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Upper Mustang Trek. Giorno 8. Ritorno in jeep. Da Lo Manthang a Jomsom

Settembre 23, 2014 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Da Kagbeni a Jomsom

Oggi si chiude una settimana intensa, ricca di emozioni, incontri, paesaggi mozzafiato e grandi fatiche. Durante gli ultimi giorni di trekking abbiamo iniziato a valutare la possibilità di effettuare il percorso di ritorno con qualche mezzo, poi appena raggiunta la capitale è arrivato il colpo di fortuna di trovare tre ragazzi russi che condividessero con noi una jeep in modo da abbassare i costi di noleggio. Le politiche del Mustang non permettono l’affitto di un mezzo che possa effettuare tutto il percorso che va da Jomsom a Lo Manthang per cui normalmente si rende necessario raggiungere il villaggio di Chele e da lì, con una facile camminata di mezz’ora il successivo abitato di Chhuksang dove è possibile prendere un altro veicolo. Le notizie che ci arrivano da Chhuksang però non sono buone, pare ci sia uno sciopero di autisti tale da impossibilitare il trasporto di persone sino a destinazione finale. Ad ogni modo ci mettiamo in viaggio e dopo qualche minuto facciamo salire a bordo i ragazzi russi che durante la notte hanno alloggiato a Tsarang. Allietati dalla musica indiana dance selezionata dal nostro autista il viaggio procede lentamente tra continui sobbalzi. Ammirando il panorama iniziamo a renderci conto di quanta strada abbiamo percorso a piedi per arrivare a Lo Manthang.

Lo Manthang, ritorno in jeep
Lo Manthang, ritorno in jeep
Lo Manthang, ritorno in jeep
Da Lo Manthang a Chele

Stipati fin quasi all’inverosimile sostiamo in un villaggio e carichiamo altri tre ragazzi locali che hanno lasciato la loro jeep più avanti lungo la strada: uno si posiziona sul tetto, gli altri due attaccati alle portiere. Lungo il tragitto ci fermiamo nei pressi di una cascata per cambiare veicolo e proseguire fino a Chele. Il vento ha iniziato a soffiare impetuoso mentre noi costeggiamo a piedi il letto quasi in secca del fiume Kali Gandaki.

Lo Manthang, ritorno in jeep
Lo Manthang, ritorno in jeep
Da Lo Manthang a Chele
Kali Gandaki
Kali Gandaki

Arrivati a Chhuksang abbiamo la conferma dello sciopero. Un bambino dall’età approssimativa di 13 anni sta lavando a mano l’unica jeep disponibile e una volta terminato parcheggia l’auto autonomamente nelle vicinanze di una costruzione in cemento, lì dove è possibile prenotare il servizio di trasporto. Proprio di fronte una donna seguita dai propri figlioletti lava i panni in una fontana pubblica. Visto lo sciopero i gestori ne approfittano e si offrono di accompagnarci alle porte di Kagbeni, illegalmente e con un esborso totale di ben 10000 rupie. I russi hanno deciso di proseguire a piedi e anche noi dopo alcuni attimi di titubanza decliniamo.

Chhuksang
Chhuksang
Chhuksang

Ci incamminiamo nel villaggio di Chhuksang alla ricerca di un posto dove mangiare ma tutti i ristoranti sono pieni. Siamo costretti a tornare sui nostri passi ed alla fine accettiamo il costoso trasporto in jeep riuscendo a spuntare un piccolo sconto. Incontriamo i ragazzi russi e più avanti i loro portatori che si sono avvantaggiati nonostante siano stracarichi di zaini. Carichiamo solamente questi ultimi ben sapendo che avrebbero faticato tutto il pomeriggio. Nonostante l’esborso di denaro siamo contenti della scelta di prendere un mezzo; non ricordavamo quanto fosse lungo il percorso e le tantissime salite che avremmo dovuto affrontare.

Da Chhuksang a Kagbeni
Da Chhuksang a Kagbeni

Scendiamo a circa mezz’ora da Kagbeni con un vento fortissimo che soffia in senso contrario alla nostra direzione. Da lontano vediamo una jeep muoversi, sono i russi che hanno deciso di prendere il nostro mezzo che si accingeva a tornare indietro. A Kagbeni pranziamo nell’Hotel Annapurna, la sistemazione nella quale abbiamo alloggiato all’andata e degustiamo al Yak Donald’s la deliziosa torta di mele (apple crumble) che avevamo provato qualche giorno prima. Una ragazza del posto intanto si diverte rincorrendo un bufalo appena dietro di noi nel tentativo di spaventarci.

