Ci sono luoghi in Abruzzo che ho avuto la fortuna di visitare in diverse occasioni e tutte le volte sono riusciti nell’intento, non facile, di sorprendermi. Scanno compreso. Sono ormai trascorsi alcuni anni da quando ho trascorso qui le festività di Capodanno ed oggi mi ritrovo a tornare da queste parti in occasione di un educational tour alla “ri-scoperta” del borgo, con l’auspicio (e forse anche la sicurezza) che questo delizioso paese che considero uno dei dieci più belli d’Abruzzo possa nuovamente tornare ad emozionarmi. Alloggiamo presso l’Hotel Nilde, una struttura eco-compatibile alle porte del paese. Durante la mattinata è prevista una passeggiata sulle colline circostanti, una novità per me che mi sono sempre concentrato sulle bellezze storico-artistiche di Scanno. Con l’intenzione di raggiungere un punto panoramico nei pressi dell’eremo di Sant’Egidio ci incamminiamo in salita lungo una strada asfaltata nelle vicinanze dell’hotel per poi imboccare un sentiero sterrato. Non avevo mai visitato il paese e i suoi dintorni nel bel mezzo del periodo autunnale, devo dire che le mie aspettative vengono subito soddisfatte. Arrivando in tarda serata non mi sono accorto che soprattutto in questi giorni le montagne offrono uno spettacolo da fotografare e immortalare. I boschi sono un bombardamento di colori con sfumature di verde, rosso, giallo, arancione.
Colori autunnali sulle montagne attorno a Scanno |
Lago di Scanno a forma di cuore |
Il sentiero è a tratti scivoloso per via delle forti piogge cadute nei giorni precedenti ma quella di oggi si preannuncia una giornata perfetta, sgombra di nubi e dalla temperatura ideale. Non impieghiamo molto a raggiungere il punto panoramico, probabilmente il luogo migliore per osservare dall’alto il lago di Scanno a forma di cuore e i paesi circostanti. Sulla sinistra, oltre il lago, il borgo di Villalago, sulla destra l’abitato di Frattura, sorto nei pressi della frana che scendendo dal Monte Genzana ostruì la vallata sottostante e diede origine al lago. Contempliamo il paesaggio qualche minuto per poi tornare sui nostri passi e raggiungere il vicino eremo di Sant’Egidio, aperto al pubblico il primo settembre di ogni anno quando ricorre la festività del santo. Da anni va ancora avanti l’usanza dei giovani del posto di contendersi un gallo che qualcuno ha provveduto a portare sul colle di Sant’Egidio dopo la messa del mattino. La disputa consiste nel prendere di mira e colpire con delle pietre un bersaglio, un tempo il gallo stesso, posto sulla sporgenza di una roccia, all’esterno della chiesetta.
L’abitato di Frattura |
Scanno, eremo di Sant’Egidio |
Scendiamo lungo il versante occidentale del colle per raggiungere dopo poche decine di minuti le rive del lago di Scanno con la chiesa della Madonna del Lago risalente ai primi anni del settecento sul lato opposto. Alcune famiglie sono venute fin qui per trascorrere qualche momento all’insegna del relax e della natura, il luogo si presta benissimo per una piacevole passeggiata all’ombra della vegetazione. Entriamo nella chiesetta riccamente decorata con gli ex voto che fanno bella mostra alle spalle dell’altare. Particolarità dell’edificio religioso è il fatto che sorga proprio sulla sottostante statale percorribile attraverso una galleria. Per pranzo ci attendono nuovamente in hotel. L’abbondante menu propone un assaggio di salumi della Macelleria L’Olmo, un risotto allo zafferano, una chitarra con funghi e tartufo oltre a un arrosto misto di agnello.
Il lago di Scanno e la chiesa della Madonna del Lago |
Il pomeriggio lo dedichiamo a Scanno e alle sue bellezze storico-artistiche. Prima tappa è la chiesa di Sant’Antonio con l’annesso convento oggi in parte riutilizzato per ospitare abitazioni private. Abbiamo deciso di cominciare da qui la nostra passeggiata perchè l’antistante Largo San Francesco offre una splendida veduta d’insieme del paese con le case che sembrano addossate le une alle altre. Avvicinandoci al centro storico percorriamo quella che è chiamata la “Strada dei Fotografi“. Forse non tutti sanno che Scanno sia una delle località più fotografate d’Italia, immortalata da grandi artisti come Cartier Bresson, Giacomelli ed altri. Venire da queste parti significa lasciarsi perdere tra le strette viuzze osservando gli antichi palazzi signorili, le fontane monumentali (Fontana Saracco e Fontana del Pisciariello) e soprattutto la gente del posto.
Scanno, scorci |
Se si è fortunati capita ancora di vedere alcune donne anziane con i costumi di una volta. In tutto il territorio comunale si contano ben sedici chiese ed edifici religiosi. Visitiamo la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Valle e la chiesa di Sant’Eustachio, la prima costruita in paese. Mentre camminiamo siamo fortunati, assistiamo a uno degli ultimi pastori con il proprio gregge fare ritorno a Scanno dopo una stagione tra i pascoli circostanti.
Scanno, chiesa di Santa Maria della Valle |
Pastore con il suo gregge attraversa l’abitato di Scanno |
La pastorizia e l’allevamento hanno per secoli rivestito un ruolo fondamentale nell’economia scannese. Ecco perchè nel paese è stato inaugurato nel 1996 il Museo della Lana, ormai un punto di riferimento per la popolazione nel raccogliere utensili e documenti della cultura pastorale e della vita quotidiana degli abitanti di Scanno e della Valle del Sagittario. Il paese può vantare inoltre una della tradizioni orafe più importanti di tutto l’Abruzzo. È inevitabile, quindi, fare un salto in una delle tante botteghe che lavorano ancora con i metodi tradizionali. Il calar della sera è uno dei momenti che preferisco quando il paese si svuota ed è possibile passeggiare in un’atmosfera quasi surreale. Vagabondiamo fin quando decidiamo di tornare in hotel per una meritata doccia in vista della cena presso il ristorante La Baita.
Scanno, Museo della Lana |
Scanno al calar della sera |
Lascia un commento