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I Viaggi di Manuel

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Scalo a Doha? Cosa fare

Settembre 11, 2014 · Manuel Santoro · 6 commenti

Attendevo ormai da tempo questo giorno. Finalmente è arrivato il momento di partire e raggiungere per la prima volta il continente asiatico. Quasi un mese alla scoperta del Nepal, una meta sulla quale avevo fantasticato in lungo e in largo. Prima di raggiungere Kathmandu abbiamo pensato bene di approfittare dello scalo a Doha ed estenderlo di qualche ora per poterci fare un’idea della capitale qatariota. Il cielo è terso, ciò ci permette di ammirare dall’alto il panorama sulle immense distese sabbiose della penisola arabica. Il servizio a bordo è eccellente e non è un mistero che la compagnia aerea sia una delle migliori al mondo. Partendo da Roma Fiumicino arriviamo a Doha dopo cinque ore e mezza di viaggio, pochi minuti dopo il tramonto. L’area condizionata dell’aeroporto non lascia affatto presagire il caldo opprimente dell’esterno. Il tassista, abusivo, che ci accompagna in albergo ci dice che le giornate precedenti sono sono state di gran lunga peggiori a livello di temperatura arrivando a sfiorare i 50 °C! Alloggiamo presso l’Al Jomrok Souq Waqif Boutique Hotel, direttamente nel cuore della Doha “vecchia”, all’ingresso del Souq Waqif e a poche centinaia di metri dal mare e dal Museo di Arte Islamica. E’ la mia prima volta in un cinque stelle. Abbiamo pensato che un piccolo sacrificio, prima delle spartane sistemazioni nepalesi, si potesse anche fare. 41 euro a persona il prezzo, in offerta, in camera doppia. Dopo una meritata doccia, ammiriamo l’antistante Centro Culturale Islamico Fanar e ci addentriamo nel souq alla ricerca di un ristorantino dove cenare.

Doha, Centro Culturale Islamico Fanar
Doha, Centro Culturale Islamico Fanar
La scelta ricade subito sullo Shujaa Restaurant, non certo un locale di lusso, ma è affollato di gente del posto e ci fidiamo. Sotto un grande ventilatore che ci offre un minimo di refrigerio, ordiniamo meat kebab e chicken kekab, cinque spiedini di carne speziata per piatto da mangiare rigorosamente con le mani ed accompagnati da tradizionale pane arabo.

Doha, Souq Waqif, Shujaa Restaurant
Doha, Souq Waqif, Shujaa Restaurant
Ci aggiriamo nel souq attraversando le diverse aree, quella degli animali, la più prossima al nostro hotel dove sono esposti soprattutto uccelli dai colori più sgargianti, quella delle spezie ed infine la via principale, affollata di café e ristoranti.

Doha, nei pressi del Souq Waqif
Doha, nei pressi del Souq Waqif
Raggiungiamo la Corniche, la passeggiata lungomare più famosa di Doha per introdurci nel vecchio porto di Dhor e ammirare lo spettacolare skyline della città. Il porticciolo, nei pressi del Museo d’Arte Islamica, è luogo di ritrovo dei giovani locali perchè oltre a godere di impareggiabile vista è battuto da una tiepida brezza, un sollievo per una giornata calda come questa. Una volta costeggiato il palazzo governativo, l’Amiri Diwan, decidiamo di tornare in hotel. Domani avremo ancora una mattinata a disposizione prima di raggiungere il Nepal.

Doha, skyline
Doha, Museo d'Arte Islamica
Doha, Museo d’Arte Islamica
Alle 9 il termometro segna già 36°C ed è destinato a salire inesorabilmente nel corso della giornata. C’eravamo abituati alla piacevole aria condizionata del nostro hotel ed ora uscire all’esterno pare entrare in un grande forno all’aria aperta. Ben presto inizio a grondare sudore. Vogliamo comunque farci un’idea della città anche di giorno perciò ci incamminiamo verso la Corniche ed il Museo.

