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Guardiagrele e le “sise delle monache”

Marzo 2, 2014 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Guardiagrele, via Roma
Mancano ormai pochi giorni all’arrivo della primavera. Le giornate si sono allungate ed io ne approfitto per visitare in compagnia qualche meta fuori porta. Per l’occasione abbiamo scelto Guardiagrele, una piacevole cittadina adagiata sulle colline chietine a poco meno di un’ora di viaggio in auto da Montesilvano. Parcheggiamo nei pressi di Porta San Giovanni e ci incamminiamo lungo l’omonima via.
Guardiagrele, Porta San Giovanni
Guardiagrele, Porta San Giovanni
A Guardiagrele è ancora viva la tradizione della lavorazione artigianale del ferro e dei metalli. Non fatichiamo molto quindi ad osservare negozi ed artigiani che, nonostante sia domenica, sono lì al loro posto, al lavoro nelle proprie botteghe. Imbocchiamo il corso principale, la pedonale Via Roma, e rimanendo in tema entriamo nel Museo dell’Artigianato Artistico Abruzzese, otto sale allestite con il meglio dell’artigianato-arte d’Abruzzo. Un signore del posto ci invita a tornare ad agosto quando l’esposizione sarà ancor più grande in occasione della 44ª Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese.
Guardiagrele, negozio d'artigianato
Guardiagrele, negozio d’artigianato
Guardiagrele, Museo dell'Artigianato Artistico Abruzzese
Guardiagrele, Museo dell’Artigianato Artistico Abruzzese
Nonostante questa sia una cittadina dalle dimensioni non troppo estese sono diversi gli edifici religiosi nel suo territorio. Entriamo nella Chiesa di Santa Chiara, dall’interno riccamente decorato in stile barocco.
Guardiagrele, chiesa di Santa Chiara
Guardiagrele, chiesa di Santa Chiara
Guardiagrele, chiesa di Santa Chiara
Proseguiamo lungo il corso affollato di cittadini in passeggio. Gran parte delle persone si sono radunate per una chiacchierata in piazza Santa Maria Maggiore, lì dove sorge la chiesa principale della città, la collegiata di Santa Maria Maggiore, realizzata in pietra della Majella e risalente al XII secolo.

Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore
Al suo interno oggi si stanno celebrando alcuni battesimi. La particolarità della struttura è data dalla facciata, occupata quasi interamente dal campanile quadrangolare. Sotto il porticato fa bella mostra un tabernacolo del 500′ contenente l’affresco di una Madonna del latte, mentre nel lato opposto, sotto le arcate, giganteggia in un altro affresco la figura di San Cristoforo in un’opera firmata Andrea de Litio nel 1473. Parte integrante della collegiata è la cripta di San Rocco, dall’interno barocco a tre navate.
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore. Tabernacolo con Madonna del latte
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore. Tabernacolo con Madonna del latte
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore. San Cristoforo
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore. San Cristoforo
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore. Particolare
Guardiagrele, collegiata di Santa Maria Maggiore. Particolare
Guardiagrele, cripta di San Rocco
Guardiagrele, cripta di San Rocco
A poca distanza bancarelle di contadini occupano Largo Nicola da Guardiagrele per il tradizionale mercato ortofrutticolo. La piazzetta si affaccia su un belvedere la cui vista spazia dalle montagne della Majella al mare Adriatico.
Guardiagrele, mercato in largo Nicola da Guardiagrele
Guardiagrele, mercato in largo Nicola da Guardiagrele
Guardiagrele, vista panoramica da largo Nicola da Guardiagrele
Guardiagrele, vista panoramica da largo Nicola da Guardiagrele
Continuiamo la nostra visita agli edifici religiosi della città. Entriamo nella chiesa dell’Addolorata, dall’anonima facciata ma dall’interessante interno con soffitto a cassettoni dipinto da Ferdinando Palmerio.
Guardiagrele, chiesa dell'Addolorata
Guardiagrele, chiesa dell’Addolorata
Segue la chiesa di San Nicola di Bari, probabilmente la chiesa più antica della città, in quanto eretta nel IV secolo sui resti di un tempio pagano dedicato a Giove. Al termine di via Roma si affaccia Largo Garibaldi. Qui, in un parco comunale, si erge il torrione degli Orsini, resto dell’antico presidio longobardo del VII secolo.
Guardiagrele, chiesa di San Nicola di Bari
Guardiagrele, chiesa di San Nicola di Bari
Guardiagrele, chiesa di San Nicola di Bari
Guardiagrele, torrione degli Orsini
Guardiagrele, torrione degli Orsini
Cominciamo ad avere fame. Chiediamo informazioni ad un anziano del posto e ci rechiamo nell’antica pasticceria Palmerio per degustare il  tradizionale dolce per eccellenza di Guardiagrele, le famose “sise delle monache“, tre protuberanze di soffice pan di spagna farcite con crema pasticcera e imbiancate da una spolverata di zucchero a velo.
Guardiagrele, sise delle monache
Guardiagrele, sise delle monache
A distanza di generazioni la pasticceria Palmerio, creatore di questo dolce-simbolo, continua a sfornare a gran richiesta. Diverse sono le ipotesi sull’origine del particolare nome. C’è chi fa risalire queste brioche all’invenzione di alcune clarisse, altri collegano il nome al comportamento di alcune suore, le quali inserivano al centro del petto una protuberanza in modo da rendere meno evidenti i seni. La terza ipotesi è legata alle tre vette della Majella, Murelle, Acquaviva e Focalone, che fanno da balia alla cittadina. Continuiamo la nostra passeggiata entrando nella chiesa conventuale di San Francesco d’Assisi. Al suo interno sono custodite le reliquie di San Nicola Greco. Adiacente alla struttura vi è il municipio con il chiostro a pianta rettangolare.
Guardiagrele, chiesa di San Francesco d'Assisi
Guardiagrele, chiesa di San Francesco d'Assisi
Guardiagrele, chiesa di San Francesco d’Assisi
Guardiagrele, municipio. Chiostro
Guardiagrele, municipio. Chiostro
La visita è ormai giunta al termine. Prima di fare ritorno alla macchina facciamo in tempo ad osservare dall’esterno la chiesa della Madonna del Carmine, la cui facciata presenta eleganti richiami allo stile liberty, una rarità in Abruzzo.
Guardiagrele, chiesa della Madonna del Carmine
Guardiagrele, chiesa della Madonna del Carmine

