Alzi la mano chi non ha mai pensato ad un viaggio in Marocco On the Road, con auto noleggiata sul posto e visite a piacimento negli straordinari luoghi che questo Paese è in grado di offrire.
In passato avevo già avuto la possibilità di viaggiare in Marocco per ben due volte. Muovendomi in parte con mezzi pubblici, in parte con escursioni organizzate trascorsi il mio tempo prima tra Marrakech e Merzouga, poi tra Fes e Chefchaouen. Da allora sono trascorsi alcuni anni durante i quali la mia mente aveva sempre fantasticato su un viaggio differente. Per la prima volta mi sono ritrovato a noleggiare un auto e ad ideare un itinerario che toccasse luoghi poco turistici ma allo stesso tempo suggestivi.
Inizialmente l’idea era percorrere le strade dell’Alto Atlante fino a raggiungere il deserto a Merzouga o Zagora. Ma in parte avrei percorso strade già conosciute e soprattutto seguito le rotte più battute. Così ho pensato alla catena dell’Anti Atlante con i suoi villaggi, agadir, oltre ad un po’ di relax sull’oceano.
Con 8 giorni a disposizione il mio viaggio on the road in Marocco è cominciato (ed è anche terminato) da Agadir. In questo post andrò a riassumere tutte le tappe, giorno dopo giorno.
Contenuti del post
Noleggiare un auto ad Agadir senza carta di credito
Non ho una carta di credito a disposizione e molte agenzie di noleggio auto in Marocco richiedono una carta di credito valida al momento del noleggio. Tuttavia, esistono alcune opzioni per noleggiare un’auto senza una carta di credito:
- Utilizzare una carta di debito: alcune agenzie di noleggio accettano carte di debito come forma di pagamento, anche se potrebbero richiedere una cauzione più elevata.
- Noleggiare tramite un intermediario: alcune piattaforme di prenotazione online, come Rentalcars.com, offrono opzioni di pagamento alternative al noleggio auto senza una carta di credito. Verificate le opzioni di pagamento disponibili prima di prenotare.
- Pagare in contanti: alcune piccole agenzie di noleggio auto locali potrebbero accettare il pagamento in contanti, anche se è importante essere prudenti e assicurarsi di avere un contratto di noleggio ben chiaro e dettagliato.
Io ho optato per quest’ultima opzione e ad essere sincero mi sono trovato bene. Ho noleggiato una Dacia Duster da Rayhane Cars. Pagamento in contanti e ritiro dell’auto direttamente in aeroporto ad Agadir.
Le tappe
Giorno 1. Agadir – Inezgane
Arrivando di sera non volevo cominciare subito con tanti chilometri né mi andava di raggiungere Agadir. Ecco perché ho pensato ad Inezgane, una cittadina non lontana dall’aeroporto.
Il percorso in auto da Agadir a Inezgane è relativamente breve, con una distanza di circa 10 km, e richiede circa 15-20 minuti, a seconda del traffico.
Il percorso inizia a sud di Agadir, sulla strada principale N1, la principale arteria stradale che attraversa la città. Si attraversano aree suburbane e commerciali, passando per alcuni quartieri residenziali, negozi e attività. Il traffico può essere abbastanza congestionato, specialmente durante le ore di punta, quindi potrebbe essere necessario prevedere del tempo extra per eventuali ritardi.
La strada è in buone condizioni e ben segnalata, con molti cartelli stradali che aiutano a navigare lungo il percorso.
Inezgane non è una delle città più attraenti del Marocco ma è comunque un luogo interessante per immergersi nella cultura marocchina con il suo mercato affollato nei pressi della stazione dei taxi.
Dove ho dormito ad Inezgane
Hotel Al Mamoun. Comoda e pulita struttura nelle vicinanze della stazione dei taxi. Dispone di spazio antistante l’hotel e nelle vie circostanti per parcheggiare la propria auto. Wi-fi ottimo e buona colazione a disposizione degli ospiti.
Consigliato: SI
Giorno 2. Inezgane – Aït Baha – Guemzt – Tizourgane
Il percorso in auto da Inezgane a Tizourgane attraversa diverse località della regione del Souss-Massa.
Da Inezgane, la strada principale N10, conduce verso sud-est, attraversando il fiume Oued Sous, in direzione di Aït Baha. Qui mi sono fermati a pranzo nel Restaurant Bio Asdim dove ho gustato un ottimo tajine. Segnatevi questo posto trovato per caso perché merita.
