
Devo essere sincero, quando ho pianificato il mio itinerario per l’Iran non avevo incluso Persepoli, benchè fosse uno dei siti archeologici più importanti al mondo. Durante i miei viaggi sono interessato soprattutto agli aspetti paesaggistici che una destinazione può offrire. Ciò che ha portato a cambiare i miei piani direttamente sul posto è il fatto che non mi sarebbe capitato facilmente di tornare da queste parti. Con il senno di poi posso dire di essere contento della mia scelta.
Persepoli è stata inserita nel 1979 dall’UNESCO nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità. Non aspettatevi di trovare una città completamente conservata, le rovine rappresentano solamente in minima parte lo splendore e la grandezza che il regno degli Achemenidi erano riusciti a costruire. Questa popolazione è stata l’artefice del primo grande impero persiano. Nonostante il sito venne scelto da Cambise II, figlio di Ciro il Grande, è nel 520 a. C. che Persepoli assiste alla sua costruzione, con l’ascesa di Dario II. I sovrani successivi hanno portato a un progressivo ampliamento sino alla caduta dell’impero persiano e di Persepoli per mano di Alessandro Magno, re di Macedonia, intorno al 330 a.C..
Durante i miei giorni di permanenza a Shiraz sono stato ospite di Mahsa e famiglia, i quali mi hanno aiutato ad organizzare al meglio tutte le giornate. Ecco perchè per visitare il sito non mi sono appoggiato ad una delle tante escursioni organizzate offerte dagli hotel ma l’ho raggiunto autonomamente in compagnia di Sina, fratello di Mahsa e aspirante guida turistica.
Come arrivare:
Quasi tutti gli hotel di Shiraz vendono escursioni organizzate a Persepoli con prezzi, stabiliti dal locale ente per i beni culturali, a partire da 30$. L’alternativa più economica consiste nel raggiungere il sito autonomamente, proprio come ho fatto io. Taxi collettivi (savari) diretti alla città di Marvdasht partono infatti nei pressi del terminal degli autobus Carandish. A Marvdasht è necessario prendere un altro savari per arrivare a Persepoli. Per il ritorno non avrete problemi a trovare un mezzo, tassisti stazionano appena fuori la biglietteria e potranno accompagnarvi su richiesta anche alle tombe rupestri di Naqsh-e Rostam. Contrattate il prezzo, la richiesta iniziale verso gli stranieri è sempre più alta.
Cosa vedere:
L’ingresso a Persepoli avviene per mezzo della monumentale Grande Scalinata nei pressi della Porta di Serse, sorvegliata da due tori-guardiani con tratti tipicamente assiri. Sina mi ha subito fatto notare come appena sopra queste sculture sia presente un’iscrizione cuneiforme in lingua persiana antica, elamita e babilonese. Si prosegue superando un’altra porta, questa volta mai portata a termine per l’arrivo di Alessandro, la Sala delle 32 Colonne e il Palazzo delle 100 Colonne (oggi solamente poco più che rovine). Quest’ultimo era il secondo edificio per dimensioni di tutta Persepoli ed era probabilmente utilizzato per ricevere i dignitari militari ai quali era stato preposto il compito della sicurezza in città. Costeggiando il Tesoro di Dario, una struttura saccheggiata da Alessandro Magno di cui oggi rimangono solamente le fondamenta delle mura e le basi di 250 colonne, è poi possibile salire fino alle Tombe di Artaserse II e Artaserse III che offrono una vista panoramica su tutto il sito archeologico.




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Persepoli |
Nella parte centrale una delle costruzioni più interessanti è il Palazzo dell’Apadana con l’omonima Scalinata. Al momento qui non è possobile entrare in quanto studi recenti hanno portato alla conclusione che per preservare Persepoli sia necessario chiudere al pubblico determinate aree. Lungo la parete settentrionale sono comunque ben visibili bassorilievi che raffigurano le scene dei fasti che accompagnavano dal sovrano le delegazioni in visita, oltre a quelli della scalinata che illustrano in maniera estremamente dettagliata le nazioni dell’epoca. Più avanti il Tripylon, la Sala delle Udienze utilizzata da Serse, e nell’angolo sud-occidentale del sito alcuni palazzi privati: il Tachara è quello meglio conservato, con bassorilievi e iscrizioni cuneiformi sulle porte monolitiche.




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Persepoli |
Una visita a Persepoli non può che essere abbinata con quella alle vicine tombe rupestri di Naqsh-e Rostam, a soli sei chilometri di distanza. Scavate nella roccia ad un’altezza elevata rispetto al suolo, si tratta di quattro tombe che sono state attribuite senza certezza a Dario II, Artaserse I, Dario I e Serse I. Riccamente decorate mostrano, appena sopra le aperture, sovrani raffigurati in piedi su troni sostenuti da figure che rappresentano le nazioni vinte. I sette rilievi scolpiti invece sotto le facciate delle tombe mostrano invece scene di cerimonie e conquiste imperiali. L’unico edificio del sito, La Casa Centrale o Bun Khanak, fu probabilmente sede del Tesoro.




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Tombe rupestri di Naqsh-e Rostam |
Consigli:
Nel sito fa molto caldo e ci sono anche poche possibilità di ripararsi dal sole. Portate con voi cappello, occhiali da sole e crema solare oltre a una buona scorta d’acqua. Altra cosa, prima di raggiungere l’ingresso, depositate le vostre borse nella biglietteria che da lì dista alcune centinaia di metri. Vi risparmierete un bel tratto di strada, le borse non sono infatti ammesse nel sito. Una guida è inoltre indispensabile se non volete limitarvi alle basiche spiegazioni che trovate all’interno di una Lonely Planet.
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