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Viaggio in India. 10 curiosità che potresti non sapere sul Ladakh

Dicembre 6, 2016 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Pangong Tso, Ladakh
Immaginate una terra lontana, fatta di montagne aspre, villaggi tradizionali e una miriade di monasteri buddhisti arroccati su speroni rocciosi. Immaginate un angolo di Tibet ma in un altra nazione. Vi porto con me nel nord dell’India, più precisamente nella regione del Ladakh. Qui ho trascorso circa dieci giorni, tempo utile per annotare alcune curiosità di cui probabilmente non sarete a conoscenza. Così come ho fatto per la Mongolia e per l’Iran anche qui ho pensato di elencare alcuni aspetti che per la nostra cultura potrebbero essere inusuali o di riportavi semplicemente particolarità che ho notato durante il mio ultimo viaggio in Ladakh.
1. Il Ladakh è composto da due distretti: Leh, a prevalenza buddhista, e Kargil, a maggioranza musulmana. Leh e Kargil corrispondono anche alle due città più grandi della regione, della quale capoluogo è la stessa Leh.

Leh, Ladakh
Leh, centro città

2. Soprattutto a Leh incontrerete tantissimi cani randagi muoversi per le vie della città. Non ho mai avuto problemi, in molti dormono durante il giorno o si aggirano docilmente lungo le strade abituati dalla presenza delle persone. Al contrario, nel cuore della notte, i cani sembrano svegliarsi improvvisando concerti un po’ ovunque.

Leh, cani randagi con vista
Leh, cani randagi con vista
3. Muovendovi tra i monasteri del Ladakh vi chiederete il motivo per il quale ogni complesso si contraddistingua per un colore principale, quasi sempre il giallo o il rosso. Nel buddhismo tibetano moderno sono quattro le scuole di pensiero principali: 1) Nyingmapa, fondata da Padmasambhava; 2) Kagyupa, fondata da Tilopa; 3) Sakyapa, creata da Gonchok Gyelpo e suo figlio Gunga Nyingpo; 4) Gelugpa, fondata da Tsong Khapa Lobsang Drakpa (chiamato anche Je Rinpoche), e guidata dal Dalai Lama. Ogni ordine si contraddistingue infatti per l’utilizzo di cappelli elaborati a forma di mezzaluna, ognuno di diverso colore, indossati dai seguaci durante le cerimonie: i Gelugpa utilizzano un cappello giallo, i Kagyupa un cappello bianco o rosso, i Nyingmapa e Sakyapa un cappello rosso. Vi è anche un sottordine della setta Kagyupa, il Karma Kagyupa, conosciuta come setta dal cappello nero poichè il suo leader, Karmapa Lama, utilizza questo colore per il suo copricapo cerimoniale. Questo sottordine negli ultimi anni sta trovando sempre più riscontri in Ladakh.
Monastero di Thiksay, preghiera mattutina
Monastero di Thiksay, preghiera mattutina
4. I mesi migliori per visitare il Ladakh sono quelli che vanno da maggio ad agosto, corrispondenti alla stagione dei monsoni per il resto dell’India. In questo periodo il clima è secco e piove molto raramente. Le temperature generalmente oscillano tra i 10°C della notte ai 20/22°C delle ore centrali della giornata ad un’altitudine superiore ai 3000 metri. Tutt’altra storia è nei mesi invernali: le temperature possono scendere anche sino a -30/40°C con frequenti precipitazioni nevose.
Ladakh, giornata limpida in quota
Ladakh, giornata limpida in quota
5. La posizione geografica del Ladakh, ai confini con la Cina e a non eccessiva distanza dal Pakistan, fa si che questo sia un territorio ampiamente militarizzato. È facile imbattersi lungo le strade di montagna in lunghissime colonne di militari, spesso è obbligatorio fermarsi a check point per un controllo dei documenti. Portate sempre con voi il passaporto.
Ladakh, accampamento militare
Ladakh, accampamento militare
6. L’albicocca, localmente conosciuta come “chulli,” è il frutto più coltivato in Ladakh. Introdotta dalla Cina o dall’Asia Centrale, l’albicocca è diventata parte integrante del panorama culinario di questa regione. In Ladakh sono coltivate diverse qualità che si differenziano per gusto e dimensioni. Le più commercializzate sono le Halman e le Latse-Karpo. Nelle fredde stagioni invernali, quando le persone preferiscono rimanere nelle proprie case, le albicocche essiccate rappresentano un’alternativa nutritiva al frutto fresco diffuso in estate. Viaggiando in auto, almeno lungo le strade principali, non sarà difficile trovare donne che a bordo strada o nelle vicinanze di check point vendono albicocche insieme a mele, frutta disidratata e anacardi.
Ladakh, albicocche. "Chulli"
Ladakh, albicocche. “Chulli”
7. Entrando in uno dei tanti monasteri buddhisti del Ladakh incontrerete spesso la foto di un bambino, a volte con la dicitura “missing”. Gedhun Choekyi Nyima fu elevato dal Dalai Lama come l’undicesimo Panchen Lama, seconda maggiore carica del buddhismo tibetano il 14 maggio 1995. Nello stesso anno la Repubblica Popolare Cinese rapì questo bambino e venne sostituito con una persona favorevole alle politiche cinesi in Tibet. Considerato come prigioniero politico più giovane della storia ad oggi non si conoscono le sue sorti certe.
Gedhun Choekyi Nyima
Gedhun Choekyi Nyima
8. Il Ladakh prende il suo nome dall’alto numero di passi di montagna presenti nel suo territorio: “La” significa Passo mentre “Dakh” molti quindi il nome vuole letteralmente dire “terra dai molti passi“. Questi un tempo erano utilizzati dalla popolazione esclusivamente per il trasporto del cibo e del bestiame o come vie di comunicazione per raggiungere nuovi luoghi dove stabilirsi. Solo successivamente questi passaggi si sono aperti al commercio. L’altitudine elevata ha indotto le persone a costruire templi, appendere campane e bandiere di preghiera al fine di evitare qualsiasi sfortuna. In Ladakh si trovano i due passi carrozzabili più alti al mondo, almeno secondo quanto scritto sui monumenti eretti in cima ai passi: il Khardung La Pass toccherebbe i 5.602 metri, seguito dal Taglang La Pass a quota 5.359 metri. Gps hanno dimostrato come la misura del Khardung La Pass sia errata in quanto toccherebbe 5.328 metri. A smontare la tesi di come quest’ultimo sia considerato il passo più alto al mondo esistono anche passi posti ad un’altezza maggiore.
Taglang La Pass
Taglang La Pass
9. I buddhisti del Ladakh considerano il Dalai Lama il loro leader spirituale supremo, incarnazione del Buddha vivente. L’attuale Dalai Lama, il quattordicesimo, originariamente conosciuto con il nome di Tenzing Gyatso è stato portato a Lhasa e proclamato nuovo leader spirituale del popolo tibetano il 22 febbraio del 1940. A causa della sua resistenza all’occupazione cinese del Tibet, il Dalai Lama è stato costretto a lasciare lo stesso Tibet nel marzo del 1959 divenendo così un’icona della politica buddhista. Attualmente vive in Himachal Pradesh, a Dharamsala, nella sua residenza di McLeod Ganj, dove ha sede anche il governo tibetano in esilio.
Monastero di Thiksay, Dalai Lama
Monastero di Thiksay, Dalai Lama
10. Lungo i bordi delle strade del Ladakh è frequente incontrare cartelli e colonne dipinte di giallo sui quali sono trascritte simpatiche frasi in inglese inerenti la sicurezza stradale: “After whisky driving risky”, “Safety on road is safe tea at home”, “Let you insurance policy mature before you” sono solo alcuni esempi. Queste frasi sono frutto del progetto Himank, inaugurato nell’agosto del 1985. Himank è responsabile della costruzione e della manutenzione delle strade e relative infrastrutture. Il personale di Himank sono costretti a lavorare su terreni difficili e a volte in condizioni climatiche estreme, vincolati nella maggior parte dei casi a lavorare nell’arco di una breve stagione lavorativa di quattro mesi, prima che le strade tornino ad essere bloccate dalle abbondanti nevicate invernali e dalle rigide temperature. Gran parte dei lavoratori proviene dalla regione del Bihar e sono soprannominati Dumkas, dal nome del villaggio, Dumka, nel quale i lavoratori Himank vengono reclutati.
Himank
Himank
Per maggiori informazioni:
www.viaggigiovani.it/tour-piccoli-gruppi/india-ladakh

