
In un rapporto del 1997 la Banca Interamericana di Sviluppo (IDB) la definisce come “la carretera más peligrosa del mundo” (la strada più pericolosa del mondo). Stiamo parlando della Carretera de las Yungas, che nel corso del tempo ha acquistato il più temibile appellativo di Carretera de la Muerte. Il motivo? Semplice, questa via di comunicazione, tra La Paz e Coroico, ha segnato per sempre la tormentata storia dei trasporti della Bolivia con continue e ricorrenti tragedie. Il peggior incidente automobilistico si è verificato qui il 24 luglio 1983, quando un camion precipitò negli abissi sottostanti e oltre cento passeggeri rimasero uccisi. A testimonianza delle continue tragedie rimangono le frequenti croci piantate a bordo strada. Le cose sono cambiate nel 2007 quando grazie a un finanziamento di oltre 120 milioni di dollari ha permesso di costruire una strada, asfaltata e ben più sicura, sul versante opposto. La Carretera de la Muerte è ora utilizzata quasi esclusivamente per fini turistici da ciclisti e veicoli di supporto.
Scendere in picchiata per 64 km è un’esperienza assolutamente imprescindibile per chi si reca a La Paz. Quasi tutte le agenzie di viaggio offrono diversi pacchetti, più o meno costosi a seconda della tipologia di mountain bike e dell’aggiunta di accessori protettivi. Il consiglio è quello di spendere qualcosa in più per ottenere materiali di maggiore qualità ed evitare spiacevoli episodi. Alcuni incidenti mortali si sono verificati infatti negli ultimi anni a causa della scarsa preparazione e allenamento e della qualità scadente delle biciclette.
Vi racconto la mia esperienza.
Sveglia alle 6,10 per arrivare puntuale all’appuntamento all’Hostel El Solario dove alle 7 tutti i partecipanti fanno colazione insieme. Mentre mi reco a piedi faccio conoscenza di una bella ragazza israeliana, Neta. Per lei stesso programma di giornata, ma con un’agenzia differente dalla mia. Il nostro è un gruppo misto, qualcuno con età avanzata e molti ragazzi di nazionalità diverse, Spagna, Francia, Germania, Bolivia. Ci vengono consegnati tutti gli indumenti da utilizzare. Alle 7,45, divisi in due pulmini per fascia di età, siamo già in viaggio per raggiungere lo starting point di La Cumbre (4600 metri slm).



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Carretera de la Muerte, La Cumbre |
Il freddo è pungente e bisogna coprirsi bene. Ogni agenzia fornisce prima di mettersi in viaggio parte gli indumenti necessari. L’escursione prevede una rituale foto di gruppo per immortalare la partenza di giornata. I primi quindici chilometri di discesa, in asfalto, si rivelano fantastici, seppur intervallati da alcune pause per controllo di routine nella zona da parte dalla polizia e per scattare qualche foto. I miei buoni propositi di andare piano sono andati via dopo appena una curva. Appena dietro alla guida, mi sono posizionato davanti al gruppo, che sistematicamente veniva distanziato di molti secondi e addirittura minuti. Lo stesso è avvenuto nella parte sterrata, dopo aver preso confidenza con il terreno.
Dalla strada principale imbocchiamo sulla destra quella che è la vera e propria Carretera de la Muerte, caratterizzata da un’unica carreggiata ghiaiosa (spesso a fatica si superano i tre metri di larghezza), assenza di barriere di sicurezza e profondi strapiombi. La prima parte di sterrato è sicuramente quella più impegnativa ed è necessario mantenere alta l’attenzione se non si vuole incappare in qualche incidente. La temperatura e l’umidità aumentano progressivamente con lo scendere di quota a tal punto che è necessario fermarsi e togliersi gli indumenti più pesanti. Sul tracciato pozzanghere e piccoli guadi da superare mentre dalle rocce sovrastanti scendono rinfrescanti cascatelle. Il freddo Altopiano lascia spazio all’atmosfera quasi tropicale delle Yungas. La strada, con il passare dei chilometri, diventa sempre più dolce fin quando comincia una costante salita che da Yolosa, a quota 1200 metri, consente di raggiungere i 1500 metri di Coroico, punto finale dell’escursione, dove vi attenderà un abbondante pranzo e soprattutto una piscina per un atteso bagno rilassante.


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Carretera de la Muerte |
Quanto alle difficoltà tecniche, la parte iniziale in sterrato è stata la più difficile dal punto di vista stradale, carreggiata stretta non più di 3 metri e precipizi ai lati di circa 600 metri! Sul tracciato, numerose le croci a testimonianza delle tante vittime, testimonianza dei tanti incidenti avvenuti su questa strada negli ultimi anni. Nel frattempo è stata costruita una nuova strada sul versante opposto e la maggior parte della auto non passano più qui.



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Carretera de la Muerte |
Oggi la carretera è diventata un percorso per cuori forti, dove decine di ciclisti come me si lasciano andare ad emozioni senza fine. Non mancano comunque incidenti per gli stessi, spesso sprovveduti e con poco allenamento. Eccezion fatta per qualche problema meccanico (salto di catena e rottura del freno anteriore) fortunatamente è andato tutto liscio.
Giunti al termine ci regaliamo una doccia gelata per riassestarci e un abbondante pranzo a buffet. C’è anche chi sceglie di farsi un tuffo nella piscina esterna al ristorante. Io mangio con Ignacio, un ragazzo spagnolo di Madrid della mia età, in viaggio da solo per 3 mesi, stesso itinerario mio con l’aggiunta dell’Ecuador. Dopo pranzo pausa rilassante su un’amaca con vista sulla piscina e sulla giungla circostante. La zona è ricca di farfalle dai colori più disparati e da fastidiosissime mosche. Alle 16 riprendiamo il pulmino alla volta di La Paz.
Per ricordare la giornata l’agenzia a cui ci siamo appoggiati per quest’avventura ci ha regalati una t-shirt e un cd con foto e video. Cena a base di spaghetti al sugo in un ristorante poco distante l’hotel.


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Carretera de la Muerte, nei pressi di Yolosa |
sei riuscito a fare un video sulla bici!! tremendo ma con la macchinetta o qualche aggeggio??
Solitamente in tutte le escursioni qui alla Carretera c'è un addetto che ti segue scattando foto e registrando video nei punti più belli. Un percorso da provare ALMENO una volta nella vita!
che agenzia consigli per questa escursione?
Io ho fatto l'escursione con l'agenzia El Solario e mi sono trovato bene. Si trova nei pressi di Calle Sagarnaga nel centro di La Paz.
Saluti,
Manuel
Ma l' escursione l' hai prenotata sul posto o in anticipo ???
Ciao Ezio. L'ho prenotata direttamente sul posto. Nei pressi di Calle Sagarnaga troverai decine di agenzie che propongono l'escursione. Avrai l'imbarazzo della scelta…
Ok grazie mille !!!
Filippo la vuole fare a tutti i costi. Io non sono praticissima di bici (son caduta fin da ferma in città con una Graziella) e ho una fifa boia. Che dici? Son tutti allenati?
E fa bene a volerla fare! Spettacolare.. L'importante è che presti attenzione, nel mio gruppo c'erano due boliviani che hanno fatto il percorso a passo di bradipo. Ti aspetteranno un po' al massimo! E poi quasi tutti i chilometri sono in discesa… Non ci vuole troppo allenamento