
Dopo essermi svegliato, con tutta calma, vado a comprare il biglietto dell’autobus per la tratta San Pedro – Santiago per l’indomani. C’è un solo posto disponibile e ne approfitto. Mi aspetteranno ben ventitré ore di viaggio. Giro un po’ per le vie di San Pedro de Atacama, che assomiglia ad una cittadina in puro stile western.
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San Pedro de Atacama |
Saluto definitivamente Martins e Nathalie. Pranzo nello stesso locale in cui mi sono recato per cenare il giorno prima. Questa volta bistecca di maiale al sugo (tenerissima) con riso. Sono contento, qui in Cile si inizia a variare leggermente in tema di cibo. Torno in ostello per rilassarmi un po’ prima di prendere parte, alle 16, all’escursione organizzata alla Valle de la Luna e alla Valle de la Muerte.



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Valle de la Luna |
Attraversiamo stretti canyon in quella che è una delle zone più aride del pianeta, il deserto di Atacama.
La Valle de la Luna prende il nome dalle sue insolite formazioni geologiche erose dal vento e si trova a soli 15 km da San Pedro de Atacama. Nella Valle de la Muerte assistiamo invece al tramonto e al mutamento di colore al calar del sole sull’inconfondibile Volcan Licancabur.


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Valle de la Muerte |
Faccio conoscenza di Akito, un ragazzo giapponese di Yokohama in viaggio in sud America per sette settimane che non vorrebbe ritornare nel suo paese per via delle radiazioni ancora in atto dopo l’incidente nucleare di Fukushima e di un portoghese di Aveiro residente in Lussemburgo. Ceno con un abbondante piatto di patatine fritte e un quarto di pollo, il tutto veramente ottimo, il migliore provato. Peccato che all’indomani me ne debba andare, avrei sicuramente voluto rifare il bis.
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