Dopo aver lasciato Aït Baha, la strada si snoda attraverso una serie di paesaggi collinari, attraversando villaggi berberi. Lungo la strada è possibile ammirare molti campi coltivati, tra cui uliveti e agrumeti. Non solo, nei villaggi circostanti è possibile ammirare diversi agadir, strutture tradizionali di questo angolo di Marocco. Per chi non lo sapesse agadir è una parola di origine berbera che significa “muro fortificato” o “cittadella” e fa riferimento ad insediamenti fortificati tradizionali, una sorta di banca comune per proteggere i beni della comunità quasi sempre costruiti in cima a una collina ed utilizzati per proteggerli dai raid nemici.
L’idea iniziale era quella di visitare l’agadir di Imchiguegueln ma trovandolo chiuso ho ripiegato su quello semi diroccato di Guemzt.
Ripresa la marcia il percorso prosegue attraverso le montagne del Souss-Massa, attraverso una serie di tornanti e strette curve. Il paesaggio circostante diventa sempre più spettacolare, con le montagne che si ergono imponenti sullo sfondo.
Tappa finale Tizourgane, originariamente un antico ksar (villaggio fortificato) che è possibile visitare dove nel quale è anche possibile pernottare. Ho optato per trascorrere qui la notte.
Le origini non sono certe ma la fortezza fu edificata per proteggere le rotte commerciali che attraversavano la regione del deserto del Sahara.
La struttura, costruita con argilla, sabbia e paglia, seguendo la tradizionale architettura berbera, è costituita da una serie di case in pietra e fango, edificate in modo da formare un cerchio intorno a un cortile centrale. All’interno delle mura del ksar si trovano anche una moschea, un forno comunitario e un sistema di raccolta dell’acqua piovana.
Dove ho dormito a Tizourgane
Tizourgane Kasbah. Struttura ideale per immergersi nella cultura berbera. La posizione è spettacolare, all’interno dello ksar in un edificio tradizionale. Ottimo il rapporto qualità prezzo. Abbiamo scelto di cenare qui con un piccolo sovrapprezzo: cibo ottimo e colazione abbondante. Personale gentile.
Consigliato: SI
Giorno 3. Inezgane – Efrl – Gole di Aït Mansour – Tafraoute
Il percorso in auto da Tizourgane a Tafraoute attraverso le Gole di Aït Mansour è uno dei più spettacolari del Marocco.
Non lontano da Tizourgane, lungo la strada che conduce ad Aït Baha, si trova l’antica kasbah di Efrl, una cittadella in terra cruda ormai diroccata. Il luogo è straordinario e la cittadella, che si trova sotto il livello della strada in punto panoramico su una vallata, è una deviazione da non perdere. Una volta tornati sui propri passi per raggiungere le Gole di Aït Mansour bisognerà tornare verso Tizourgane e continuare in direzione sud-est, attraversando una serie di villaggi berberi, tra cui Tasrirt e Tinzguit, dove è possibile ammirare il paesaggio spettacolare delle montagne circostanti.
Da Tinzguit la strada diventa sempre più stretta e tortuosa, ed un passo di montagna segna la discesa verso le Gole di Aït Mansour, uno dei paesaggi naturali più spettacolari del Marocco. Qui il fiume Oued Aït Mansour scorre tra alte pareti di roccia scolpite dalla forza dell’acqua. La strada attraversa il fiume su un ponte a volta di pietra che offre una vista panoramica sulle gole sottostanti.
Nelle gole, una volta superato il villaggio di Tamsaout merita una sosta il café Omar, un luogo super spartano dove poter gustare una sfiziosa omelette preparata da Omar, un anziano simpatico ed ospitale. Fermatevi qui se volete un pasto rapido e se volete immergervi nella vera cultura berbera. Omar vi conquisterà con la sua gentilezza.
La strada che attraversa le gole costeggia anche kasbah straordinarie dove il tempo sembra essersi fermato, come quella di Flayighir, Gdourt e Fafil.
Tornando indietro verso Tafraoute si attraversa una serie di paesaggi mozzafiato, tra cui le montagne di granito rosa del Jebel el Kest, un luogo popolare tra gli appassionati di arrampicata.
