
A prima vista Pomuch potrebbe sembrare un tranquillo villaggio maya pervaso da un’atmosfera rilassante. Questo centro abitato, ubicato nel nord dello stato di Campeche, a soli 65 km di distanza da San Francisco de Campeche nasconde invece tradizioni molto sentite, custodite e tramandate di generazione in generazione.
Esistono diverse accezioni sull’origine del nome di questa località, amministrativamente parte della cittadina di Hecelchakán. Alcune leggende raccontano che all’arrivo dei primi spagnoli questi chiesero informazioni ad un gruppo di abitanti intenti a lavare attorno ad un pozzo pieno di anuri. I cittadini, pensando che si riferissero alla loro attività risposero Tin-Po (lavando). Rispetto agli anfibi dissero in lingua locale che si chiamavano Much (rana), motivo per il quale il luogo cominciò a chiamarsi Pomuch. Altre fonti rimandano il significato al “luogo dove si tostano le rane”, probabilmente per le alte temperature della zona durante la primavera e l’estate.
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Pomuch, piazza principale |
A Pomuch sono arrivato in un’afosa mattina di fine agosto quando le nubi della notte si sono diradate lasciando spazio al cielo azzurro. Il minibus proveniente da Campeche mi ha lasciato proprio a due passi dalla piazza principale. Qui, all’ombra di grandi alberi, anziani e giovani coppie trovano un po’ di refrigerio e ne approfittano per fare due chiacchiere. Al centro della piazza fa bella mostra un chiosco in stile belle epoque mentre sul lato opposto si affaccia il palazzo municipale. Nelle vicinanze, accanto a un fangoso campo di calcio, è situata la chiesa, la Iglesia de la Purìsima Concepción, tinteggiata di giallo.
Pomuch è attraversata da un’unica strada principale. Qui le persone si ritrovano a far compere nelle piccole attività commerciali a gestione famigliare e i più anziani si spostano in bicitaxi.
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Pomuch, acquisti nella cittadina |
Il miglior pane della penisola dello Yucatán
Il pane di Pomuch è considerato il migliore della penisola dello Yucatán ed uno dei migliori di tutto il Messico.
Al mio arrivo tutti locali erano in attesa di ricevere il pane fresco e non ho avuto la fortuna di provarlo. Ho conversato ugualmente con alcuni venditori per scoprire la chiave di questo alimento che pare possa durare fino a otto giorni in condizioni eccellenti.
Il segreto starebbe nel forno, realizzato in muratura e mattoni e riempito di vetro che, insieme alla legna utilizzata durante la cottura, conferirebbe al pane un sapore delizioso. Sono tante le tipologie di pane che possono essere trovate a Pomuch, ognuna con sequenza e tempi di cottura definiti.
I più noti sono il Pichón (pane francese farcito con prosciutto, formaggio giallo e jalapeno), le Hojaldras (con prosciutto e formaggio), il Tuti (pane dolce ripieno di formaggio giallo o bianco con una spolverata di zucchero), il Trenzado, il Macizo (con anice), la Camelia (con cannella), i Polvorones e il pane di Pomuch, più conosciuto come Panetela.
Alcuni dei forni consigliati sono La Conchita, El Pan de Pomuch, Los Tres Reyes e La Huachita, quest’ultima fondata nel 1889.
La data in cui viene venduto più pane è durante la celebrazione del giorno di Tutti i Morti nel mese di novembre, ed in particolare tra il 31 ottobre e l’1 novembre. In queste date è molto comune osservare in tutti i panifici forme di pane a forma di bambole, utilizzate sulle tombe dei defunti più piccoli.
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Pomuch, pane |
Il giorno di Tutti i Morti a Pomuch
La tradizione del Giorno dei Morti a Pomuch viene tramandata da secoli di famiglia in famiglia. Negli ultimi giorni del mese di ottobre e nei primi due giorni di novembre va avanti il Kesh Lu Noc o Chuch Ba’ac, letteralmente “cambio di vestiti” o “pulizia delle ossa”. Una tradizione ancestrale di cui vi racconterò subito in maniera più approfondita. Se il 1 novemre è dedicato ai più piccoli, il giorno successivo è quello degli adulti.
Lo scenario è quello del piccolo cimitero di Pomuch che accoglie i fedeli con un’iconica scritta “Silenzio e rispetto”. Esattamente, il rispetto e i sentimenti di amore e desiderio verso coloro che sono passati ad altra vita. Qui la morte è vista in maniera alternativa ed i defunti sono venerati e attesi con ansia.
A partire dall’ultima settimana di ottobre i famigliari si recano al cimitero per pulire i resti scheletrici dei loro parenti più stretti. Continuare questa tradizione che affonda le sue radici nella cultura Maya, implica che la comunicazione tra vivi e morti non è andata perduta. Inoltre il defunto forma una parte del legame delle generazioni famigliari ed è per questo che i resti sono conservati come se fossero presenti e pronti a parlare. La morte non sta a significare quindi la fine di una vita, è un ciclo nell’universo, un lungo viaggio nell’eternità. La morte è solamente un cambiamento di luogo in seguito ad una trasformazione.
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Pomuch, cimitero |
Non prima di tre anni. Le tombe vengono aperte dopo aver completato questo periodo ed i parenti, una volta rimossi i resti, puliscono accuratamente le ossa. La pulizia è essa stessa un rituale. Si comincia dagli arti inferiori, come piedi, gambe, coccige e si finisce per pulire la parte più importante dell’essere umano, la testa. Tutte le ossa vengono sistemate in modo che queste siano rivolte verso l’ingresso dell’ossario, all’interno di scatole di legno vestite con fazzoletti ricamati in stile maya. I disegni mostrano fiori, angeli, animali, giocattoli, uccelli ed altri oggetti che erano legati al defunto.
Tutte le persone che partecipano a questo rituale lo fanno con grande devozione e amore, proprio perché è un modo di ricordare quelli che sono andati via. Durante le celebrazioni si dedicano preghiere ai defunti e il primo giorno, dedicato ai più piccoli scomparsi si è soliti mettere sulle tombe cibo, bevande analcoliche ma soprattutto dolci e giocattoli. Il giorno successivo, legato agli adulti si è soliti cucinare un piatto locale, i pibipollos, che vengono collocati sugli altari, oltre ad acqua, bibite, sigarette, alcool, fiori ed altri oggetti utilizzati in vita dal defunto.
In questi giorni solenni, la famiglia e gli amici visitano i defunti nel cimitero, parlano con loro, raccontano eventi accaduti durante l’anno, come se fossero in vita.
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Pomuch, cimitero |
Come arrivare a Pomuch
Se anche voi, come me, avete intenzione di raggiungere Pomuch partendo dalla città di Campeche sappiate che i mezzi partono una volta completi nei pressi del Mercado Principal Pedro Sainz de Barranda. I minibus sono quelli diretti ad Hecelchakan ed il viaggio dura approssimativamente circa 50 minuti.




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Pomuch |
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