Doha, Corniche
Doha, Corniche
Doha, skyline
Doha, skyline
Doha, Museo d'Arte Islamica
Doha, Museo d’Arte Islamica
In giro non si vede praticamente nessuno eccezion fatta per qualche operaio costretto a lavorare sotto il sole cocente. Il caldo è così forte che ci accontentiamo di una breve passeggiata sino all’ingresso del Museo, a quest’ora ancora chiuso, prima di rintanarci nei vicoli ombreggiati del Souq Waqif. Il souq è il vero fulcro della vita sociale cittadina.
Doha, Souq Waqif
Doha, Souq Waqif
Doha, Souq Waqif
Uomini e donne passeggiano in abiti tipici. Gli uomini indossano una lunga camicia bianca con un copricapo sciolto interamente bianco o rosso e bianco chiamato gutra mentre la maggior parte delle donne, vestite con un tradizionale abito nero, l’abayha, lasciano trasparire solamente gli occhi coperti da un burqa e da un copricapo. Trascorriamo qualche minuto in un café facendo colazione con un’ottima torta di mele.
Doha, Souq Waqif
Doha, Souq Waqif
Doha, Souq Waqif
Doha, colazione nel Souq Waqif
Doha, colazione nel Souq Waqif
Abbiamo ancora un paio d’ore a disposizione. Incamminandoci del nostro hotel, un angolo nascosto del souq attira la nostra attenzione: un panettiere sta sfornando del fumante pane arabo da un rovente forno interrato. Ci fermiamo per scattare qualche foto insieme a Ludovica, una ragazza di Rieti arrivata qui da una settimana in cerca di fortuna lavorativa. Scambiamo qualche parola mentre degustiamo del pane gentilmente offerto dal fornaio. Torniamo in hotel e prepariamo il nostro zaino. E’ ormai tempo di recarci in taxi in aeroporto per il tanto atteso volo per Kathmandu.
Doha, Souq Waqif
CONSIGLI: una volta arrivati all’aeroporto di Doha, attenzione ai tassisti abusivi. Una corsa di sola andata dall’aeroporto alla zona del Souq Waqif costa normalmente tra i 20 e i 25 QAR e non 50 come ci è stato richiesto una volta arrivati. Siamo venuti a sapere che ad altre persone è stato chiesto molto di più. Ogni tassista ufficiale è provvisto di tassametro.

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Commenti

  1. Simona [Ciccola] dice

    Ottobre 21, 2014 alle 12:07 pm

    Bellissimo skyline, mi piace anche il contrasto tra il super moderno e il tradizionale. L'architettura islamica è affascinante, nei mercati si respira un'atmosfera autentica.

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Ottobre 21, 2014 alle 12:51 pm

      Hai ragione! Anch'io apprezzo l'architettura islamica e Doha si rivelata una sorpresa nonostante l'abbia visitata per poche ore. Peccato per il caldo opprimente.

      Rispondi
  2. Diletta dice

    Novembre 26, 2015 alle 12:17 pm

    Sai che questo post l'avevo già letto molto tempo fa, una volta che appunto cercavo info sugli scali a Doha? Che casualità ritrovarti! Post molto interessante comunque. A presto! 🙂

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Novembre 26, 2015 alle 2:55 pm

      Grazie Diletta, mi fa molto piacere! Seguirò molto volentieri il tuo blog 😉 A presto!

      Rispondi
  3. Unknown dice

    Ottobre 5, 2016 alle 1:00 pm

    grazie per il post…giusto quello che stavo cercando…farò scalo per il mio viaggio in Myanmar e sto cercando info su cosa fare a Doha. Considerando però che non abbiamo nessun appoggio in hotel… 🙂

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Ottobre 9, 2016 alle 10:25 am

      Ciao Nicola, caldo permettendo Doha si gira facilmente. Ti consiglio un giro nel Souq Waqif e uno nell'area più moderna che dovrete raggiungere quasi sicuramente in taxi.