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦 Non lontano da Tizou 📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦

Non lontano da Tizourgane, lungo la strada che porta ad Aït Baha vi sono i resti di un'antica Kasbah. Poche sono le informazioni a riguardo sul web. Una pagina in tedesco la chiama Tioulit, un antiquario nelle vicinanze ne parla come Efrl. Oggi è un luogo senza tempo dove perdersi tra le antiche strutture oggi in rovina (Souss Massa | Marocco) 🏚

Not far from Tizourgane, along the road to Aït Baha, are the remains of an ancient kasbah. There is little information about it on the web. One page in German calls it Tioulit, a nearby antique dealer speaks of it as Efrl. Today it is a timeless place to get lost among the ancient structures now in ruins (Souss Massa | Morocco) 🏚

No lejos de Tizourgane, en la carretera hacía Aït Baha, se encuentran los restos de una antigua kasbah. Hay poca información al respecto en la web. Una página en alemán lo llama Tioulit, un anticuario cercano habla de éste como Efrl. Hoy es un lugar atemporal para perderse entre las antiguas estructuras ahora en ruinas (Souss Massa | Marruecos) 🏚

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📍 Tizourgane 🇲🇦 Una notte in una Kasbah 📍 Tizourgane 🇲🇦

Una notte in una Kasbah tutta per noi. Tizourgane appare all'improvviso, abbarbicata in cima ad una collina. All'interno vi è un hotel tradizionale ideale per chi vuole immergersi in atmosfere da mille e una notte. Il momento più bello? La notte, quando fioche luci illuminano le viuzze acciottolate e il cielo si riempie di stelle splendenti (Souss Massa | Marocco) ✨️

A night in a Kasbah all to ourselves. Tizourgane suddenly appears, perched atop a hill. Inside is a traditional hotel ideal for those who want to immerse themselves in the atmosphere of a thousand and one nights. The most beautiful moment? At night, when dim lights illuminate the cobbled streets and the sky is filled with shining stars (Souss Massa | Morocco) ⭐️

Una noche en una Kasbah para nosotros solos. Tizourgane aparece de repente, encaramado en lo alto de una colina. En su interior se encuentra un hotel tradicional ideal para quienes deseen sumergirse en el ambiente de las mil y una noches. ¿El momento más bonito? Por la noche, cuando las tenues luces iluminan las calles empedradas y el cielo se llena de estrellas brillantes (Souss Massa | Marruecos) ✨️

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