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Visitando Padova

Ottobre 24, 2013 · Manuel Santoro · 4 commenti

E’ arrivato il giorno del blog tour #EduPadova, organizzato dall’ente del turismo della Provincia di Padova e dal Consorzio Terme Euganee, in collaborazione con ItaliaBlogTour.eu. Si parte alle 5, dalla stazione di Montesilvano, con direzione Padova. Mi attendono circa sei ore di viaggio incluse due breve soste per cambiare treno ad Ancona e Bologna. Le previsioni meteo non prevedono nulla di buono ma gli scongiuri pare facciano effetto, a Padova splende addirittura un pallido sole. Siamo sei travel blogger più alcuni giornalisti a partecipare al blog tour. Si è deciso di dividerci in tre gruppi corrispondenti a tre diversi itinerari, Arte, Terme e Enogastronomia. Io e Marina de Il Turista Informato abbiamo scelto il percorso Arte e soggiorniamo allo Sheraton Hotel. Con tutti gli altri partecipanti ci ritroviamo per il pranzo di benvenuto al ristorante Dotto di Campagna. Polenta, bigoli alle tre salse e arrosto misto, solo per citare alcuni piatti dell’abbondante menu tipico padovano. Per la prima volta ho deciso di provare la polenta e posso assicurare di non essermi pentito… Soddisfatti e con le pancia piena possiamo andare alla scoperta di Padova e dei suoi monumenti. Attraversiamo il popoloso quartiere dell’Arcella, a ridosso della ferrovia, una vera e propria città nella città che conta poco meno di 40.000 abitanti. La prima tappa di giornata stabilita dal programma è l’Orto Botanico ma noi membri del gruppo interessati alla fotografia abbiamo la possibilità di visitare, seppur velocemente, la più grande piazza di Padova conosciuta come Prato della Valle. A quest’ora, le tre del pomeriggio, è un luogo ideale per scattare qualche foto. Gruppi di turisti stranieri affollano il lungo spazio di forma ellittica attraversato da un canale, ai cui lati sono poste ben 78 statue di personaggi legati alla storia padovana. Nei pressi della piazza sorge una delle basiliche più grandi al mondo nonché edificio di culto più antico di Padova, la Basilica di Santa Giustina, che ci accontentiamo di ammirare solamente da lontano.

Padova, Prato della Valle
Padova, Prato della Valle
Padova, Prato della Valle, Basilica di Santa Giustina
Padova, Prato della Valle, Basilica di Santa Giustina
“La città dei tre senza”, come è conosciuta Padova, è in grado di offrire scorci davvero caratteristici anche grazie ai tanti canali del centro storico. Uno di questi, dal ponticello in Via Belludi.

Padova, scorcio dal ponte di via Belludi
Padova, scorcio dal ponte di via Belludi
A piedi ci avviamo verso l’Orto Botanico, dove gli altri membri del gruppo ci stanno attendendo. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è considerato il più antico d’Europa, essendo fondato nel 1545. Il sito, che continua nella sua funzione iniziale, quella scientifica, ha contribuito alla nascita delle moderne discipline come la botanica, la farmacia, l’ecologia e così via.
Padova, Orto Botanico
Padova, Orto Botanico
Padova, Orto Botanico
Padova, Orto Botanico
Padova, Orto Botanico
A breve sarà aperta una nuova sezione in cui sono riprodotti differenti habitat naturali. Entriamo in uno dei cinque chiostri della Basilica di Sant’Antonio, il Chiostro della Magnolia, che deve il proprio nome al grande albero posto al centro. La Basilica, che ospita le spoglie del santo patrono della città, è oggi oggetto di ristrutturazione.

Padova, Basilica di Sant'Antonio
Padova, Basilica di Sant’Antonio
Padova, Basilica di Sant'Antonio, Chiostro della Magnolia
Padova, Basilica di Sant’Antonio, Chiostro della Magnolia
Percorriamo via del Santo sino al ponte delle Torricelle, capace di offrire un altro suggestivo scorcio sul tronco secondario del fiume Bacchiglione che dà origine al canale di Santa Chiara.

Padova, Ponte delle Torricelle
Padova, Ponte delle Torricelle
Nel centro storico, facilmente visitabile a piedi, si affiancano splendidi palazzi dallo stile architettonico differente, gotico, rinascimentale etc.. Il Palazzo del Bo ospita la sede principale dell’Università, la più antica d’Italia dopo Bologna, fondata nel 1222. Il fatto che Padova fosse una città laica e non legata al Papato spinse moltissimi studiosi ed aristocratici provenienti da tutta Europa a frequentare l’università. Galileo Galiei insegnò qui per diciotto anni tra il 1592 e il 1610 e la sua cattedra in legno è ora in esposizione nella Sala dei Quaranta, accanto all’ingresso per la bellissima Aula Magna. La Sala dei Quaranta prende il nome dai 40 ritratti sulle pareti di eruditi stranieri studenti a Padova. L’Aula Magna ed il Cortile Antico sono interamente decorati dagli stemmi dei rettori e dei consiglieri dell’Università risalenti agli anni che vanno dal 1592 al 1688. Interessante il teatro anatomico di forma ellittica, il primo teatro stabile del mondo per assistere alle autopsie.

