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Le miniere della Majella. Il distretto minerario di Acquafredda

Aprile 22, 2017 · Manuel Santoro · 1 commento

Roccamorice, ex miniera Acquafredda

Anno 1868, una storia che parte da lontano. Nei pressi di Manoppello, alle porte del Parco Nazionale della Majella, viene rinvenuto un panetto di bitume risalente al I secolo d. C., testimonianza di attività mineraria in questa zona. Non solo. Anche durante l’Impero Romano, l’area viene utilizzata per l’estrazione di bitume con l’aiuto di schiavi di origine asiatica e africana. 

Ma è dal 1840 a poco più della metà del Novecento che la Majella, e nello specifico l’Alta Val Pescara, ha rappresentato uno dei principali giacimenti italiani per l’estrazione del bitume insieme a Ragusa, in Sicilia. È proprio quest’anno, infatti, che il teatino Silvestro Petrini scopre nel versante occidentale della Majella, più precisamente nelle contrade di Manoppello e San Valentino, miniere di asfalto dando vita quattro anni più tardi alla prima attività per l’estrazione di bitume e la conseguente trasformazione in petrolio.
L’epilogo arriva nel 1956: la tragedia di Marcinelle, in Belgio. La mattina dell’8 agosto una scintilla nella miniera di carbone Bois du Cazier provoca un incendio causato dalla combustione d’olio ad alta pressione. Muoiono 262 persone delle 274 presenti, in gran parte emigranti abruzzesi dell’Alta Val Pescara.
L’estrazione si fermò definitivamente alla metà degli anni 60′ quando le mutate condizioni di mercato hanno portato alla definitiva scomparsa di queste attività.

Roccamorice, località Acquafredda
Roccamorice, località Acquafredda

Oggi i segni del passato sono ancora evidenti in questa parte d’Abruzzo. Ecco perchè ho voluto partecipare ad un’iniziativa, una visita guidata organizzata dallo stesso ente del Parco Nazionale della Majella in collaborazione con il GRAIM, il Gruppo di Ricerca di Archeologia Industriale della Majella. Teatro di questa passeggiata, l’ex miniera di roccia asfaltica e bituminosa denominata “Acquafredda“, nel comune di Roccamorice. C’è anche un’altra ragione che mi ha spinto a partecipare ad un tour guidato: le miniere, oltre che pericolose per principianti, non sono fruibili, se non con autorizzazioni.

Ci siamo così ritrovati a seguire alcuni sentieri, in località Acquafredda, ripercorrendo in poche ore anni di storia e di fatiche. Qui nel corso degli anni si sono succedute diverse società dedite all’estrazione, molte delle quali straniere. come la Neuchatel Asphalte Company. Tutte hanno portato ad una crescita infrastrutturale del polo minerario della Majella ma nel corso della prima e della seconda guerra mondiale vengono assorbite dall’italiana SAMA, una grande società mineraria a partecipazione statale ancora oggi esistente. A lavorare nella miniera di Acquafredda anche prigionieri di guerra, se ne contavano circa 350 che vivevano in manufatti in pietra. Di questi, attualmente è rimasto solamente un rudere.

Roccamorice, località Acquafredda
Roccamorice, località Acquafredda
Roccamorice, località Acquafredda
Roccamorice, località Acquafredda. Rudere dove vivevano i prigionieri
Roccamorice, località Acquafredda. Rudere dove vivevano i prigionieri
Con osservazione attenta è facile individuare altri elementi che testimoniano la passata attività mineraria: depressioni del terreno dovute a crolli delle miniere sottostanti, camini ostruiti da pietre (spesso chiusi da pastori per evitare che potessero caderci le greggi) e rosticci, residui di cottura della roccia asfaltica costituiti da cumuli di sassi. L’estrazione del bitume dalle rocce mineralizzate avveniva sul posto, in appositi forni i cui focolari erano mantenuti accesi con la roccia scaricata. Il bitume era quindi posto in cilindri e trasportato su muli fino a Scafa, principale centro di lavorazione. Attualmente questo materiale è impiegato soprattutto per pavimentazioni stradali, manti impermeabili e isolamenti elettrici. 
Nella vegetazione sono visibili anche resti di vecchie teleferiche ormai corrose ma la cosa più interessante di giornata per me è stata un’antica galleria scavata nella roccia. Muniti di una torcia e di un casco di protezione ci siamo introdotti all’interno percorrendola sino alla fine, per un centinaio di metri. Sulle pareti, in alcuni punti anche ricche di zolfo, fori legati all’utilizzo di dinamite ed un paio di accessi a grotte naturali parzialmente esplorate.

