rilassante visto che l’acqua, riscaldata elettricamente esce a dir poco bollente e subito vado a pranzo al “Jardin del Inca”. Divoro velocemente una zuppa fumante e una trota condita con patatine fritte. Provo una salsa: mai mangiata una cosa così piccante! Sono rimasto disturbato per minuti: la zuppa che ho ordinato pare non avere sapore. Quando sto per finire di mangiare arriva Chris, un fotografo canadese in viaggio anche lui da solo con il quale faccio conoscenza. Aspetto che finisca di mangiare. Osservo la scenetta tra lui e il proprietario del locale, il quale gli chiede 3 Bob in più di quanto scritto sul menu. Chris chiede spiegazioni ma il proprietario dice che il menu è vecchio ed è l’unica persona non comprensiva con lui. Ridendo, si scambiano qualche parolaccia, l’uomo del locale parla in un’indecifrabile lingua. Io e Chris ci diamo appuntamento per le 16,45 di fronte al suo hotel visto che entrambi vogliamo raggiungere il Cerro Calvario, una collina frequentata dalla popolazione locale per pregare e fare penitenza. Chiediamo informazioni su come raggiungerlo ad alcune persone del posto le quali ci avvertono che la strada è irta di difficoltà e ci indicano la via. In effetti il sentiero non è dei più agevoli, quasi un misto fra trekking e climbing, ed io e Chris avanziamo faticosamente, complice anche l’altitudine. Arrivati in cima il panorama ci ripaga di tutta la stanchezza accumulata. Ci accorgiamo troppo tardi che era possibile arrivare da un’altra via ben più facile da percorrere. La vista spazia dalla città di Copacabana, che ai nostri piedi appare quasi un plastico architettonico, al Lago Titicaca, che più di un lago sembra un mare viste le sue enormi dimensioni.
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Il sole scende e grazie alle nuvole basse, il cielo si infiamma. Bagliori di fulmini in lontananza. Da qualche parte, oltre le colline, infuria un temporale. Attorno a noi il silenzio più assoluto. Rimaniamo a contemplare il paesaggio fin quando il sole decide di nascondersi definitivamente dietro le montagne all’orizzonte. Scendiamo nella penombra mentre una famiglia boliviana è intenta ad accendere alcuni ceri.
A cena ci rechiamo al “Restaurante 6 de agosto”. Io prendo un piatto di spaghetti al churrasco (carne di toro). Peccato che al posto del sugo di pomodoro sia stato messo del ketchup, pessimi! Compriamo qualcosa per l’indomani.
È il primo giorno in terra boliviana e questa terra ha già mostrato il suo lato affascinante e misterioso.


Copacabana, Cerro Calvario
Copacabana, Cerro Calvario
Copacabana, tramonto dal Cerro Calvario
Copacabana, tramonto dal Cerro Calvario
Copacabana, tramonto dal Cerro Calvario
Copacabana, tramonto dal Cerro Calvario
Copacabana, tramonto dal Cerro Calvario
Copacabana, tramonto dal Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario
Copacabana, vista dal Cerro Calvario

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Commenti

  1. Unknown dice

    Gennaio 8, 2014 alle 8:46 am

    complimenti per il blog e per il viaggio! Amo il sud america e quando leggo blog scritti così bene da farmi immaginare di essere lì mi emoziono sempre! Grazie

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Gennaio 8, 2014 alle 10:29 am

      Grazie a te Federica! Con il Sud America è stato amore a prima vista! spero di tornarci il prima possibile

      Rispondi

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Chi è Manuel Santoro

Blogger, tour leader e digital creator.
Autore del libro "Ande dimenticate".
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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦 Non lontano da Tizou 📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦

Non lontano da Tizourgane, lungo la strada che porta ad Aït Baha vi sono i resti di un'antica Kasbah. Poche sono le informazioni a riguardo sul web. Una pagina in tedesco la chiama Tioulit, un antiquario nelle vicinanze ne parla come Efrl. Oggi è un luogo senza tempo dove perdersi tra le antiche strutture oggi in rovina (Souss Massa | Marocco) 🏚

Not far from Tizourgane, along the road to Aït Baha, are the remains of an ancient kasbah. There is little information about it on the web. One page in German calls it Tioulit, a nearby antique dealer speaks of it as Efrl. Today it is a timeless place to get lost among the ancient structures now in ruins (Souss Massa | Morocco) 🏚

No lejos de Tizourgane, en la carretera hacía Aït Baha, se encuentran los restos de una antigua kasbah. Hay poca información al respecto en la web. Una página en alemán lo llama Tioulit, un anticuario cercano habla de éste como Efrl. Hoy es un lugar atemporal para perderse entre las antiguas estructuras ahora en ruinas (Souss Massa | Marruecos) 🏚

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📍 Tizourgane 🇲🇦 Una notte in una Kasbah 📍 Tizourgane 🇲🇦

Una notte in una Kasbah tutta per noi. Tizourgane appare all'improvviso, abbarbicata in cima ad una collina. All'interno vi è un hotel tradizionale ideale per chi vuole immergersi in atmosfere da mille e una notte. Il momento più bello? La notte, quando fioche luci illuminano le viuzze acciottolate e il cielo si riempie di stelle splendenti (Souss Massa | Marocco) ✨️

A night in a Kasbah all to ourselves. Tizourgane suddenly appears, perched atop a hill. Inside is a traditional hotel ideal for those who want to immerse themselves in the atmosphere of a thousand and one nights. The most beautiful moment? At night, when dim lights illuminate the cobbled streets and the sky is filled with shining stars (Souss Massa | Morocco) ⭐️

Una noche en una Kasbah para nosotros solos. Tizourgane aparece de repente, encaramado en lo alto de una colina. En su interior se encuentra un hotel tradicional ideal para quienes deseen sumergirse en el ambiente de las mil y una noches. ¿El momento más bonito? Por la noche, cuando las tenues luces iluminan las calles empedradas y el cielo se llena de estrellas brillantes (Souss Massa | Marruecos) ✨️

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