Con non poche difficoltà riusciamo a trovare un parcheggio gratuito nei pressi delle mura cittadine. Punto di partenza dell’itinerario odierno è Piazza Garibaldi, nella parte bassa della città di Spoleto, lì dove sorgono Porta Garibaldi e la chiesa romanica di San Gregorio Maggiore. La chiesa fu edificata nel 1079 ed è caratterizzata da un poderoso campanile. Entriamo per ammirare i pregevoli affreschi medievali lungo le pareti interne.
Spoleto, chiesa di San Gregorio Maggiore |
Ci incamminiamo lungo via dell’Anfiteatro chiamata così perchè qui sorgeva un anfiteatro romano del II secolo. Ciò che rimane oggi è solamente parte dell’ambulacro esterno. A dispetto dell’importanza storica è questa un’area che meriterebbe di essere valorizzata e non lasciata nello stato di degrado in cui versa attualmente. Fortunatamente è solamente una piccola parte di Spoleto ad essere in queste condizioni. Imbocchiamo Via Cecili. Al principio di questa via si scorge l’abside della trecentesca chiesa di San Nicola, raggiungibile percorrendo l’acciottolata salita della Misericordia. Poco più avanti un breve tratto della prima cinta urbica.
Spoleto, scorcio |
Qualche centinaia di metri più in là, accanto ad una piazza alberata, sorge la domenicana chiesa di San Domenico. Gli interni sono spogli e ampi spazi di pareti da poco imbiancate si alternano a pochi resti di affreschi tre-quattrocenteschi.
Spoleto, chiesa di San Domenico |
Nelle vicinanze, in piazza Collicola ha sede la Galleria Civica d’Arte moderna. Preferiamo non entrare e continuare a salire verso la città alta percorrendo il vivace Corso Mazzini. Seguiamo le indicazioni per il Museo archeologico nazionale ospitato dal monastero benedettino di Sant’Agata. Al suo interno sono esposti tra gli altri, preziosi reperti dell’età del bronzo e un’interessante serie di ritratti romani dal I al III secolo. Ma il motivo principale della mia visita al Museo è soprattutto quello di poter ammirare la cavea del Teatro romano ancora oggi utilizzato per concerti e spettacoli.
Spoleto, Museo Archeologico Nazionale |
Spoleto, Teatro romano |
E’ ora di pranzare. In una via secondaria scoviamo un ristorantino che potrebbe fare al caso nostro, la Taverna La Lanterna. La scelta si rivela ottima. Io prendo un piatto di tagliatelle con porcini, serpullo e guanciale accompagnate da croccanti patate speziate, G. opta per un economico menu vegetariano comprendente monfrigoli con piselli, carciofi e funghi e un’insalata di farro.
Spoleto, Taverna La Lanterna. Monfrigoli con piselli, carciofi e funghi |
Stiamo ormai prossimi ad entrare nel cuore della parte alta del centro storico, lì dove si trovano i segni più evidenti dell’antica Spoleto. Nei pressi dell’Arco di Monterone sorge la chiesa di Sant’Ansano. Merita una visita per la bellissima cripta a pianta rettangolare nella quale sono custodite le spoglie di Sant’Isacco.
Spoleto, chiesa di Sant’Ansano. Cripta di Sant’Isacco |
Spoleto, arco di Monterone |
Superiamo un’altra prova tangibile della Spoleto romana, l’arco di Druso, per immetterci in Piazza del Mercato nella quale fa bella mostra la scenografica fonte di piazza realizzata da Costantino Fiaschetti nel 1746-48.
Spoleto, Piazza del Mercato. Fonte di piazza |
Qua e là negozietti di prodotti tipici. Le stradine sono sempre più strette e fiancheggiate da botteghe dall’aspetto medievale. Visitiamo la casa romana, poco lontana dal Palazzo arcivescovile. Sull’antico pavimento mosaicato sono esposti alcuni oggetti per una mostra d’arte moderna davvero pessima per i miei gusti.
Spoleto, casa romana |
In breve giungiamo in nella parte di Spoleto che più mi ha colpito. Una lunga scalinata in discesa conduce in piazza del Duomo aprendo una visuale straordinaria sul Duomo stesso.
Spoleto, Duomo |
A sinistra della piazza il piccolo teatro Caio Melisso e l’ex chiesa, dalla pianta ottagonale, di Santa Maria della Manna d’Oro, a destra il famoso bar scelto durante le riprese del telefilm di Don Matteo. All’interno, foto e cimeli della serie che ha avuto così tanto successo. Attendiamo qualche minuto l’apertura del Duomo ed entriamo. Con calma ed ammirazione osserviamo i diversi affreschi che si susseguono. Mirabili quelli all’interno del presbiterio. Oltre il Duomo, in cima a un colle si erge in tutta la sua maestosità la Rocca.
Spoleto, Duomo |
Spoleto, Rocca |
Preferiamo non entrare e dedicare il poco tempo a nostra disposizione per una passeggiata attorno alla stessa Rocca per ammirare il Ponte delle Torri, un ponte-acquedotto realizzato tra il XIII e il XIV secolo che da vero gigante domina la valle.
Spoleto, Ponte delle Torri |
Spoleto, la rocca vista dal Ponte delle Torri |
E’ ormai ora di tornare a casa ma non prima di aver ammirato due gioielli dell’architettura religiosa spoletina, la chiesa di San Pietro e la Basilica di San Salvatore. Ciò che caratterizza San Pietro è sicuramente la facciata ornata da pregevoli rilievi, capolavoro della scultura romanica umbra.
Spoleto, chiesa di San Pietro |
Con non poca difficoltà raggiungiamo San Salvatore in auto. La Basilica sorge isolata nei pressi del cimitero e rappresenta una delle migliori testimonianze d’arte longobarda nel territorio. Dal 2011 inoltre è considerata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Ci accontentiamo di una visita fugace degli interni visto che siamo ormai all’orario di chiusura. Bellissime le colonne colonne corinzie ai quattro angoli del presbiterio.
Spoleto, basilica di San Salvatore |
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