Padova, Palazzo del Bo, Cortile Antico
Padova, Palazzo del Bo, Cortile Antico
Padova, Palazzo del Bo
Padova, Palazzo del Bo
Padova è una città viva e le strade del centro storico sono affollate a tutte le ore del giorno. A poche decine di metri dal Palazzo del Bo, il Caffè Pedrocchi, il caffè per eccellenza del centro della città. Torniamo sui nostri passi per un centinaio di metri per entrare in Piazza della Frutta. In tutti i giorni della settimana, eccezion fatta per il lunedì, è allestito un chiassoso mercato ortofrutticolo. L’aria è inebriata dal profumo delle castagne cotte alla brace dai venditori di strada.
Padova, Piazza della Frutta
Padova, Piazza della Frutta
Padova, Piazza della Frutta
Piazza della Frutta è separata dalla Piazza delle Erbe dal maestoso Palazzo della Ragione, conosciuto anche con il nome di “Salone” per via dalla grandissima sala che occupa il piano superiore. Nel piano inferiore due grandi corridoi ospitano botteghe di prodotti tipici della zona. Poco distante, Piazza dei Signori, dominata dal Palazzo del Capitano, antica residenza del governatore veneziano della città nel XIV secolo.

Padova, Palazzo della Ragione
Padova, Palazzo della Ragione
Padova, Piazza delle Erbe
Padova, Piazza delle Erbe
Padova, botteghe nel sotto Salone
Padova, botteghe nel sotto Salone
Padova, Piazza dei Signori
Padova, Piazza dei Signori
Padova, Piazza delle Erbe, Palazzo della Ragione
Padova, Piazza delle Erbe, Palazzo della Ragione
E’ ormai ora dello spritz, il famoso aperitivo cui i padovani vanno tanto fieri. I tanti caffè in questa parte di città si vanno riempiendo e anche noi cogliamo l’occasione per rilassarci qualche minuto in un bar in Piazza delle Erbe prima di visitare la bellissima Cappella degli Scrovegni. Un peccato non poter scattare foto al ciclo di affreschi sulla vita di Cristo e di Maria, realizzati da Giotto nei primi anni del 1300. La durata della visita è limitata in quanto è consentito rimanere all’intero solamente per 15 minuti per preservare le pitture dall’umidità. Saremmo voluti rimanere sicuramente più tempo a contemplare questo spettacolo. Tra le più celebri scene riprodotte il Bacio di Giuda, il Giudizio Universale e lo Sposalizio della Vergine. Nei pressi della Cappella degli Scrovegni ci limitiamo ad osservare da fuori la Chiesa degli Eremitani, una chiesa agostiniana che risalente al XIV secolo e ricostruita quasi nella sua totalità dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. A cena, nel ristorante Bastioni del Moro ci attende un altro abbondantissimo pasto ed io, completamente sazio, sono costretto a fermarmi al primo, agli ottimi bigoli con carne d’anatra.
Per maggiori informazioni:
www.turismopadova.it è il sito di riferimento e ufficiale di Padova e provincia, un portale nuovo che dialoga con il territorio e con le attività degli operatori turistici.     

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Commenti

  1. Unknown dice

    Ottobre 30, 2013 alle 11:46 am

    Bravo Manu, foto stupende!

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Ottobre 30, 2013 alle 12:19 pm

      Grazie mille Marina!!

      Rispondi
  2. Laura dice

    Novembre 13, 2013 alle 2:44 pm

    Bravo e complimenti anche per le foto 🙂

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Novembre 13, 2013 alle 2:47 pm

      Grazie mille!!! 😉

      Rispondi

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Chi è Manuel Santoro

Blogger, tour leader e digital creator.
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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Il villaggio di Tazoul 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Il villaggio di Tazoulte ha un antico cimitero ebraico che può essere di interesse storico. Sebbene la comunità ebraica abbia lasciato la zona alcuni anni fa, gran parte dell'argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione (Souss Massa | Marocco) 🏘

The village of Tazoulte has an ancient Jewish cemetery that may be of historical interest. Although the Jewish community left the area some years ago, much of the silverware in the region is engraved with Jewish symbols, as Jews were traditionally the silversmiths of the region (Souss Massa | Morocco) 🏘

El pueblo de Tazoulte posee un antiguo cementerio judío que puede tener interés histórico. Aunque la comunidad judía abandonó la zona hace algunos años, gran parte de la platería de la región está grabada con símbolos judíos, ya que los judíos eran tradicionalmente los plateros de la región (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦

Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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