Dove ho dormito a Tafraoute
Hotel Arganier Tafraoute. Le recensioni positive ad essere sincero mi avevano creato buone aspettative, tuttavia non rispettate. L’indirizzo, impostato su Google Maps, non conduce al luogo in cui la struttura è effettivamente ubicata. Aspetti positivi: materasso comodo e posizione centrale, nei pressi di un parcheggio. Di negativo la pulizia del bagno, approssimativa. Lo stesso bagno emanava cattivi odori. La tv non era funzionante così come una presa accanto al letto e la lampada da notte.
Consigliato: NO
Giorno 4. Tafraoute – Tagoudiche – Tazoulte – Oumesnat
Giornata dedicata alla visita di alcuni villaggi della Ameln Valley. Situata a nord di Tafraoute, nella provincia di Tiznit, nella regione di Souss-Massa-Drâa, la valle è dominata dal magnifico Jebel el Kest, con terreni color oro e rame punteggiati da macchie di verde coltivato irrigate da sorgenti e canali di irrigazione. Questa valle è composta da ventisei villaggi situati lungo le pendici inferiori del Jebel el Kest, ognuno con caratteristiche uniche e da visitare assolutamente. Chiaramente è impossibile visitarli tutti.
Il villaggio più alto della Valle di Ameln è Tagoudiche, o Tagdichte. Sebbene la strada per raggiungerlo sia impervia (strada molto stretta, ripida, tortuosa e spesso senza protezioni), la vista sul villaggio e la valle sottostante vale sicuramente lo sforzo. Oltre il villaggio si trova una diga ignea nera (roccia fusa cristallizzata) e un luogo di pellegrinaggio.
Il villaggio di Tazoulte ospita un antico cimitero ebraico. Gran parte dell’argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione, anche se la comunità ebraica ha lasciato la zona alcuni anni fa.
In ultimo il villaggio di Oumesnat è un assortimento di case costruite sopra i resti di vecchie costruzioni fatiscenti. Alcune di queste sono aggrappate alla parete rocciosa, il che le rende particolarmente interessanti da esplorare. Oumesnat è un luogo ideale anche per trascorrere la notte, per immergersi nella vita locale e nella tranquillità del luogo, scoprendo i suoi giardini e le moschee dei dintorni.
Dove ho dormito ad Oumesnat
Maison Traditionelle. Un’antica casa di terra, ospita anche un museo locale. Terrazzino panoramico ideale per rilassarsi sorseggiando un tè caldo ed una sala comune in stile locale perfetta per consumare un pasto. Cibo ottimo e prezzi più che onesti. Camera semplice.
Consigliato: SI
Giorno 5. Oumesnat – Amtoudi
Da Oumesnat mi sono diretto nuovamente verso Tafraoute dove ho passeggiato tra le bancarelle del mercato settimanale e sistemato l’auto da un meccanico. Un chiodo stava sgonfiando lentamente uno pneumatico.
Una volta ripresa l’auto ho continuato verso sud-ovest. La strada si snoda attraverso le montagne dell’Anti-Atlas, offrendo viste panoramiche spettacolari sul paesaggio circostante. Qui tratti asfaltati si alternano ad altri sterrati.
Tappa finale Amtoudi, un incantevole villaggio situato nel cuore dell’oasi di Id Aïssa, circondato da imponenti pareti rocciose. La comunità locale, composta da circa 300 famiglie, si dedica principalmente all’agricoltura, con colture di palme, fichi, mandorli, albicocchi, ulivi, aranci, mais e orzo, oltre a piccoli orti.
Sulle rocciose si erigono due igoudar (plurale di agadir), granai collettivi fortificati con torri di guardia per proteggere i raccolti e la ricchezza del villaggio. L’Agadir di Id Aissa, costruito nel XII secolo, domina la valle dalla sua posizione sullo sperone roccioso ed è un capolavoro di architettura difensiva. Ci sono 73 celle all’interno dei suoi labirintici vicoli, assegnate alle famiglie di Amtoudi, con nicchie per gli alveari tradizionali in canna intrecciata. L’Agadir di Aguellouy, situato lungo il canyon, è un’altra attrazione da non perdere.
Consigliata anche una passeggiata all’interno del canyon, nella vegetazione che costeggia l’oued.
