Decidiamo di dedicare la giornata alla visita della città, muovendoci esclusivamente a piedi. Sveglia alle 9. Ci incamminiamo lungo la Kaiserstraße per fare colazione: io opto per un bomba con la marmellata, gli altri preferiscono fermarsi in uno dei tanti Starbucks. In pochi minuti raggiungiamo Piazza Hauptwache.
Francoforte, Hauptwache |
Dinanzi alla chiesa di S. Caterina, luogo in cui Goethe assisteva alle celebrazioni, un basso edificio barocco attira la nostra attenzione. E’ questa costruzione ad aver dato il nome alla piazza. Inizialmente una prigione (basti vedere le inferiate) e successivamente un posto di polizia è oggi utilizzata come cafè. Alla piazza è connesso un corso pedonale, il più importante di Francoforte per gli amanti dello shopping, lo Zeil. Tre sono i grandi centri commerciali. Il più avveniristico è sicuramente il Mab Zeil, un complesso di quattro piani progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas e inaugurato nel 2009. Elemento peculiare è la copertura, una struttura a forma di imbuto, composta da pannelli di vetro triangolari collegati da elementi metallici di diverse dimensioni. Sono tantissimi i negozi e fermarci non è proprio il caso, perderemmo troppo tempo. Promettiamo di tornarci l’ultimo giorno. Saliamo su una terrazza panoramica con vista sul distretto finanziario.
Francoforte, Mab Zeil |
Francoforte, vista dal Mab Zeil |
E’ già ora di pranzare. Scegliamo alcuni fast food lungo lo Zeil a seconda delle nostre esigenze. A qualche centinaio di metri, nel cuore della zona più moderna della città, si innalza la Eschenheimer Tor, ciò che rimane di una serie di fortificazioni erette nel quindicesimo secolo.
Francoforte, Eschenheimer Tor |
Raggiungiamo il Palazzo della Borsa di Francoforte. All’esterno, due statue che ritraggono un toro e un orso sono oggetto di attenzioni di alcuni bambini che imprudentemente cercano di arrampicarsi. Per i conoscitori del linguaggio finanziario il toro sta a significare un innalzamento dei valori delle azioni, l’orso, un abbassamento.
Francoforte, Borsa dei Valori |
L’affollata Bockenaimer Straße dista poche centinaia di metri. Un piccolo chiosco vende fumanti panini con wurstel appena cotti. Abbiamo da poco pranzato e a malincuore rinunciamo. La strada termina nella Opernplatz, lì dove sorge l’Alter Oper, la Vecchia Opera di Francoforte. Di lì a poco è previsto qualche spettacolo: persone ben vestite con in mano un biglietto d’invito sono in coda all’ingresso.
Francoforte, Alter Oper |
Ci addentriamo, tra alti grattacieli, nella zona finanziaria. Impieghiamo una ventina di minuti in coda per salire sino in cima alla Mein Tower dopo aver pagato un costo d’ingresso pari a 5 euro. Saliamo in pochi secondi i 56 piani della costruzione per arrivare in cima, su una terrazza panoramica, dalla quale beneficiamo di una magnifica vista a trecentosessanta gradi su Francoforte.
Francoforte, vista dalla Mein Tower |
Le emozioni non sono ancora finite. Raggiungiamo il centro storico e facciamo una breve visita alla Chiesa di S. Paolo (Paulskirche), luogo in cui si riunì l’assemblea costituente dal 18 maggio 1848 al 31 maggio 1849, per dare una costituzione alla Confederazione germanica e creare uno stato unitario tedesco.
Francoforte, Bethmannstraße |
Francoforte, Paulskirche |
Ci inerpichiamo nella Torre gotica della Duomo di S. Bartolomeo, 95 metri di altezza e ben 328 scalini da salire in uno spazio stretto ed angusto. Quando arriviamo nel punto più alto il tramonto è quasi terminato. Veniamo ripagati di tutta la fatica con la migliore vista sulla città e sul moderno skyline. Rimaniamo a contemplare il panorama sino all’orario di chiusura della torre. Dall’alto assistiamo a un via vai di mezzi di soccorso. Veniamo poi a sapere che un palazzo di nove piani ha preso fuoco, fortunatamente, senza gravi conseguenze.
Francoforte, Duomo di San Bartolomeo |
Francoforte, vista dalla Nikolaikirche |
Ci spostiamo nel folkloristico quartiere del Sachsenausen e scegliamo un locale dove passare il pre-serata. Il giorno prima avevamo visto molta gente nel “Rusticana”, pessima scelta! La donna che ci ha servito si è rivelata davvero antipatica e soprattutto sgarbata. Ceniamo in ristorante della catena americana Hooters, famosa per le giovani cameriere in abiti provocanti che vi lavorano. La serata non è terminata. Trascorriamo un paio d’ore al consigliatissimo Diwan, bevendo thè e fumando narghilè in un’atmosfera tipicamente arabesca.
Anonimo dice
È stupenda nelle foto cosa sarà dal vivo ?
Ho sentito parlarne ma come ha detto una mia amica è una realtà totalmente diversa dalla nostra, sarebbe un sogno conoscerla!!