Dopo aver trascorso una piacevole giornata tra l’elegante Cartagena e il suggestivo faro di Cabo de Palos oggi è il turno di Murcia, capoluogo dell’omonima comunità autonoma. Andremo alla scoperta della parte più antica della città, lì dove un tempo, sotto la dominazione araba, sorgevano la moschea e l’Alcázar Mayor.
Punto di partenza del nostro itinerario è Plaza de la Glorieta, una delle piazze più frequentate di Murcia, con il Municipio e il Palazzo Episcopale. Abbiamo appuntamento con la nostra guida proprio dinanzi al ben fornito ufficio d’informazione turistica all’angolo tra Calle del Arenal e Plaza del Cardenal Belluga. Quest’ultima, un tempo tipicamente barocca, ha subito profonde modificazioni nel corso degli anni suscitando non poche polemiche, soprattutto per l’eclettico palazzo costruito proprio di fronte alla Cattedrale. Ma di questa ve ne parlerò più tardi in quanto l’itinerario che seguiremo è un percorso ad anello che si concluderà in Plaza de las Flores. Con un occhio alle vetrine dei negozi percorriamo le pedonali vie del centro storico fino ad arrivare di fronte alla Iglesia de San Bartolomé che scegliamo per una tradizionale foto ricordo. Poco più avanti Plaza de Julián Romea con l’omonimo teatro inaugurato nel 1862 dalla regina Isabella II.
Murcia, centro storico |
Murcia, Teatro Romea |
Intanto i cafè del centro storico cominciano ad animarsi con abitanti del posto e sporadici turisti che iniziano a prendere posto all’esterno. Visitiamo il monastero di Santa Clara ripercorrendone tutta la sua storia attraverso il museo allestito al suo interno. Una sezione ospita una collezione di ceramiche e utensili risalenti a diversi periodi della dominazione araba in Andalusia, una seconda area custodisce numerose manifestazioni di arte religiosa della comunità monastica. Da una vetrata osserviamo il cortile e la decorazione dei suoi archi che ricordano vagamente quelli della ben più famosa Alhambra, nella città di Granada.
Murcia, Monastero di Santa Clara |
Attraversiamo l’ombrosa Gran Via Alfonso X El Sabio tornando sui nostri passi sino a Plaza de Julián Romea. Qui l’arco di Santo Domingo ci conduce in breve in Plaza de Santo Domingo, con un grande albero di fico e la facciata della chiesa anch’essa intitolata a Santo Domingo.
Murcia, Arco de Santo Domingo |
Murcia, Plaza de Santo Domingo |
Basta proseguire per qualche centinaia di metri per arrivare in Calle Traperia dove visitiamo uno dei più emblematici edifici della città di Murcia, il Real Casino. La sua costruzione iniziò nel 1847 e i suoi interni sono caratterizzati da una combinazione di diverse correnti artistiche tali da dichiarare la struttura nel 1983 monumento storico nazionale. Siamo accolti nel Real Casino dalla responsabile della comunicazione che ci accompagna mostrandoci le eleganti stanze del primo piano, ognuna delle quali ispirate a stili architettonici europei differenti. Fin dalla sua apertura il Real Casino ha rivestito un ruolo fondamentale nella vita sociale murciana divenendo ben presto uno spazio di socializzazione unico ed esclusivo, cosa che riesce a fare anche nei giorni nostri con la presenza di un club privato.
Murcia, Real Casino |
Siamo tornati nelle vicinanze della Cattedrale, sarebbe impensabile venire a Murcia senza visitare il monumento, a mio parere, più bello della città. Con i suoi 95 metri di altezza la torre, la cui costruzione è durata più di duecento anni, è un elemento onnipresente nel profilo della città. La facciata presenta elementi tipicamente rinascimentali e barocchi, tuttavia entrando ci accorgiamo subito che gli interni sono prevalentemente in stile gotico come la cappella dei Vélez, con volta a stella. L’edificio venne costruito nel 1394, nel luogo in cui un tempo era situata una moschea araba.
Murcia, Cattedrale |
Plaza de las Flores è il giusto epilogo a un itinerario interessante soprattutto dal punto di vista culturale. La piazza, a buon merito, è considerata una delle più belle della città con una fontana al centro e piccole commerciali tutt’intorno. Il nome deriva proprio dalle bancarelle di fiori dislocate in questo spazio.
Murcia, Plaza de las Flores |
Abbiamo scelto Plaza de las Flores per il nostro pranzo. Siamo venuti qui per provare le tipiche tapas murciane in un locale dal nome inequivocabile, La Tapa. È doveroso fare una piccola introduzione. La valle attraversata dal Rio Segura, lo stesso fiume che passa per la città di Murcia, è chiamata la “Huerta de Europa” (Porta d’Europa). Il motivo di questo nome? L’acqua del fiume, le caratteristiche della terra (molto fertile) insieme agli insegnamenti ereditati dai musulmani, fanno della Regione di Murcia uno dei principali produttori agricoli in Europa. Le tapas in generale si basano appunto sugli ingredienti locali con pomodori e peperoni che sono elementi dominanti. Personalmente ho apprezzato soprattutto quelle a base di pesce come i “Caballitos”, gamberi panati fritti o i “Matrimonios”, con acciughe e alici all’aceto. Tutte le tapas sono state accompagnate da alcuni antipasti, come un’insalata di pomodori e un tagliere di prosciutto iberico.
Murcia, La Tapa. Tapas |
Murcia, La Tapa. Matrimonios |
Murcia, La Tapa. Insalata di pomodori |
Alex dice
Ciao Manuel, grazie mille per l’itinerario (cavolo il cortile del Monastero di Santa Clara somiglia tantissimo a uno dei cortili dell’Alhambra!). Domanda, secondo te quanti giorni dedicare per visitarla bene?