Del paesino di Bomba conservavo un ricordo molto vago. A distanza di anni quindi ho deciso di tornare da queste parti in compagnia di amici approfittando di una calda giornata primaverile. Con poco meno di mille abitanti il borgo è situato a pochi chilometri dall’omonimo lago e dall’ingresso del Parco Nazionale della Majella. Punto di ritrovo per la popolazione locale è il piccolo bar accanto al Municipio. Ci fermiamo qui per una breve colazione prima di entrare nel centro storico a partire da Via Supportico, una delle prime e più antiche porte di accesso alla parte vecchia del paese. Un tempo, a sinistra dell’entrata, era presente un torrione rotondo con compiti di guardia e difesa che si è conservato nelle forme originali sino al 1860.
Bomba, Municipio |
Bomba, Via Supportico |
Ci incamminiamo per stradine lastricate costeggiando antiche abitazioni. Via Forno e via Calderari ricordano le attività principali che caratterizzavano queste strade. Gli artigiani calderai hanno infatti abitato e lavorato qui sino ai primi anni ’50. Tra le abitazioni svetta il campanile della Chiesa di Santa Maria del Popolo. Vorremmo entrare ma l’edificio è momentaneamente chiuso al pubblico. Ci accontentiamo di osservare dall’esterno la facciata barocca. Appena sotto la chiesa sorge Palazzo dei Feudatari, o meglio quello che ne rimane in quanto fu successivamente smembrato e rimaneggiato. Come emerge dal nome al suo interno si susseguirono diversi feudatari. L’ultimo fu il marchese Tommaso Adimari, come testimoniato dallo stemma del suo casato, due aquile contrapposte, sulla porta d’ingresso laterale della chiesa di Santa Maria del Popolo.
Bomba, centro storico |
Bomba, chiesa di Santa Maria del Popolo. Campanile |
Bomba, vista sulla Majella |
Alla ricerca di un posto dove pranzare decidiamo di spostarci verso il bacino artificiale del lago di Bomba, qualche chilometro più a valle. Seguiamo le indicazioni ma ad eccezione di un breve tratto aperto con una piccola passerella per ammirare lo specchio d’acqua non esiste un’area attrezzata per un veloce picnic. Mentre alcuni ragazzi cercano invano un punto dove sistemarsi qualcuno ne ha approfittato per pescare. Il panorama è comunque splendido: sullo sfondo si erge il massiccio della Majella ancora parzialmente innevato in questo periodo dell’anno. Siamo quindi costretti a cambiare i nostri programmi.
Lago di Bomba |
Torniamo verso il centro abitato di Bomba e decidiamo di spostarci verso il Monte Pallano inerpicandoci lungo una stradina stretta e piena di buche. Quando abbiamo ormai perso le speranze ecco apparire un tavolo di legno a bordo strada. Parcheggiamo e ci rilassiamo mentre consumiamo un veloce pranzo al sacco. Un grande falco sorvola le nostre teste prima di inoltrarsi nel fitto bosco. La strada è davvero in pessime condizioni e siamo dubbiosi sul da farsi. Alla fine decidiamo di proseguire e raggiungere il punto panoramico che offre la parte più alta del Monte Pallano. Alle nostre spalle le antenne telefoniche stonano con la bellezza del luogo. La nostra vista spazia sul sottostante lago di Bomba e sui rigogliosi boschi circostanti.
Vista dal Monte Pallano |
La strada va fortunatamente migliorando e in poco tempo raggiungiamo quella che è la più antica testimonianza della presenza umana dell’intera area. Mura megalitiche risalenti all’età italica, tra il V e il VI secolo a. C. verosimilmente ricollegabili alla popolazione dei Lucani, si estendono in lunghezza per oltre 160 metri. A poca distanza, in prossimità di Fonte Benedetti, alcuni scavi hanno portato alla luce negli anni settanta un altro insediamento abitativo questa volta di epoca romana. L’abitato è raggiungibile per mezzo di una sterrata ma noi preferiamo proseguire e osservarlo solamente dall’alto.
Monte Pallano, mura megalitiche |
Monte Pallano, insediamento abitativo d’epoca romana |
Ai piedi del Monte Pallano, lungo l’altro versante, quello più vicino al paese di Tornareccio, un gruppo musicale locale ha avuto la brillante idea di promuovere il loro nuovo album in maniera alquanto originale. Friotto e Bandautore ha organizzato una gita in zattera gratuita all’interno del Lago Nero, uno specchio d’acqua che si forma solamente nei mesi invernali nelle vicinanze del Centro di Documentazione e Visite realizzato dalla Soprintendenza per i beni Archeologici dell’Abruzzo. Un anziano del posto ci dice che quest’anno siamo stati fortunati, erano anni che non si vedeva tutta quest’acqua. Gran parte degli alberi e parte della vegetazione è semi-sommersa. In alcuni punti il laghetto raggiunge addirittura alcuni metri di profondità. Ci rilassiamo mentre alcune casse posizionate sulla riva diffondono le canzoni e la musica del nuovo album del gruppo. Un giusto epilogo per una piacevole giornata trascorsa in compagnia.
Monte Pallano, Lago Nero |
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