Dove ho dormito ad Amtoudi
Amtoudi Aventure. Vera ospitalità in una casa marocchina. Cibo ottimo e piatti fin troppo abbondanti. Camera con bagno condiviso ma tutto molto pulito. Luogo ideale per staccare la spina.
Consigliato: SI
Giorno 6. Amtoudi – Sidi Ifni – Legzira
Il percorso in auto da Amtoudi a Sidi Ifni e Legzira è un viaggio affascinante attraverso alcune delle zone costiere più belle del Marocco.
Il percorso inizia ad Amtoudi e continua verso sud-ovest, attraversando una serie di paesaggi straordinari. Sidi Ifni, la prima tappa di giornata, è una piccola città costiera famosa per la sua architettura in stile spagnolo e per la sua spiaggia sabbiosa.
A Sidi Ifni è possibile visitare la piazza principale della città, la Place Hassan II, e ammirare le caratteristiche case in stile coloniale spagnolo. Oltre a godere la vista sul mare dalla spiaggia di Sidi Ifni o fare una passeggiata lungo il lungomare.
Continuando il percorso verso nord si arriverà a Legzira, una delle spiagge più belle del Marocco con i suoi grandi archi di pietra rossa che si trovano sulla spiaggia. Anche qui una passeggiata lungo la sabbia dorata è d’obbligo. Il momento migliore? Al tramonto.
La spiaggia di Legzira è anche un luogo ideale per praticare sport acquatici come il surf e il kitesurf. Qui si trovano diverse scuole di surf e kite nella zona, dove prendere lezioni o noleggiare l’attrezzatura necessaria.
Dove ho dormito a Legzira
Auberge Sable d’Or. Posizione direttamente a picco sull’oceano, da godere soprattutto in periodo di bassa stagione. Camera e bagno forse da ammodernare un po’. Wifi lento in camera.
Consigliato: SI
Giorno 7. Legzira – Tiznit – Tifnit
Partendo dalla spiaggia di Legzira ho seguito la strada costiera in direzione nord-est fino ad arrivare a Tiznit. La città è conosciuta soprattutto per la sua produzione di gioielli in argento, che risale a secoli fa. Il mercato degli artigianato di Tiznit è uno dei migliori del Marocco, dove potrete trovare bellissimi gioielli in argento lavorati a mano.
Ma Tiznit non è solo nota per l’artigianato. La città è anche famosa per la sua architettura tradizionale, con le sue mura intorno al centro storico e le sue porte fortificate. È possibile fare una passeggiata per le strette stradine. Non perdete l’occasione di visitare la famosa porta Bab El Khemis, la più grande e imponente di tutte e la moschea, in stile saheliano.
Dopo aver trascorso un po’ di tempo a Tiznit, ho continuato il viaggio verso Tifnit, un villaggio di pescatori situato lungo la costa. La strada costiera che conduce a Tifnit offre splendide viste panoramiche sulle scogliere a picco sul mare.
La spiaggia di Tifnit è la principale attrazione del luogo, con le sue acque cristalline e la sabbia dorata. Qui è possibile rilassarsi sotto il sole, fare una passeggiata sulla spiaggia, raggiungere le vicine dune di sabbia o tuffarsi tra le onde dell’oceano per rinfrescarvi. La spiaggia è famosa anche per la pesca artigianale, un’occasione per gustare deliziose specialità di pesce fresco nei ristoranti locali. Questa cittadina di pescatori è rimasta in gran parte intatta e conserva ancora il suo autentico fascino.
Dove ho dormito a Tifnit
Cap Tifnit. Andare a dormire cullati dalle onde dell’oceano… La posizione è a dir poco incantevole. Stanza arredata con gusto in stile nautico. Personale cordiale e ambienti puliti. Un piccolo appunto, la cena (facoltativa) poteva essere un po’ più sostanziosa.
AGGIORNAMENTO 2024: il governo marocchino, in ottica di “modernizzazione” ha raso al suolo il villaggio di Tifnit, che ad oggi non esiste più, uno spaccato autentico andato via per sempre. E pensare che è stato uno dei luoghi che più ho apprezzato durante il mio viaggio in Marocco. Solo tanta tristezza.
Giorno 8. Tifnit – Agadir
Da Tifnit sono rientrato direttamente in aeroporto ad Agadir, in tempo utile per recarmi in aeroporto per lasciare l’auto noleggiata e prendere il volo di rientro.
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