Kagbeni
Kagbeni
Kagbeni
Kagbeni
Kagbeni
Kagbeni, apple crumble
Kagbeni, apple crumble

Da Jomsom ci separano ancora due ore di cammino. Se quando siamo partiti non abbiamo incontrato nessuno durante il tragitto, oggi la strada è particolarmente affollata. Decine e decine di pellegrini hindu di cui la maggior parte a piedi sono diretti nella cittadina sacra di Muktinath per il primo giorno della sentitissima festa del Dashain. Ci avevano sconsigliato di raggiungere Jomsom nel pomeriggio per via del forte vento e in effetti facciamo una fatica immane soprattutto per via degli improvvisi turbini di sabbia che si alzano e ci investono improvvisamente.

Da Kagbeni a Jomsom
Da Kagbeni a Jomsom
Da Kagbeni a Jomsom
Da Kagbeni a Jomsom

Quando arriviamo in città il sole si è già nascosto dietro le vette dell’Annapurna. Jomsom, che qualche giorno prima era una città alquanto tranquilla ora pullula di gente in quanto punto di ritrovo di tutti i pellegrini. Alloggiamo nell’Hotel Himalayas Inn. E’ un piacere dopo una settimana di adattamento ritrovare il bagno in camera.

Informazioni aggiuntive

Agenzia locale con la quale ho effettuato il trekking:
Adventure White Mountain

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📍 Amtoudi 🇲🇦 Nel cuore dell'oasi di Id A 📍 Amtoudi 🇲🇦

Nel cuore dell'oasi di Id Aïssa si trova il villaggio berbero di Amtoudi, dominato da imponenti scogliere. Qui vivono circa 300 famiglie che vivono principalmente di agricoltura. Sulle falesie circostanti sono ben visibili due igoudar (plurale di agadir). Un agadir è un granaio collettivo fortificato, con torri di guardia per monitorare qualsiasi tentativo di intrusione nella valle. La funzione di un agadir era quella di immagazzinare e proteggere le colture del villaggio e anche le sue ricchezze (Guelmim-Oued Noun | Marocco) 🌴

In the heart of the oasis of Id Aïssa is the Berber village of Amtoudi, dominated by imposing cliffs. Around 300 families live here, mainly farming. Two igoudars (plural of agadir) are clearly visible on the surrounding cliffs. An agadir is a fortified collective granary, with watchtowers to monitor any attempted intrusion into the valley. The function of an agadir was to store and protect the village's crops and also its wealth (Guelmim-Oued Noun | Morocco) 🌴

En el corazón del oasis de Id Aïssa se encuentra el pueblo bereber de Amtoudi, dominado por imponentes acantilados. Aquí viven unas 300 familias, principalmente dedicadas a la agricultura. Dos igoudars (plural de agadir) son claramente visibles en los acantilados circundantes. Un agadir es un granero colectivo fortificado, con torres de vigilancia para vigilar cualquier intento de intrusión en el valle. La función de un agadir era almacenar y proteger las cosechas del pueblo y también su riqueza (Guelmim-Oued Noun | Marruecos) 🌴

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Non lontano da Tafraou 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Non lontano da Tafraout, nel cuore della Ameln Valley, si staglia il villaggio di Oumesnat. Tra le rovine della città vecchia vi è un grande edificio in terra, sapientemente ristrutturato. Un tempo una casa, oggi è un hotel tradizionale, la Maison Traditionelle. Qui abbiamo dormito, luogo più che raccomandato (Souss Massa | Marocco) 🏘

Not far from Tafraout, in the heart of the Ameln Valley, stands the village of Oumesnat. Among the ruins of the old town is a large earthen building, skilfully restored. Once a house, it is now a traditional hotel, the Maison Traditionelle. Here we slept, a place more than recommended (Souss Massa | Morocco) 🏘

No lejos de Tafraout, en el corazón del valle del Ameln, se alza el pueblo de Oumesnat. Entre las ruinas del casco antiguo hay un gran edificio de tierra, hábilmente restaurado. Antaño una casa, ahora es un hotel tradicional, la Maison Traditionelle. Aquí dormimos, un lugar más que recomendable (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦 Il villaggio di Tazoul 📍 Ameln Valley 🇲🇦

Il villaggio di Tazoulte ha un antico cimitero ebraico che può essere di interesse storico. Sebbene la comunità ebraica abbia lasciato la zona alcuni anni fa, gran parte dell'argenteria della regione reca incisi simboli ebraici, in quanto gli ebrei erano tradizionalmente gli argentieri della regione (Souss Massa | Marocco) 🏘

The village of Tazoulte has an ancient Jewish cemetery that may be of historical interest. Although the Jewish community left the area some years ago, much of the silverware in the region is engraved with Jewish symbols, as Jews were traditionally the silversmiths of the region (Souss Massa | Morocco) 🏘

El pueblo de Tazoulte posee un antiguo cementerio judío que puede tener interés histórico. Aunque la comunidad judía abandonó la zona hace algunos años, gran parte de la platería de la región está grabada con símbolos judíos, ya que los judíos eran tradicionalmente los plateros de la región (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Ameln Valley 🇲🇦

Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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