La storica città di Old Dongola svolse un ruolo di grande rilevanza come capitale del regno cristiano di Makuria nel corso del periodo compreso tra il VII e il XIV secolo. In questo arco temporale, la città raggiunse il suo apice, arricchendosi con decine di maestose chiese che costellavano il suo panorama. Sebbene l’architettura esterna di queste chiese fosse spesso caratterizzata da una sobria semplicità, i loro interni raccontavano un’altra storia. Infatti, gli interni erano ornati da magnifici affreschi, opere d’arte che ancora oggi fanno rivivere la loro maestosità nel Museo Nazionale di Khartoum.
Ho visitato il Sudan poche settimane prima che scoppiasse l’attuale guerra. Il sito di Old Dongola è uno dei più belli di tutto il viaggio.
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Dove si trova Old Dongola
Posizionata lungo la riva orientale del Nilo, proprio di fronte al maestoso Wadi Howar, si erge la città intrisa di storia di Old Dongola. Questo antico insediamento riveste un ruolo di straordinaria importanza nella cornice della Nubia medievale, punto focale delle rotte carovaniere verso ovest, in direzione del Darfur e del Kordofan.
Nel corso dei secoli, il centro pulsante dell’abitato ha intrapreso un lento ma inesorabile spostamento di circa 80 km (pari a 50 miglia) verso valle, trovando stabile dimora sulla sponda opposta del Nilo. Questa mutazione urbana ha dato vita alla moderna Dongola.
Come arrivare ad Old Dongola
Per raggiungere questa suggestiva area, è necessario disporre di un mezzo di trasporto proprio oppure partecipare ad un viaggio organizzato come ho fatto io, poiché non sono disponibili opzioni di trasporto pubblico che vi conducano fin qui.
Il passare dei secoli ha lasciato solamente frammenti di quella che un tempo fu la gloriosa Dongola antica, con blocchi di pietra sparsi, mura crollate e qualche fila di colonne. L’ambiente sabbioso circostante aggiunge un tocco di sublimità al luogo, donando un senso di solennità e mistero.
L’area archeologica che abbraccia Old Dongola si estende per circa 200 ettari, una vastità che racchiude stratificazioni di storia millenaria. La sua morfologia si presenta articolata: la porzione meridionale svela una maestosa cittadella e complessi urbani, mentre a settentrione emergono sontuose residenze suburbane. In questa trama si intrecciano anche cimiteri che testimoniano le diverse fasi di vita della città nel corso dei secoli, con particolare menzione per le tombe islamiche sormontate da cupole.
La storia di Old Dongola
Le prime costruzioni di Old Dongola trovano le radici nel V secolo, quando l’insediamento nacque come fortezza. La cittadella, che in seguito divenne la residenza reale, abbracciava numerosi palazzi e edifici pubblici, conferendo alla città un’aura di prestigio. Attorno alla metà del VI secolo, con l’arrivo del cristianesimo, Old Dongola assurse a capitale della Makuria. Questo catalizzò un’espansione urbana, che si manifestò nell’ampliamento dell’area abitata al di fuori della cittadella originaria.
In questo periodo di crescita, numerose chiese vennero erette, tra cui quelle oggi identificate come l’Edificio X e la Chiesa con il pavimento di pietra. Queste due strutture, distanti circa 100 metri dal centro delle mura cittadine, suggeriscono l’estendersi dell’insediamento al di là delle mura originarie della fortezza. L’Edificio X venne in seguito soppiantato dalla Chiesa Vecchia.
Intorno alla metà del VII secolo, le due principali chiese subirono distruzioni e successive ricostruzioni. I materiali provenienti dalla Chiesa Vecchia vennero riutilizzati per la riparazione delle mura cittadine. Questo evento è interpretato dagli studiosi come prova delle battaglie che insanguinarono Dongola, la prima nel 642 e la seconda nel 652.
L’apice della grandezza urbana si ebbe tra il IX e l’XI secolo, un’epoca di fervida attività edilizia che si protrasse sino al XIV secolo. La Chiesa dei Pavimenti di Pietra venne progressivamente sostituita dalla Chiesa Cruciforme, segnalando il costante sviluppo architettonico. Questo periodo dorato vide anche la costruzione di numerose altre chiese, almeno due sontuosi palazzi e un monastero imponente nella zona settentrionale. Le abitazioni non erano da meno, vantando comfort come stanze da bagno e affreschi murali.
Nel Libro della Conoscenza, un diario di viaggio redatto da un monaco spagnolo subito dopo il 1348, si accenna all’insediamento di mercanti genovesi ad Old Dongola. Questa presenza potrebbe aver avuto origine dal trattato commerciale stipulato nel 1290 tra Genova e l’Egitto, offrendo un ricordo di scambi e contatti che varcarono i confini geografici.
Nel corso del XIII e XIV secolo, Old Dongola entrò in una fase di declino, segnata da ripetuti attacchi da parte degli arabi. Un’iscrizione che è giunta fino a noi, eretta nella stessa città, riporta la data del 1317 e pare riflettere una spedizione militare guidata dal Sultano d’Egitto per insediare Abdullah, un possibile candidato di origine nubiana e fede musulmana, sul trono. Questa incisione rappresenta un frammento di storia che indica l’interazione politica e le tensioni del periodo. Nel 1364, la corte reale abbandonò Dongola, mettendo fine a una lunga era.
Durante il periodo dei Funj, Old Dongola rivestì un ruolo significativo come capitale delle province settentrionali. Continuarono i commerci intensi sia con l’Estremo Oriente che con l’Europa, mantenendo viva la tradizione di scambi commerciali della città.
Cosa vedere ad Old Dongola
Il Grande Monastero di Sant’Antonio
Il rilevante Grande Monastero di Sant’Antonio si erge a circa 1,5 km a nord-est della cittadella. Anche se denominato in onore di Sant’Antonio il Grande, è spesso noto anche come Monastero della Santissima Trinità. Questo luogo rappresenta uno dei primi progetti architettonici cristiani a Dongola. Tra le sue cripte riposa l’arcivescovo di Dongola, Georgios, morto nel 1113, il cui monumento funerario indica che Sant’Antonio il Grande era il patrono del monastero. Le iscrizioni rinvenute in greco, copto e nubiano antico nelle cripte contengono anche una dedica alla Santissima Trinità.
All’interno del monastero, si possono ammirare circa 100 composizioni pittoriche risalenti all’XI-XIII secolo. Queste opere, uniche sia dal punto di vista artistico che iconografico, ritraggono Cristo, Maria, gli Apostoli, scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, insieme a figure di rilievo.
La Sala del Trono
Una delle strutture più imponenti è la Sala del Trono, un edificio monumentale interpretato come la sede cerimoniale dei re makuriani. Costruita nel IX secolo, questa maestosa struttura difensiva si erge su uno sperone roccioso a est della cittadella. Con due piani, l’edificio ha dimensioni di 28 m per 18 m per 12 m. Nel 1317 fu trasformata in moschea e la sala del trono cerimoniale al primo piano divenne una sala di preghiera. Questa moschea rimase in uso fino al 1969, quando fu trasformata in un monumento storico.
Cimitero islamico
Anche un cimitero islamico assume grande rilevanza nella storia della Vecchia Dongola. Costruito nel XVII secolo, questo vasto cimitero con numerose qubbas testimonia l’importanza duratura dell’area, anche nell’epoca postmedievale. Situato a breve distanza dai principali siti di interesse legati al periodo cristiano, rappresenta un ulteriore strato di storia sovrapposto alla ricca eredità di Dongola.
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