Roccamorice, località Acquafredda
Roccamorice, località Acquafredda
Roccamorice, località Acquafredda
Roccamorice, località Acquafredda
Roccamorice, ex miniera di Acquafredda
Roccamorice, ex miniera di Acquafredda
Roccamorice, ex miniera di Acquafredda
Roccamorice, ex miniera di Acquafredda
Roccamorice, ex miniera di Acquafredda
Roccamorice, ex miniera di Acquafredda

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Commenti

  1. Monica dice

    Luglio 26, 2017 alle 9:38 am

    E’ sempre bello leggerti.

    Rispondi

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Chi è Manuel Santoro

Blogger, tour leader e digital creator.
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📍 Amtoudi 🇲🇦 Nel cuore dell'oasi di Id A 📍 Amtoudi 🇲🇦

Nel cuore dell'oasi di Id Aïssa si trova il villaggio berbero di Amtoudi, dominato da imponenti scogliere. Qui vivono circa 300 famiglie che vivono principalmente di agricoltura. Sulle falesie circostanti sono ben visibili due igoudar (plurale di agadir). Un agadir è un granaio collettivo fortificato, con torri di guardia per monitorare qualsiasi tentativo di intrusione nella valle. La funzione di un agadir era quella di immagazzinare e proteggere le colture del villaggio e anche le sue ricchezze (Guelmim-Oued Noun | Marocco) 🌴

In the heart of the oasis of Id Aïssa is the Berber village of Amtoudi, dominated by imposing cliffs. Around 300 families live here, mainly farming. Two igoudars (plural of agadir) are clearly visible on the surrounding cliffs. An agadir is a fortified collective granary, with watchtowers to monitor any attempted intrusion into the valley. The function of an agadir was to store and protect the village's crops and also its wealth (Guelmim-Oued Noun | Morocco) 🌴

En el corazón del oasis de Id Aïssa se encuentra el pueblo bereber de Amtoudi, dominado por imponentes acantilados. Aquí viven unas 300 familias, principalmente dedicadas a la agricultura. Dos igoudars (plural de agadir) son claramente visibles en los acantilados circundantes. Un agadir es un granero colectivo fortificado, con torres de vigilancia para vigilar cualquier intento de intrusión en el valle. La función de un agadir era almacenar y proteger las cosechas del pueblo y también su riqueza (Guelmim-Oued Noun | Marruecos) 🌴

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Non lontano da Tafraou 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Non lontano da Tafraout, nel cuore della Ameln Valley, si staglia il villaggio di Oumesnat. Tra le rovine della città vecchia vi è un grande edificio in terra, sapientemente ristrutturato. Un tempo una casa, oggi è un hotel tradizionale, la Maison Traditionelle. Qui abbiamo dormito, luogo più che raccomandato (Souss Massa | Marocco) 🏘

Not far from Tafraout, in the heart of the Ameln Valley, stands the village of Oumesnat. Among the ruins of the old town is a large earthen building, skilfully restored. Once a house, it is now a traditional hotel, the Maison Traditionelle. Here we slept, a place more than recommended (Souss Massa | Morocco) 🏘

No lejos de Tafraout, en el corazón del valle del Ameln, se alza el pueblo de Oumesnat. Entre las ruinas del casco antiguo hay un gran edificio de tierra, hábilmente restaurado. Antaño una casa, ahora es un hotel tradicional, la Maison Traditionelle. Aquí dormimos, un lugar más que recomendable (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Il villaggio di Tazoul 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Il villaggio di Tazoulte ha un antico cimitero ebraico che può essere di interesse storico. Sebbene la comunità ebraica abbia lasciato la zona alcuni anni fa, gran parte dell'argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione (Souss Massa | Marocco) 🏘

The village of Tazoulte has an ancient Jewish cemetery that may be of historical interest. Although the Jewish community left the area some years ago, much of the silverware in the region is engraved with Jewish symbols, as Jews were traditionally the silversmiths of the region (Souss Massa | Morocco) 🏘

El pueblo de Tazoulte posee un antiguo cementerio judío que puede tener interés histórico. Aunque la comunidad judía abandonó la zona hace algunos años, gran parte de la platería de la región está grabada con símbolos judíos, ya que los judíos eran tradicionalmente los plateros de la región (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦

Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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