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I Viaggi di Manuel

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In una piantagione di canapa tra i monti del Rif

Giugno 9, 2015 · Manuel Santoro · 3 commenti

Marocco, kif

A forma di mezzaluna si estende dallo stretto di Tangeri sino alla frontiera algerina. Siamo nel cuore del Marocco, nella catena montuosa del Rif, un’area che per lungo tempo ha sofferto di una cattiva nomea sia tra i turisti che tra gli stessi marocchini. Il motivo è presto detto: con oltre 134.000 ettari di terreno si stima che in quest’area si produca circa il 40% del quantitativo mondiale di hashish e oltre l’80% della cannabis fumata in Europa. Nonostante questo, molto è cambiato negli ultimi anni e il Rif non è più quella zona pericolosa che veniva evitata a tutti i costi. La cannabis o marijuana è comunemente chiamata da queste parti con il nome di kif. Da non confondere con l’hashish, la resina ottenuta dalla stessa pianta di cannabis.
La sua coltivazione trova radici molto lontane, addirittura ai primi anni del XV secolo quando venne introdotta nei pressi del villaggio di Ketama. Nel 1912 la Spagna, probabilmente nel tentativo di mantenere la pace garantì ad alcune tribù del Rif il diritto di coltivare questa pianta. Fu poi negli anni settanta che il Rif divenne centro di esportazione illegale della droga, in Europa e in America. Tentativi di estirpare questa pratica ci sono stati ma tutti si sono rivelati infruttuosi. 
Oggi la coltivazione è legale mentre commercio e trasporto sono vietati. Un controsenso direi. Essere fermati dalla polizia con un quantitativo di hashish superiore a quello per consumo personale potrebbe portare a gravi conseguenze facilmente immaginabili.
Tale premessa è necessaria al fine di raccontarvi la mia esperienza vissuta nei dintorni di Chefchaouen, conosciuta come la città azzurra e a mio avviso la città più bella del Marocco. Arrivati sul posto abbiamo subito evitato i soliti fastidiosi procacciatori d’affari in cerca di turisti per offrire una visita guidata della medina o di una delle tante piantagioni di cannabis sparse tra i monti ma poi la nostra curiosità si è spinta oltre e ci siamo voluti recare di persona in una di queste fattorie con annesso appezzamento di terreno. La coltivazione di cannabis e la produzione hashish rappresentano le maggiori attività della regione nonché fonte di sostentamento per le famiglie locali. Basta chiedere in giro per trovare subito una persona disposta ad accompagnarti in cambio di denaro. Prima di metterci in viaggio abbiamo voluto però mettere le cose in chiaro: saremmo andati lì solamente per vedere e non per acquistare. Un furgoncino si presenta nel giro di pochi minuti e siamo invitati a sederci nella parte posteriore. Nessun finestrino, il veicolo è chiuso e noi possiamo vedere la strada solamente dal parabrezza. Lasciamo il centro abitato e cominciamo a salire lungo una sterrata in costruzione dove alcuni mezzi pesanti sono al lavoro. In prossimità di una curva imbocchiamo un viottolo e cominciamo a scendere lungo una mulattiera in pessime condizioni. A bordo strada compaiono i primi terreni utilizzati per la coltivazione del kif ma continuiamo. Quando scendiamo il panorama che si apre dinanzi a noi è a dir poco splendido: siamo in’area rurale con basse abitazioni qua e là, cavalli che pascolano liberamente e aspre montagne sullo sfondo. Alle spalle di un piccolo caseggiato si aprono diversi appezzamenti di terreno. Ci avviciniamo ad una piantagione di cannabis mentre un ragazzino ci osserva da lontano.
Tra i monti del Rif
Tra i monti del Rif
Dintorni di Chefchaouen, piantagioni di kif
Dintorni di Chefchaouen, piantagioni di kif
Dintorni di Chefchaouen, piantagioni di kif
Dintorni di Chefchaouen, piantagioni di kif
A questo punto siamo invitati all’interno di un’abitazione. Superiamo una stanza nella quale un’anziana donna sta riposando ed entriamo in un locale poco ammobiliato utilizzato a mo’ di laboratorio. Un contadino si prepara a spiegarci le varie fasi attraverso una breve dimostrazione, dal raccolto fino ad arrivare alla produzione finale dell’hashish. L’uomo si presenta a noi con un grande sacco di kif. La cannabis a questo punto viene poggiata su una ciotola coperta da un lembo di tessuto e il tutto viene nuovamente avvolto da un telo di plastica. Il contadino comincia a sbattere con un bastone in legno sino a quando all’interno della ciotola non si è depositato un gran quantitativo di polvere di kif. Ci siamo quasi, l’hashish è quasi pronto. Manca un ultimo passaggio (che preferisco omettere).
Tra i monti del Rif, produzione di hashish
Tra i monti del Rif, produzione di hashish
Tra i monti del Rif, produzione di hashish
Tra i monti del Rif, produzione di hashish
Tra i monti del Rif, produzione di hashish
Tra i monti del Rif, produzione di hashish
Tra i monti del Rif, produzione di hashish

