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I Viaggi di Manuel

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Da Huaraz a Chacas via Punta Olimpica

Settembre 18, 2013 · Manuel Santoro · 2 commenti

Sveglia alle 5,45, oggi si va a Chacas. Raggiungiamo a piedi
il terminal di Transportes Renzo in avenida Raimondi. Si parte alle 7, su un
vecchio autobus in direzione Carhuaz. Ben presto cominciamo a salire seguendo
una strada in ottime condizioni. Ci fermiamo una mezz’ora in un ristorante, La Choza, (un’utopia
definirlo tale) per usufruire dei servizi igienici, due buchi nel terreno
coperti alla bene e meglio per separare Il “bagno” degli uomini da quello delle
donne. Fuori dal ristorante, parcheggiato, un fuoristrada con un sottile strato
di neve sul tettuccio. Riprendiamo la marcia con ghiacciai e vette innevate
sullo sfondo. Man mano che andiamo avanti sembra quasi di poterli toccare con
mano.

Raggiungendo Chacas
Sosta al restaurante La Choza
Sosta al restaurante La Choza
Sosta al restaurante La Choza
I villaggi lasciano spazio a strette vallate nella morsa delle montagne.
Salendo di quota l’aria si fa sempre più rarefatta e anche il nostro autobus
pare arrancare. La neve inizia a comparire a bordo strada mentre procediamo
lentamente in mezzo alle nuvole sino a quota 4980 metri di Punta Olimpica. Sembra quasi di
volare. Valichiamo la Cordillera per mezzo di un lungo tunnel e quando usciamo
è tutto bianco, durante la notte ha nevicato abbondantemente. Scendiamo
progressivamente di quota e la neve lascia spazio al verde della valle di Conchucos.
Vista da Punta Olimpica
Vista da Punta Olimpica
Vista da Punta Olimpica
Vista da Punta Olimpica
In breve giungiamo a Chacas. Le montagne innevate della Cordillera Blanca sono una presenza costante nello scenario bucolico offerto dal grazioso pueblo. La cittadina sorge a 3360 metri su un crinale circondato da fertili colline e imponenti vette andine che fanno da sfondo alle basse abitazioni dai muri bianchi. Le case, caratterizzate da imposte dai colori vivaci e balconi in legno finemente intagliati, circondano la vasta Plaza de Armas attorno alla quale si diramano le lastricate viuzze secondarie. Sulla piazza, il cuore del villaggio, si affaccia la grande chiesa parrocchiale. Visitare Chacas è come fare un salto indietro nel tempo: colpisce subito la particolare assenza di traffico mentre sulle panchine alcuni anziani chiacchierano e le donne sono intente a filare. I pochi negozi che ci sono vendono tutti gli stessi prodotti: frutta, verdura, carne in scatola, latte in polvere, bevande, sigarette. I ritmi sono lenti. Negli ultimi decenni, si è
insediata qui una comunità di volontari italiani, per mezzo del prete Ugo de
Censi, che ha contribuito alla creazione di scuole, cooperative artigiane e del
miglior ospedale della regione. Oggi, a parte noi, di italiani nemmeno l’ombra.
Chacas
Chacas
Chacas
Chacas
Chacas
Tutto nasce nel 1976 quando padre Ugo De Censi, l’organizzazione no profit salesiana Don Bosco, si trasferisce qui insieme a un gruppo di volontari con lo scopo di aiutare la gioventù nativa della regione. La volontà è continuare quel percorso iniziato nel 1967 da una ventina di giovani partiti in missione alla volta di Poxoréu, nello stato brasiliano del Mato Grosso, al fine di aiutare attraverso campi di lavoro un altro padre salesiano, Pedro Melesi. Nasce così l’Operazione Mato Grosso che oggi conta più di 2.000 volontari italiani e oltre 85 missioni in tutto il Sud America.
Chacas
Chacas
Chacas
In breve tempo l’aura carismatica di padre Ugo De Censi si diffonde nella popolazione che risponde con devozione e partecipazione alle celebrazioni. La domenica la chiesa è gremita di gente e in tanti accorrono dai paesi vicini per seguirlo. Intere famiglie di volontari si trasferiscono a Chacas. Da allora l’organizzazione ha fondato scuole e cooperative artigiane dove i bambini possono imparare mestieri e accumulare esperienza. Sono state costruite due centrale idroelettriche, un alpeggio per la produzione di formaggio e soprattutto il migliore ospedale della Cordillera orientale dove gli stessi membri dell’organizzazione sono impiegati. Si è investito nel turismo con la formazione di guide locali e la creazione di rifugi d’alta quota e la ristrutturazione di diversi edifici religiosi.

