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I Viaggi di Manuel

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Da Campotosto al monte Cardito

Giugno 29, 2014 · Manuel Santoro · 1 commento

Campotosto

Il primo trekking della stagione. Nelle giornate precedenti abbiamo valutato diversi itinerari non troppo impegnativi che coniugassero la bellezza dei paesaggi a una durata del percorso non eccessiva. In questo senso, tra le diverse alternative, abbiamo optato per una facile escursione che da Campotosto conduce al monte Cardito, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Prima di raggiungere il centro abitato di Campotosto ci fermiamo più volte per ammirare il panorama lungo la strada, in grado di regalarci scorci particolarmente scenografici. Da una parte mandrie di animali pascolano liberamente sui verdeggianti prati mentre dall’altra fanno bella mostra le vette ancora abbondantemente innevate del massiccio del Gran Sasso.
Raggiungendo Campotosto
Raggiungendo Campotosto
Raggiungendo Campotosto
Pochi chilometri dopo aver imboccato la SS577 il lago di Campotosto, il più grande bacino artificiale d’Abruzzo, appare in tutto il suo splendore invitandoci ad un’ulteriore sosta per scattare qualche foto dall’alto di un pendio erboso con vista sull’abitato di Mascioni.
Lago di Campotosto, Mascioni
Lago di Campotosto, Mascioni
Lago di Campotosto
Lago di Campotosto
Riprendiamo la marcia ed in breve raggiungiamo Campotosto per lasciare la nostra auto nella principale piazza del paese, punto di partenza del trekking odierno, lì dove sorgono il Municipio e la chiesa parrocchiale. Ci incamminiamo lungo una strada in salita che imbocchiamo nei pressi di un palazzo dai caratteristici archi. Superiamo dapprima un laboratorio di tessitura e poi una fontana dalle teste di montone.
Campotosto
Campotosto
Campotosto
Campotosto
Ad un bivio lasciamo alla nostra destra un piccolo monumento agli Alpini ed una piccola cappella con una statuetta della Madonna. Le abitazioni lasciano spazio al verde delle montagne e noi cominciamo a risalire un crinale per mezzo di un dissestato viottolo asfaltato.
Raggiungendo il monte Cardito
Raggiungendo il monte Cardito
Raggiungendo il monte Cardito
Con l’avanzare l’asfalto scompare per dar posto dapprima ad una carrareccia e poi ad un sentiero erboso poco visibile. Tra i fiori di ginestra, immersa nella vegetazione, compare una croce di legno. Non ne conosciamo il significato, non siamo ancora arrivati alla meta. Ancora poche centinaia di metri da percorrere e siamo ormai giunti alla vetta del Monte Cardito, a quota 1592 metri.
Raggiungendo il monte Cardito
Raggiungendo il monte Cardito
Raggiungendo il monte Cardito
Da qui il panorama è a dir poco splendido, mozzafiato direi. La nostra vista può spaziare a trecentosessanta gradi. Dinanzi a noi il lago di Campotosto e il versante occidentale dei monti della Laga, verso sud le maestose vette del Gran Sasso e per completare, a ovest, i Sibillini e il Terminillo.
Vista dal monte Cardito
Vista dal monte Cardito
Vista dal monte Cardito
Vista dal monte Cardito
Decidiamo di non percorrere l’itinerario di andata e seguiamo le indicazioni per le rovine di San Jaco. Ci inerpichiamo per poche centinaia di metri raggiungendo un cucuzzolo senza nome e cominciamo a scendere lungo un pendio erboso.
Nei pressi delle rovine di San Jaco
Nei pressi delle rovine di San Jaco
In lontananza osserviamo ed ascoltiamo un gregge di pecore al pascolo. Ci giriamo attorno ma di rovine neanche l’ombra. Incrociamo una sterrata proveniente da Cornillo Nuovo e la seguiamo verso destra sino alla sella che separa le vicine vette dei Monti della Laga dal monte Cardito. Un altro bivio, poco visibile, dovrebbe comparire a breve sul percorso. Inizialmente non lo vediamo e sbagliamo strada. Torniamo indietro e ci accorgiamo del sentiero nascosto dalla rigogliosa vegetazione. Lo seguiamo costeggiando un boschetto privato. Prestando attenzione a non sporcarci evitiamo delle grandi pozze di fango createsi nei giorni scorsi. Siamo ormai entrati nella valle del Rio Fucino. Il placido torrente ha scavato un piccolo canyon tra le rocce.
Valle del Rio Fucino
Valle del Rio Fucino
Valle del Rio Fucino
Valle del Rio Fucino
Una breve risalita ci conduce nuovamente al percorso dell’andata e quindi a Campotosto dove ci fermiamo a conversare con degli abitanti del posto nei pressi della piazza principale. Una volta ripresa la marcia verso casa, il lago di Campotosto ci invita nuovamente ad una sosta, deliziandoci con le sue straordinarie vedute panoramiche da fotografare e da imprimere nelle nostre menti.
Lago di Campotosto
Lago di Campotosto
Lago di Campotosto
Dislivello: 220 metri
Tempo di salita: 1 ora
Tempo di discesa: 1.30 ore

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Commenti

  1. Anonimo dice

    Agosto 4, 2015 alle 6:47 pm

    Salve la Regione Abruzzo sta realizzando una guida sul trekking destinata alle famiglie. Un itinerario è proprio Campotosto – Monte Cardito. Un paio di foto: l'ultima di "Raggiungendo Monte Cardito" e l'ultima di "Verso Monte Cardito" potrebbero fare al caso nostro.
    Ce le fa pubblicare e a quali condizioni?

    la mia mail è ma.crea[at]yahoo.it

    Grazie
    Massimiliano Crea

    Rispondi

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🇮🇹 Le colline attorno a Tursi nel corso dei 🇮🇹 Le colline attorno a Tursi nel corso dei secoli hanno visto l’incontro di numerosi popoli e culture, a partire dall’invasione dei Saraceni, dei Bizantini, dei Normanni che contribuirono allo sviluppo della città come fecero poi Svevi ed Angioini. Tursi è divisa in diversi Rioni, ciascuno ben delimitato e con precise peculiarità. Il più antico e famoso di questi è il Rione Rabatana, di origine arabo-saraceno (Basilicata - Italia) 🏘

Over the centuries, the hills around Tursi have witnessed the encounter of numerous peoples and cultures, starting with the invasion of the Saracens, the Byzantines and the Normans, who contributed to the development of the city, as did the Swabians and Angevins. Tursi is divided into several districts, each one well defined and with precise peculiarities. The oldest and most famous of these is the Rione Rabatana, of Arab-Saracenic origin (Basilicata - Italy) 🏘

A lo largo de los siglos, las colinas que rodean Tursi han sido testigo del encuentro de numerosos pueblos y culturas, empezando por la invasión de los sarracenos, los bizantinos y los normandos, que contribuyeron al desarrollo de la ciudad, al igual que los suevos y los angevinos. Tursi está dividida en varios distritos, cada uno bien definido y con peculiaridades precisas. El más antiguo y famoso es el Rione Rabatana, de origen árabe-sarraceno (Basilicata - Italia) 🏘
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