Per chi non lo sapesse Caselle di Fanano si trova sull’Appennino modenese. Il borgo, il più alto nel territorio di Fanano, fu abbandonato in fretta e furia nel gennaio 1953 a causa di un movimento franoso che lambì il centro abitato pur sempre senza provocare danni all’insediamento. L’evacuazione fu irreversibile.
Complice un weekend libero ho deciso di visitare il mio migliore amico nella città di Bologna. Da tempo si è trasferito nel capoluogo emiliano ed entrambi siamo molto interessati nella visita di strutture abbandonate, in particolare antichi borghi ricchi di storia ormai spopolati. Ecco perché abbiamo deciso di raggiungere la frazione di Caselle, attirati da alcune foto viste sul web.
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Il sentiero per Caselle di Fanano
Ci siamo diretti alla località Due Ponti di Fanano, punto di partenza del trekking per raggiungere il borgo fantasma, immerso nei boschi ai piedi del monte Cimone, attraverso il sentiero n° 407 del CAI. In alternativa si potrebbe arrivare salendo per un percorso non segnato che comincia nei pressi del ponte di ferro dell’acquedotto lungo la via di Ospitale.
Il sentiero 407 non presenta particolari difficoltà. Si sviluppa in costante salita, almeno nella prima parte, ma senza pendenze particolari. Lungo il percorso abbiamo incontrato un cinghiale, un serpente e sostato ad una piccola cappella. Le prime strutture in pietra sono apparse dopo circa un’ora e un quarto.
Oggi a Caselle, avvolte nella vegetazione, si reggono in piedi cinquanta vecchie abitazioni. C’è da dire alcune di esse sono parzialmente crollate o a rischio crollo. L’ingresso nel borgo è annunciato da un muretto realizzato in pietra a secco che ancora oggi resiste, nonostante i decenni di abbandono. Qualche metro più avanti appare ciò che rimane di Caselle. Viottoli in parte ostruiti dagli alberi conducono lì dove un tempo abitavano famiglie di pastori e contadini. Il vento scuote le pareti e le stanze vuote. Rimangono pochi oggetti che lasciano immaginare la vita passata, una vecchia stufa arrugginita, bottiglie vuote di vetro, scheletri di letti arrugginiti. Una casa lascia trasparire anche alcune pareti leggermente affrescate con il blu che risalta.
Alcune di esse rividero la vita negli anni Settanta, grazie ad un gruppo di hippy che scelse Caselle per vivere e portare avanti uno stile di vita improntato alla natura. Un progetto naufragato dato che fu soltanto per un periodo di tempo limitato. Ne seguì l’abbandono, questa volta definitivo. Oggi rimangono solo alcuni viandanti solitari, la cui curiosità spinge a portarli qui per conoscere frammenti del passato.
Il consiglio
Abbinate la visita di Caselle con la cittadina di Fanano. Perdetevi tra i vicoli del centro magari acquistando qualcosa nel mercatino che organizzano in piazza.
Il video dell’escursione
Scheda tecnica
Distanza: 3,5 km ca.
Dislivello: 310 metri ca.
Altitudine minima: 510 metri ca.
Altitudine massima: 740 metri ca.
Tempo complessivo: 1h30 ca.
Tipo di percorso: solo andata
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