Chacas
Chacas
Chacas
La strada non è stata in discesa, ci sono stati momenti di difficoltà come quando nel 1992, Giulio Rocca, un volontario che stava maturando la vocazione al sacerdozio venne ucciso da un gruppo di terroristi. O nel 1997 quando la stessa sorte toccò a padre Daniele Badiali, che a Chacas trascorse due anni divenendo un punto di riferimento nella comunità e nella vicina San Luis. I volontari hanno continuato, hanno perseverato e l’Operazione Mato Grosso è diventata un punto di riferimento per la popolazione locale. Basta la citazione di Mario Vargas Llosa, premio nobel per la letteratura, che ha definito Chacas un “mondo di pace e di lavoro, di solidarietà umana e di creatività artistica”.
Chacas
Chacas, bottega tradizionale
Chacas, bottega tradizionale
Chacas, "piccolo" ragno
Chacas, “piccolo” ragno
All’una è già ora di riprendere l’autobus per Huaraz. E’ l’unico modo per visitare in giornata Chacas. Lì dove nella mattinata abbiamo trovato tanta neve in poche ore si è già sciolto tutto e le nubi si sono diradate. All’uscita dal tunnel la vista offre a noi tutto il meglio di sè: ovunque intorno a noi scintillanti ghiacciai sulle vette delle montagne mentre in basso, piccolissima, una verdeggiante vallata. Salendo all’andata non ho avuto la benchè minima impressione di quanti ripidi tornanti avessimo superato. Ora, dall’alto, fa quasi paura vedere la strada da percorrere in discesa con a lato profondissimi strapiombi. E pensare che fino a poco tempo fa la strada era sterrata…

Sulla via del ritorno
Giunti a Huaraz, doopo un lentissimo spuntino al Restaurant Baylon, ci rechiamo alla Feria Artesanal, proprio di fronte alla Plaza de Armas per acquistare alcuni souvenir. Ceniamo con un quarto di pollo in un localino nei pressi del nostro ostello.

Come arrivare a Chacas
Da Huaraz il viaggio, via Punta Olimpica e Carhuaz, dura circa 4 ore. Minibus gestiti dalle compagnie Copa e Renzo partono da Avenida Raimondi. Gli orari per/da Chacas consentono una visita in giornata ma la durata e il percorso renderebbero l’esperienza limitata e stancante. Consigliato il pernottamento.

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Commenti

  1. Unknown dice

    Novembre 9, 2016 alle 4:20 pm

    Ciao Manuel, volevo sapere se ti è capitato di vedere alloggi in Chacas. Sto pianificando il circuito del Huascaran in mtb con mia moglie e Chacas potrebbe essere luogo interessante dove fermarsi a dormire. Comunque avremo con noi la tenda, quindi nessun problema, ma sapere di potersi riposare su di un letto può fare la differenza nell'organizzare un tour di questo tipo.
    Ciao e grazie (sono quello del giro in mtb di Rapa Nui ;-D )

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Novembre 10, 2016 alle 10:46 am

      Ciao Luca, che cosa bellissima! Devo dire che fate sempre itinerari splendidi. Chacas ve la consiglio, è un villaggio delizioso che vale la pena di visitare se vi trovate da quelle parti. Spero di ritornare un giorno ed estendere la visita ad altri paesini della Valle di Conchucos. Se non ricordo male ci sono alcuni basici hospedaje, un paio dei quali si affacciano proprio sulla Plaza de Armas. Se hai bisogno di altre info chiedi pure 🙂

      Rispondi

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Chi è Manuel Santoro

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦 Non lontano da Tizou 📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦

Non lontano da Tizourgane, lungo la strada che porta ad Aït Baha vi sono i resti di un'antica Kasbah. Poche sono le informazioni a riguardo sul web. Una pagina in tedesco la chiama Tioulit, un antiquario nelle vicinanze ne parla come Efrl. Oggi è un luogo senza tempo dove perdersi tra le antiche strutture oggi in rovina (Souss Massa | Marocco) 🏚

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No lejos de Tizourgane, en la carretera hacía Aït Baha, se encuentran los restos de una antigua kasbah. Hay poca información al respecto en la web. Una página en alemán lo llama Tioulit, un anticuario cercano habla de éste como Efrl. Hoy es un lugar atemporal para perderse entre las antiguas estructuras ahora en ruinas (Souss Massa | Marruecos) 🏚

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Una noche en una Kasbah para nosotros solos. Tizourgane aparece de repente, encaramado en lo alto de una colina. En su interior se encuentra un hotel tradicional ideal para quienes deseen sumergirse en el ambiente de las mil y una noches. ¿El momento más bonito? Por la noche, cuando las tenues luces iluminan las calles empedradas y el cielo se llena de estrellas brillantes (Souss Massa | Marruecos) ✨️

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