
Ci sono borghi in Abruzzo dove le tradizioni si tramandano di generazione in generazione, paesini sfiorati minimamente dal turismo in grado di conservare l’atmosfera di una volta. Vivendo in questa regione posso dire di conoscere un po’ tutte le destinazioni più toccate dal fenomeno turistico, ecco perchè spesso mi ritrovo ad andare letteralmente caccia di borghi, alla ricerca di quei centri che tanto ancora hanno da offrire a livello culturale. Spesso questi insediamenti sono sinonimo di spopolamento. Se un tempo queste località vivevano soprattutto di agricoltura e allevamento ora il corso dei tempi ha portato gran parte degli abitanti a lasciare i propri centri in favore di città più grandi. Solamente gli anziani e coloro che sono più attaccati alle proprie radici scelgono di rimanere e portare avanti quel bagaglio storico e culturale che altrimenti andrebbe perduto. Questo fenomeno, sempre più frequente nell’Italia centro-meridionale l’ho potuto testare in prima persona in un insolito itinerario nel cuore della provincia di Chieti che ha toccato i paesini di Pennadomo, Buonanotte Vecchio e Pietraferrazzana. Se lo spopolamento per Pennadomo e Pietraferrazzana è stato dettato dai motivi appena citati, per Buonanotte Vecchio, ormai un paese fantasma in rovina, le ragioni sono prettamente legate alle caratteristiche geofisiche del territorio ma di queste ne parlerò più avanti.
Pennadomo
Pennadomo agli inizi del ventesimo secolo contava più di mille abitanti, ora poco più di trecento. In una ventosa giornata di fine inverno mi sono addentrato nel paesino, quasi deserto: un solo bar aperto, le chiavi lasciate sulle porte delle abitazioni come era soliti fare un tempo e gli immancabili cartelli che indicano molte delle case del centro storico in vendita. Attorno al borgo è la natura a fare da padrona, con enormi falesie rocciose ideali per arrampicata sportiva ed il lago di Bomba sullo sfondo. In Italia ci sono località valorizzate per molto meno, Pennadomo è indubbiamente un piccolo gioiello con vie acciottolate ed edifici in pietra, tipici dei paesi abruzzesi, ed alcune interessanti chiese.




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Pennadomo |
Buonanotte Vecchio
Un borgo di origine medievale arroccato su un’altura con vista sulla Majella completamente abbandonato, o quasi. Buonanotte Vecchio ha lasciato spazio all’abitato nuovo, Montebello sul Sangro, a partire dagli anni sessanta del ventesimo secolo a causa di un’enorme frana che ha portato via gran parte delle abitazioni. Buonanotte nel medioevo era conosciuto con il nome di Malanotte, un appellativo accompagnato da una particolare leggenda: una storia risalente al 1300 quando un feudatario coinvolto in una battaglia dovette pagare la sconfitta all’avversario con un tributo, quello di concedere tutte le donne del villaggio per una notte. Il castello, i cui resti sono ancora oggi visibili, assunse quindi il nome di “castello di Malanotte”. A Buononotte Vecchio è possibile accedere attraverso due vie, dal bosco che si snoda dal sacrario ai caduti o da un sentiero vicino alla galleria stradale accanto al centro. Mi aspettavo un borgo completamente abbandonato eppure una volta entrato ho trovato un’abitazione sicuramente occupata, data la musica ad alto volume proveniente da una radio. Molto strano data la presenza di cartelli che ne vietano l’accesso per il pericolo di crolli. La prima parte del paese è quella meglio conservata, con case pastorali in pietra ancora in piedi e il campanile della vecchia chiesa di Santa Giusta. Il cuore del centro storico è ormai consumato dalla vegetazione e dai crolli, troppo pericoloso andare avanti.




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Buonanotte Vecchio |
Pietraferrazzana
Pietraferrazzana è ancor più piccola di Pennadomo. Qui sono poco più di cento gli abitanti. Il borgo prende il nome da una grande roccia calcarea vicino alla quale il centro abitato si estende, uno sperone sul quale è possibile salire attraverso un sentiero attrezzato ed ammirare il panorama sul paese e sul retrostante lago di Bomba. Date le dimensioni Pietraferrazzana non offre monumenti di rilievo, se non la chiesa di Santa Vittoria e un vicino palazzo baronale, eppure è piacevole percorrere le acciottolate vie del centro storico. Il minuscolo paesino è pervaso da un’atmosfera tranquilla e rilassante dove i pochi bambini si divertono ancora con la “campana”, un tradizionale passatempo ‘saltato’ che ha intrattenuto generazioni di bimbi all’aperto.




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Pietraferrazzana |
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