Il capoluogo del Ladakh, Leh, offre una serie di interessanti itinerari che toccano alcuni dei monasteri buddhisti più belli nel nord dell’India. Un percorso suggerito è quello che, partendo dalla stessa Leh, tocca i monasteri di Basgo e Likir, per concludersi nel villaggio rurale di Alchi.
La strada verso Basgo ci ha regalato punti panoramici tali da fermarci è contemplare il paesaggio. Il primo è uscendo dalla città di Leh, nelle vicinanze di alcuni dei tanti campi militari che frequentemente si possono vedere in Ladakh: il fiume Indu si muove sinuoso in una fertile vallata tra aride montagne lasciando sul suo corso isolette verdi più o meno grandi. In una successiva sosta nella località di Nimmu il fiume Indu è sempre il protagonista, questa volta in dolce compagnia insieme al fiume Zanskar. Dall’alto della statale è possibile ammirare i due corsi d’acqua confluire l’un l’altro in una gola caratterizzata da spettacolari stratificazioni geologica. Ma ciò che salta di più agli occhi sono i colori differenti dei due fiumi, più scuro l’Indu e più chiaro lo Zanskar, proprio nei pressi dei punti di arrivo delle escursioni di rafting organizzate in questa zona.
Fiume Indu |
Nimmu |
Il Basgo Gompa si trova nella parte alta del villaggio tra pinnacoli in terra erosi dal tempo. Qui siamo stati accolti da un monaco un po’ particolare che ci ha voluti subito immortalare in una foto scattata con il suo moderno smartphone. Due sono i templi nel sito che custodiscono ciascuno una statua di Maitreya (Buddha del futuro) seduto alta due piani. Nelle vicinanze del gompa si ergono le rovine della cittadella e i resti di un palazzo realizzato in mattoni crudi nell’epoca in cui Basgo era una delle capitali del Ladakh inferiore. Vale la pena spingersi sin qui solamente per lo splendido paesaggio.
Basgo Gompa |
La tappa successiva è il complesso del gompa di Likir, risalente in gran parte al XIV secolo. Elemento distintivo è la grande statua dorata di Maitreya, terminata nel 1999 ed alta ben 23 metri. Il monastero ruota attorno a due sale di preghiera principali conosciute con il nome di Dukhang, la più antica delle quali, situata alla destra del cortile centrale, è caratterizzata da sei file di posti riservate ai lama e un trono per il lama capo onorario di Likir. Vi è anche un interessante museo che custodisce interessanti thangka (dipinti buddhista su cotone o seta), oggetti cerimoniali e un kangling, un flauto ricavato da un femore umano.
Likir Gompa |
Alchi è la destinazione finale di giornata. Il villaggio è ideale da scoprire con una passeggiata tra le stradine costeggiate da campi coltivati e abitazioni tradizionali. Noi siamo arrivati qui a metà pomeriggio, giusto il tempo di visitare il complesso del Choskhor Temple, una delle massime espressioni di arte indo-tibetana del Ladakh fondato nel XI secolo da Lotsava Ringchen Zangpo. Situato nei pressi del fiume Indu è facilmente raggiungibile a piedi percorrendo una viuzza affollata da venditori di oggetti d’artigianato. Il Sumrtsek Temple è il primo edificio incontrato, una struttura di tre piani con un porticato intagliato in legno e pregevoli dipinti di piccoli Buddha. Il Vairocana Temple custodisce mandala mentre nel Lotsa Temple è rappresentata l’immagine del fondatore. Infine il Manjushri Temple vede una una statua di Manjushri, il Buddha della Saggezza. Peccato che nel complesso sia vietato scattare fotografie degli interni.
Alchi |
Alchi, Choskhor Temple |
Per maggiori informazioni:
Lascia un commento