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Commenti

  1. Federico dice

    Marzo 4, 2014 alle 2:16 pm

    Queste cittadine o paesini hanno sempre un gran fascino e delle grandi e vecchie tradizioni che vengono puntualmente onorate! Vale sempre la pena visitarli!

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Marzo 4, 2014 alle 5:59 pm

      Ciao Federico, hai ragione! Nei miei viaggi cerco sempre di inserire località meno note o più piccole. E sono sempre quelle che mi sorprendono di più!

      Rispondi

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📍 Amtoudi 🇲🇦 Nel cuore dell'oasi di Id A 📍 Amtoudi 🇲🇦

Nel cuore dell'oasi di Id Aïssa si trova il villaggio berbero di Amtoudi, dominato da imponenti scogliere. Qui vivono circa 300 famiglie che vivono principalmente di agricoltura. Sulle falesie circostanti sono ben visibili due igoudar (plurale di agadir). Un agadir è un granaio collettivo fortificato, con torri di guardia per monitorare qualsiasi tentativo di intrusione nella valle. La funzione di un agadir era quella di immagazzinare e proteggere le colture del villaggio e anche le sue ricchezze (Guelmim-Oued Noun | Marocco) 🌴

In the heart of the oasis of Id Aïssa is the Berber village of Amtoudi, dominated by imposing cliffs. Around 300 families live here, mainly farming. Two igoudars (plural of agadir) are clearly visible on the surrounding cliffs. An agadir is a fortified collective granary, with watchtowers to monitor any attempted intrusion into the valley. The function of an agadir was to store and protect the village's crops and also its wealth (Guelmim-Oued Noun | Morocco) 🌴

En el corazón del oasis de Id Aïssa se encuentra el pueblo bereber de Amtoudi, dominado por imponentes acantilados. Aquí viven unas 300 familias, principalmente dedicadas a la agricultura. Dos igoudars (plural de agadir) son claramente visibles en los acantilados circundantes. Un agadir es un granero colectivo fortificado, con torres de vigilancia para vigilar cualquier intento de intrusión en el valle. La función de un agadir era almacenar y proteger las cosechas del pueblo y también su riqueza (Guelmim-Oued Noun | Marruecos) 🌴

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Non lontano da Tafraou 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Non lontano da Tafraout, nel cuore della Ameln Valley, si staglia il villaggio di Oumesnat. Tra le rovine della città vecchia vi è un grande edificio in terra, sapientemente ristrutturato. Un tempo una casa, oggi è un hotel tradizionale, la Maison Traditionelle. Qui abbiamo dormito, luogo più che raccomandato (Souss Massa | Marocco) 🏘

Not far from Tafraout, in the heart of the Ameln Valley, stands the village of Oumesnat. Among the ruins of the old town is a large earthen building, skilfully restored. Once a house, it is now a traditional hotel, the Maison Traditionelle. Here we slept, a place more than recommended (Souss Massa | Morocco) 🏘

No lejos de Tafraout, en el corazón del valle del Ameln, se alza el pueblo de Oumesnat. Entre las ruinas del casco antiguo hay un gran edificio de tierra, hábilmente restaurado. Antaño una casa, ahora es un hotel tradicional, la Maison Traditionelle. Aquí dormimos, un lugar más que recomendable (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Il villaggio di Tazoul 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Il villaggio di Tazoulte ha un antico cimitero ebraico che può essere di interesse storico. Sebbene la comunità ebraica abbia lasciato la zona alcuni anni fa, gran parte dell'argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione (Souss Massa | Marocco) 🏘

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El pueblo de Tazoulte posee un antiguo cementerio judío que puede tener interés histórico. Aunque la comunidad judía abandonó la zona hace algunos años, gran parte de la platería de la región está grabada con símbolos judíos, ya que los judíos eran tradicionalmente los plateros de la región (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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