La scelta di trascorrere un fine settimana nelle marche, nel borgo di Offida, è stata del tutto casuale. Cercavo relax e tranquillità a non eccessiva distanza da casa e così mi sono messo alla ricerca di una struttura accogliente in una regione limitrofa al mio Abruzzo. La scelta è caduta subito sull’ospitale ed altrettanto economico B&B La Neviera del Pozzo, che a soli 55 euro offre una “Suite” per due persone. Ci siamo messi in marcia in tarda mattinata verso il paese che, adagiato sulle dolci colline del Piceno, dista dalla mia città di residenza appena un’ora di auto. Parcheggiamo nei pressi delle mura castellane, lì dove tre statue in bronzo raffiguranti tre donne intente a lavorare merletti a tombolo. Eh si, i merletti rappresentano il fiore all’occhiello dell’artigianato artistico locale, una tradizione nata nel XV secolo e tramandata da madre in figlia sino ai giorni nostri. La lavorazione segue ancora i procedimenti di una volta con un grande cuscino imbottito, il tombolo, un trespolo che costituisce la base, la prepenna, e fuselli di legno attorno ai quali i fili vengono avvolti.
Offida, mura castellane e ex ospedale civile |
Offida, statue di bronzo raffiguranti donne intente a lavorare merletti a tombolo |
Nei pressi delle mura sorge il vecchio ospedale civile, costruito nel XVIII secolo. Ci incamminiamo lungo Corso Serpente Aureo costeggiando piccole botteghe dedite alla lavorazione dei merletti e raggiungiamo la nostra sistemazione attraverso una viuzza interna, giusto il tempo di lasciare le nostre valigie. Ci incamminiamo tra i vicoli e le abitazioni del centro storico seguendo le indicazioni per Piazza del Popolo, il cuore del borgo antico.
Offida, Corso Serpente Aureo |
Qui si trovano alcuni degli edifici più importanti di Offida. Con un elegante portico e una torre trecentesca coronata da merli a coda di rondine, sulla quale è stato inserito successivamente un orologio, il Palazzo del Municipio domina la piazza. Sulle panchine sotto le arcate alcuni anziani chiacchierano e si riposano. Gli interni invece ospitano il Teatro Serpente Aureo, che con pianta “a ferro di cavallo”, tre ordini di palchi ed un loggione presenta una struttura tipica dei teatri settecenteschi italiani. Entriamo nell’adiacente Chiesa dell’Addolorata nella quale sono custoditi un presepe mobile permanente e la Bara del Cristo Morto.
Offida, Palazzo del Municipio |
Offida, Chiesa dell’Addolorata |
Altri edifici religiosi si susseguono nel raggio di poche decine di metri: la Chiesa della Collegiata custodisce le reliquie del santo patrono della cittadina, San Leonardo di Noblat, mentre la cripta accoglie la grotta della Madonna di Lourdes che con le sue fattezze in miniatura imita esattamente quelle della più famosa grotta dei Pirenei; poco lontano sorge la Chiesa di Sant’Agostino che con l’annessa Cappella del Miracolo Eucaristico fu completata nella prima metà del quattrocento.
Offida, Chiesa della Collegiata. Madonna di Lourdes |
Offida, Chiesa di Sant’Agostino |
Ci rilassiamo vagabondando tra strette viuzze del borgo, impossibile perdersi. Preferiamo non entrare nel Museo di Offida, all’interno del palazzo De Castellotti-Pagnanelli, nonostante sia suddiviso in ben quattro sezioni, museo archeologico, museo del merletto a tombolo, museo delle tradizioni popolari e pinacoteca comunale continuando il nostro percorso alla scoperta della cittadina marchigiana.
Offida, centro storico |
Oltre la Chiesa di San Marco un viottolo conduce appena fuori il centro storico in quella che è l’ultima tappa del nostro itinerario. Adagiata su uno sperone roccioso si erge il monumento più significativo di Offida, la Chiesa di Santa Maria della Rocca. Oltre a noi nessun altro visitatore. Una preparata guida ci accoglie e dopo aver pagato il biglietto d’ingresso e ci racconta la lunga storia dell’edificio religioso. La chiesa, in stile romanico-gotico, fu costruita nel 1330 sulle orme di un castello longobardo. Insolitamente l’ingresso principale conduce direttamente nella cripta e non nella parte principale. Le pareti custodiscono pregevoli affreschi pervenuti solo in parte sino ai giorni nostri e attribuiti al Maestro di Offida, al Maestro Ugolino di Vanne da Milano e al pittore Vincenzo Pagani.
Offida, Chiesa di Santa Maria della Rocca |
Anna Bernasconi Art dice
Che particolare Santa Maria della Rocca!
Manuel Santoro dice
…ed io che prima di partire non la conoscevo! Un gioiello, soprattutto la cripta.