A prima vista San Carlos de Bariloche sembra essere una cittadina svizzera e non argentina: case in pietra con rivestimenti e balconi di legno, cioccolata a volontà e cani Gran San Bernardo sulle panchine. Mi reco alla Cattedrale, molto bella e in posizione suggestiva, dove la messa è appena terminata. Colgo l’occasione per entrare ed effettuare una fugace visita.
San Carlos de Bariloche, Cattedrale |
A pochi passi il lago Nahuel Huapi. Le acque possiedono un’intensa colorazione verde bottiglia e le onde si infrangono vigorose sulla riva. Purtroppo il vento forte e soprattutto la cenere proveniente dall’attivo vulcano cileno Puyehue mi hanno spinto a tornare poco tempo dopo in hotel, ma non prima di aver ammirato quel gioiello architettonico che è il centro civico. Gli edifici, in pietra e legno progettati da Ezequiel Bustillo, ospitano l’ufficio turistico municipale ed il Museo de la Patagonia al cui interno sono esposti una ricca collezione etnografica ed archeologica, animali impagliati e spiegazioni su tematiche relative alla storia del paese.
Pranzo nuovamente al ristorante “La Andina” con uno squisito piatto di gnocchi e stufato al sugo. Relax nel pomeriggio, esco giusto il tempo di comprare qualcosa al supermercato. A cena torno nuovamente nello stesso ristorante. Ormai è diventato il mio locale preferito di Bariloche seppur non ne abbia provato altri. Scambio qualche parola con i proprietari che mi raccontano della loro vacanza in Italia, in Toscana, Venezia e Roma.
San Carlos de Bariloche, lago Nahuel Huapi |
San Carlos de Bariloche, centro civico |
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