Il viaggio in autobus tra Potosì ed Oruro impiega approssimativamente circa sei ore e mezza. Lo spostamento tra le due città boliviane l’ho effettuato con la compagnia Trans Azul ma numerose altre imprese in partenza dal nuovo terminal degli autobus di Potosì offrono la stessa tratta. L’autostazione è situata a circa 20-30 minuti dal centro in minibus. In alternativa i taxi fanno la spola in un quarto d’ora. Il mio consiglio è quello di acquistare un biglietto nei primi due posti dell’autobus, quelli panoramici ubicati nel piano superiore. Il percorso si è rivelato uno dei più scenografici tra tutti i trasferimenti da me effettuati in Bolivia. Con questo post cercherò di raccontarvi ciò che lungo il tragitto ho potuto ammirare.
Incontri lungo il percorso |
Il viaggio in autobus da Potosì ad Oruro
Basta poco per immergersi in paesaggi che sembrano appena usciti da una tavolozza di colori. Il pagamento del pedaggio appena fuori Potosí è il preludio a strade straordinariamente panoramiche, immerse nelle tipiche sfumature boliviane. In breve mi sono ritrovato ad attraversare montagne color ocra, punteggiate da alberi e accompagnate da uno schiumoso corso d’acqua. Nei pressi del villaggio di Cantamarca la vegetazione scompare dopo aver superato un canyon naturale. L’ocra e l’arancione lasciano spazio al senape. All’orizzonte alture sconfinate si perdono a vista d’occhio. L’autobus procede lentamente nei curvoni in discesa e dove possibile supera lenti camion carichi di merci. La cautela è necessaria in un tratto di strada che deve aver mietuto già centinaia di vittime. Non sto esagerando. In località Yocalla, sull’estremità di un tornante nei pressi di un precipizio sono decine le croci a bordo strada a ricordare uno o più tragici incidenti. Probabilmente un altro autobus deve aver perso il controllo finendo in fondo al burrone. Superiamo il Rio Pilcomayo quasi in secca e poco più avanti, prima dell’abitato di Cieneguillas, un autobus incidentato giace abbandonato a bordo strada. É lo stesso di un altro incidente mortale avvenuto nel giugno 2018 e costato la vita a 17 persone. Probabilmente è lì, a servire da monito e scongiurare altri imprevisti.
Comunità lungo il percorso |
All’esterno di un’abitazione alcune persone sono intente a ripulire sul selciato alcuni lama. Con il passare dei chilometri il paesaggio si fa sempre più arido e roccioso e sulla sinistra la strada diventa incredibilmente panoramica. Un vastissimo altopiano solcato da alcuni canyon e qualche villaggio in adobe si estende, fino ad incontrare in lontananza aspri rilievi. Fanno la comparsa i primi lama dall’inizio del viaggio in Bolivia e lo scenario aggiunge una nuova tonalità. Ora è il rosso a mischiarsi con il verde. All’ingresso del Reservorio di Fauna Andina, nel villaggio di Cuiza le rocce assumono sfumature e striature colorate. Segue un nuovo altopiano, caratterizzato dal giallo della vegetazione, prima di arrivare a un villaggio più grande, Ventilla. L’area sembra inospitale, arida, quasi desertica, eppure sorprende la presenza di questo polveroso centro abitato, relativamente grande rispetto agli altri incontrati. Qui, nella piazza principale in alcune bancarelle si vendono frutta e verdura, mentre alle porte dell’agglomerato alcune donne sono intente a lavare i panni in un rigagnolo. D’improvviso nel mercato si alza un turbine di sabbia che costringe i presenti a ripararsi frettolosamente alla bell’e meglio.
Il centro abitato di Ventilla |
La strada prosegue con lunghi rettilinei su vasti pianori con mandrie di lama e alpaca intenti a brucare erba. Si procede costantemente oltre i 4000 metri e il mal di testa, uno dei sintomi del soroche, il mal di montagna come è conosciuto da queste parti, inizia a farsi sentire. Tra montagne imponenti aumentano nuovamente le curve. Una laguna precede la cittadina di Challapata, uno dei centri più grandi nei pressi del lago Poopó. Questo bacino è considerato il secondo più grande del Paese ma i cambiamenti climatici e la conseguente assenza di piogge stanno contribuendo ad una sua drastica ed inesorabile riduzione. Attorno a ciò che rimane del Poopó ora vi è solamente un deserto di sale. I lama nel frattempo hanno lasciato spazio a sporadiche mandrie di mucche. Mancano pochi chilometri prima di arrivare ad Oruro, che accoglie il turista alla sua maniera, confusa, polverosa e poco attraente. Ma il clima che si vive in città è tutt’altra cosa.
Il percorso da Potosí ad Oruro |
Oruro |
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