      Rispondi

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Chi è Manuel Santoro

Blogger, tour leader e digital creator.
Autore del libro "Ande dimenticate".
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📍 Amtoudi 🇲🇦 Nel cuore dell'oasi di Id A 📍 Amtoudi 🇲🇦

Nel cuore dell'oasi di Id Aïssa si trova il villaggio berbero di Amtoudi, dominato da imponenti scogliere. Qui vivono circa 300 famiglie che vivono principalmente di agricoltura. Sulle falesie circostanti sono ben visibili due igoudar (plurale di agadir). Un agadir è un granaio collettivo fortificato, con torri di guardia per monitorare qualsiasi tentativo di intrusione nella valle. La funzione di un agadir era quella di immagazzinare e proteggere le colture del villaggio e anche le sue ricchezze (Guelmim-Oued Noun | Marocco) 🌴

In the heart of the oasis of Id Aïssa is the Berber village of Amtoudi, dominated by imposing cliffs. Around 300 families live here, mainly farming. Two igoudars (plural of agadir) are clearly visible on the surrounding cliffs. An agadir is a fortified collective granary, with watchtowers to monitor any attempted intrusion into the valley. The function of an agadir was to store and protect the village's crops and also its wealth (Guelmim-Oued Noun | Morocco) 🌴

En el corazón del oasis de Id Aïssa se encuentra el pueblo bereber de Amtoudi, dominado por imponentes acantilados. Aquí viven unas 300 familias, principalmente dedicadas a la agricultura. Dos igoudars (plural de agadir) son claramente visibles en los acantilados circundantes. Un agadir es un granero colectivo fortificado, con torres de vigilancia para vigilar cualquier intento de intrusión en el valle. La función de un agadir era almacenar y proteger las cosechas del pueblo y también su riqueza (Guelmim-Oued Noun | Marruecos) 🌴

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Non lontano da Tafraou 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Non lontano da Tafraout, nel cuore della Ameln Valley, si staglia il villaggio di Oumesnat. Tra le rovine della città vecchia vi è un grande edificio in terra, sapientemente ristrutturato. Un tempo una casa, oggi è un hotel tradizionale, la Maison Traditionelle. Qui abbiamo dormito, luogo più che raccomandato (Souss Massa | Marocco) 🏘

Not far from Tafraout, in the heart of the Ameln Valley, stands the village of Oumesnat. Among the ruins of the old town is a large earthen building, skilfully restored. Once a house, it is now a traditional hotel, the Maison Traditionelle. Here we slept, a place more than recommended (Souss Massa | Morocco) 🏘

No lejos de Tafraout, en el corazón del valle del Ameln, se alza el pueblo de Oumesnat. Entre las ruinas del casco antiguo hay un gran edificio de tierra, hábilmente restaurado. Antaño una casa, ahora es un hotel tradicional, la Maison Traditionelle. Aquí dormimos, un lugar más que recomendable (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Il villaggio di Tazoul 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Il villaggio di Tazoulte ha un antico cimitero ebraico che può essere di interesse storico. Sebbene la comunità ebraica abbia lasciato la zona alcuni anni fa, gran parte dell'argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione (Souss Massa | Marocco) 🏘

The village of Tazoulte has an ancient Jewish cemetery that may be of historical interest. Although the Jewish community left the area some years ago, much of the silverware in the region is engraved with Jewish symbols, as Jews were traditionally the silversmiths of the region (Souss Massa | Morocco) 🏘

El pueblo de Tazoulte posee un antiguo cementerio judío que puede tener interés histórico. Aunque la comunidad judía abandonó la zona hace algunos años, gran parte de la platería de la región está grabada con símbolos judíos, ya que los judíos eran tradicionalmente los plateros de la región (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦

Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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