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Commenti

  1. Nihil Guru dice

    Novembre 13, 2018 alle 11:41 am

    Omettere l'ultimo passaggio vuol dire ammettere di averla fumata, furbacchione! ahahah
    polline di prima battitura come in Marocco, non ce ne da nessuna parte al mondo e poi, che meraviglia di posti.
    Un viaggio unico.

    Rispondi
    • Manuel Santoro dice

      Novembre 18, 2018 alle 3:48 pm

      Ahahah ti posso confermare che i i posti sono davvero unici 😂

      Rispondi
  2. Unknown dice

    Settembre 7, 2019 alle 6:23 pm

    Charas,,?

    Rispondi

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Chi è Manuel Santoro

Blogger, tour leader e digital creator.
Autore del libro "Ande dimenticate".
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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦 Non lontano da Tizou 📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦

Non lontano da Tizourgane, lungo la strada che porta ad Aït Baha vi sono i resti di un'antica Kasbah. Poche sono le informazioni a riguardo sul web. Una pagina in tedesco la chiama Tioulit, un antiquario nelle vicinanze ne parla come Efrl. Oggi è un luogo senza tempo dove perdersi tra le antiche strutture oggi in rovina (Souss Massa | Marocco) 🏚

Not far from Tizourgane, along the road to Aït Baha, are the remains of an ancient kasbah. There is little information about it on the web. One page in German calls it Tioulit, a nearby antique dealer speaks of it as Efrl. Today it is a timeless place to get lost among the ancient structures now in ruins (Souss Massa | Morocco) 🏚

No lejos de Tizourgane, en la carretera hacía Aït Baha, se encuentran los restos de una antigua kasbah. Hay poca información al respecto en la web. Una página en alemán lo llama Tioulit, un anticuario cercano habla de éste como Efrl. Hoy es un lugar atemporal para perderse entre las antiguas estructuras ahora en ruinas (Souss Massa | Marruecos) 🏚

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📍 Tizourgane 🇲🇦 Una notte in una Kasbah 📍 Tizourgane 🇲🇦

Una notte in una Kasbah tutta per noi. Tizourgane appare all'improvviso, abbarbicata in cima ad una collina. All'interno vi è un hotel tradizionale ideale per chi vuole immergersi in atmosfere da mille e una notte. Il momento più bello? La notte, quando fioche luci illuminano le viuzze acciottolate e il cielo si riempie di stelle splendenti (Souss Massa | Marocco) ✨️

A night in a Kasbah all to ourselves. Tizourgane suddenly appears, perched atop a hill. Inside is a traditional hotel ideal for those who want to immerse themselves in the atmosphere of a thousand and one nights. The most beautiful moment? At night, when dim lights illuminate the cobbled streets and the sky is filled with shining stars (Souss Massa | Morocco) ⭐️

Una noche en una Kasbah para nosotros solos. Tizourgane aparece de repente, encaramado en lo alto de una colina. En su interior se encuentra un hotel tradicional ideal para quienes deseen sumergirse en el ambiente de las mil y una noches. ¿El momento más bonito? Por la noche, cuando las tenues luces iluminan las calles empedradas y el cielo se llena de estrellas brillantes (Souss Massa | Marruecos) ✨️

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