Mancano ormai pochi giorni all’arrivo della primavera. Le giornate si sono allungate ed io ne approfitto per visitare in compagnia qualche meta fuori porta. Per l’occasione abbiamo scelto Guardiagrele, una piacevole cittadina adagiata sulle colline chietine a poco meno di un’ora di viaggio in auto da Montesilvano. Parcheggiamo nei pressi di Porta San Giovanni e ci incamminiamo lungo l’omonima via.
Guardiagrele, Porta San Giovanni |
A Guardiagrele è ancora viva la tradizione della lavorazione artigianale del ferro e dei metalli. Non fatichiamo molto quindi ad osservare negozi ed artigiani che, nonostante sia domenica, sono lì al loro posto, al lavoro nelle proprie botteghe. Imbocchiamo il corso principale, la pedonale Via Roma, e rimanendo in tema entriamo nel Museo dell’Artigianato Artistico Abruzzese, otto sale allestite con il meglio dell’artigianato-arte d’Abruzzo. Un signore del posto ci invita a tornare ad agosto quando l’esposizione sarà ancor più grande in occasione della 44ª Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese.
Guardiagrele, negozio d’artigianato |
Guardiagrele, Museo dell’Artigianato Artistico Abruzzese |
Nonostante questa sia una cittadina dalle dimensioni non troppo estese sono diversi gli edifici religiosi nel suo territorio. Entriamo nella Chiesa di Santa Chiara, dall’interno riccamente decorato in stile barocco.
Guardiagrele, chiesa di Santa Chiara |
Proseguiamo lungo il corso affollato di cittadini in passeggio. Gran parte delle persone si sono radunate per una chiacchierata in piazza Santa Maria Maggiore, lì dove sorge la chiesa principale della città, la collegiata di Santa Maria Maggiore, realizzata in pietra della Majella e risalente al XII secolo.
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore |
Al suo interno oggi si stanno celebrando alcuni battesimi. La particolarità della struttura è data dalla facciata, occupata quasi interamente dal campanile quadrangolare. Sotto il porticato fa bella mostra un tabernacolo del 500′ contenente l’affresco di una Madonna del latte, mentre nel lato opposto, sotto le arcate, giganteggia in un altro affresco la figura di San Cristoforo in un’opera firmata Andrea de Litio nel 1473. Parte integrante della collegiata è la cripta di San Rocco, dall’interno barocco a tre navate.
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore. Tabernacolo con Madonna del latte |
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore. San Cristoforo |
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore. Particolare |
Guardiagrele, cripta di San Rocco |
A poca distanza bancarelle di contadini occupano Largo Nicola da Guardiagrele per il tradizionale mercato ortofrutticolo. La piazzetta si affaccia su un belvedere la cui vista spazia dalle montagne della Majella al mare Adriatico.
Guardiagrele, mercato in largo Nicola da Guardiagrele |
Guardiagrele, vista panoramica da largo Nicola da Guardiagrele |
Continuiamo la nostra visita agli edifici religiosi della città. Entriamo nella chiesa dell’Addolorata, dall’anonima facciata ma dall’interessante interno con soffitto a cassettoni dipinto da Ferdinando Palmerio.
Guardiagrele, chiesa dell’Addolorata |
Segue la chiesa di San Nicola di Bari, probabilmente la chiesa più antica della città, in quanto eretta nel IV secolo sui resti di un tempio pagano dedicato a Giove. Al termine di via Roma si affaccia Largo Garibaldi. Qui, in un parco comunale, si erge il torrione degli Orsini, resto dell’antico presidio longobardo del VII secolo.
Guardiagrele, chiesa di San Nicola di Bari |
Guardiagrele, torrione degli Orsini |
Cominciamo ad avere fame. Chiediamo informazioni ad un anziano del posto e ci rechiamo nell’antica pasticceria Palmerio per degustare il tradizionale dolce per eccellenza di Guardiagrele, le famose “sise delle monache“, tre protuberanze di soffice pan di spagna farcite con crema pasticcera e imbiancate da una spolverata di zucchero a velo.
Guardiagrele, sise delle monache |
A distanza di generazioni la pasticceria Palmerio, creatore di questo dolce-simbolo, continua a sfornare a gran richiesta. Diverse sono le ipotesi sull’origine del particolare nome. C’è chi fa risalire queste brioche all’invenzione di alcune clarisse, altri collegano il nome al comportamento di alcune suore, le quali inserivano al centro del petto una protuberanza in modo da rendere meno evidenti i seni. La terza ipotesi è legata alle tre vette della Majella, Murelle, Acquaviva e Focalone, che fanno da balia alla cittadina. Continuiamo la nostra passeggiata entrando nella chiesa conventuale di San Francesco d’Assisi. Al suo interno sono custodite le reliquie di San Nicola Greco. Adiacente alla struttura vi è il municipio con il chiostro a pianta rettangolare.
Guardiagrele, chiesa di San Francesco d’Assisi |
Guardiagrele, municipio. Chiostro |
La visita è ormai giunta al termine. Prima di fare ritorno alla macchina facciamo in tempo ad osservare dall’esterno la chiesa della Madonna del Carmine, la cui facciata presenta eleganti richiami allo stile liberty, una rarità in Abruzzo.
Guardiagrele, chiesa della Madonna del Carmine |
Federico dice
Queste cittadine o paesini hanno sempre un gran fascino e delle grandi e vecchie tradizioni che vengono puntualmente onorate! Vale sempre la pena visitarli!
Manuel Santoro dice
Ciao Federico, hai ragione! Nei miei viaggi cerco sempre di inserire località meno note o più piccole. E sono sempre quelle che mi sorprendono di più!