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Dintorni di Fes: Volubilis, Moulay Idriss e Meknes

Giugno 11, 2015 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Meknes, Mausoleo di Moulay Ismail

Già prima di partire avevo deciso di dedicare la seconda parte della settimana ai dintorni della città di Fes. Dovevo solo scegliere dove e quando andare ma l’avrei fatto solamente sul posto. Con Antonio ci siamo messi d’accordo durante il tribolato viaggio di ritorno da Chefchaouen optando di cominciare da alcune delle più importanti località a ovest di Fes, nonostante il giorno prima fosse stato poco bene. E così ci ritroviamo a fare colazione nei rispettivi riad e via in petit taxi sino alla stazione ferroviaria. La giornata è nuvolosa e le alte temperature dei primi giorni sembrano solo un ricordo. I treni per la città imperiale di Meknes sono molto frequenti e partono praticamente ogni ora, per un totale di circa trentacinque minuti. Siedo accanto a Selma, una ragazza di Sefrou che frequenta il primo anno di università a Tangeri. Ha la passione per la scrittura e durante il viaggio scrive brevi composizioni in inglese. Meknes ha due stazioni: la principale è la Grande Gare, a 1 km a est dal centro, la seconda, quella in cui scendiamo, è la Gare el Abdelkader a soli due isolati.

In treno da Fes a Meknes
In treno da Fes a Meknes

All’esterno della stazione saliamo su un taxi per raggiungere il principale sito archeologico romano del Marocco, le rovine di Volubilis, a circa 25 km da Meknes. In città torneremo nel pomeriggio. Volubilis fu l’avamposto romano sudoccidentale più remoto insieme a un villaggio costruito su un’isola a largo di Essaouira. La città, che per lunghi anni fu capitale della provincia, fu in seguito abbandonata dai romani ma nonostante questo rimase attiva sino al XVIII secolo. Nel sito trascorriamo circa un’ora, forse troppo poco per visitare l’antica città accuratamente. Tuttavia bisogna avere molta immaginazione per ricordare i fasti di un tempo. Solo alcune parti sono in ottimo stato di conservazione e a mio parere la città non può reggere il confronto con alcuni siti archeologici italiani. Ciò che abbiamo di fronte sono le rovine dei monumenti risalenti a II e III secolo. Entriamo dall’ingresso principale accanto al Tempio di Saturno e seguiamo il viottolo in salita che in breve conduce nel cuore del sito. La vera attrattiva sono i mosaici ma la maggior parte dei quali, sottoposti alle intemperie del tempo, sono ormai scoloriti in sfumature di grigio e beige. Superiamo la Casa di Orfeo, un grande complesso di stanze oggi in rovina raggruppate attorno a un mosaico raffigurante dei delfini, e raggiungiamo i bagni di Gallieno, i bagni pubblici più importanti della città restaurati dall’imperatore Gallieno, nelle vicinanze del frantoio 35. Il foro, nella parte più alta, è la zona meglio conservata con un’ampia strada lastricata, una basilica, un tempio, un mercato e un arco di trionfo. Alcune cicogne hanno pensato bene di costruire il proprio nido sulle colonne del tempio.

Volubilis
Volubilis
Volubilis
Volubilis
Volubilis

L’edificio che colpisce di più è sicuramente l’arco di trionfo, punto di confluenza del decumano massimo. Nei pressi dell’asse viario principale sorgevano le dimore più sfarzose come la Casa dell’efebo con un interessante mosaico di Bacco su un carro trainato da alcune pantere, fino ad arrivare alla Casa di Venere, dove sono conservati i migliori mosaici di Volubilis. Nuvole di fumo cominciano ad alzarsi dalle secche sterpaglie nei pressi del foro. Inservienti accorrono uno dopo l’altro e a fatica riescono a domare il principio d’incendio, dapprima con dei rami e poi con un estintore.

Volubilis
Volubilis

All’esterno del sito il nostro tassista ci sta aspettando per portarci nella vicina città sacra di Moulay Idriss, sita a soli 4 km. L’abitato prende il nome dal santo più venerato del Marocco al quale è intitolato un mausoleo meta di pellegrinaggi nel cuore della città. La pioggia inizia a cadere proprio quando raggiungiamo la piazza principale, attorno alla quale si susseguono piccoli cafè-griglierie. Decidiamo di inoltrarci negli intricati vicoli della medina sperando in un riparo. Fortunatamente basta attendere qualche minuto e renderci conto che a scendere sia stato solo un breve scroscio d’acqua. Osserviamo il mausoleo dall’esterno, l’ingresso è infatti vietato ai non musulmani: una sbarra di legno delimita l’accesso vietato a cristiani e bestie da soma.

Moulay Idriss, piazza principale
Moulay Idriss, piazza principale
Moulay Idriss, mausoleo di Moulay Idriss
Moulay Idriss, mausoleo di Moulay Idriss
Moulay Idriss, mausoleo di Moulay Idriss
Moulay Idriss, medina
Moulay Idriss, medina
Moulay Idriss, medina

Una lunga scalinata ci conduce in breve ad una delle zone più alte di Moulay Idriss con una bella vista panoramica sulla città e sul mausoleo di Moulay Idriss. Attirati dall’odore della carne arrosto ci fermiamo per pranzo in una delle tante griglierie nei pressi della piazza. Il menu offre un panino con carne macinata e pomodori, il tutto rigorosamente cotto  alla brace.

Moulay Idriss, vista panoramica
Moulay Idriss, vista panoramica
Moulay Idriss, pranzo in una griglieria
Moulay Idriss, pranzo in una griglieria

Terminato di mangiare riprendiamo la nostra marcia alla volta della Gare el Abdelkader di Meknes. La giornata non è ancora finita ed abbiamo ancora qualche ora per visitare la città, inserita dall’Unesco nella lista dei patrimoni dell’Umanità. Fermiamo un petit taxi e ci facciamo accompagnare sino a Bab Mansour, all’estremità meridionale di Place el Hedim. Bab Mansour è senza ombra di dubbio la porta più bella di Meknes, incredibilmente ricca di decorazioni cerimoniali con stucchi e marmi in stile almohade.

Meknes, Bab Mansour
Meknes, Bab Mansour
Meknes, Place El Hedim
Meknes, Place El Hedim

Ci incamminiamo verso la piazza facendoci spazio tra le bancarelle del souk Atriya, camminando nel bel mezzo di un mercato all’aperto prima. e di un mercato coperto poi. Nell’aria un mix di odori proveniente dalla carne esposta sui bancali e dalle pile di olive dai diversi colori. Questa zona è considerata come uno dei mercati agricoli migliori del paese.

Meknes, souk Atriya
Meknes, souk Atriya
Meknes, souk Atriya

Seguendo il flusso delle persone ci ritroviamo ben presto all’interno della medina che rispetto a quella di Fes appare più compatta e con meno seccatori alla ricerca di turisti. Il souk en Nejjarine rappresenta il principale spazio commerciale della città all’interno del quale abbondano prodotti di origine cinese, capi d’abbigliamento in primis. Nascosta in mezzo ai souk visitiamo la Madrasa Bou Inania. L’edificio, dalle pregevoli decorazioni di legno, zellij e stucchi, si articola attorno a un cortile centrale affacciato su una sala delle preghiere ed è circondata dalle celle un tempo riservate agli studenti. Qui è possibile salire fin sopra il tetto che ci regala belle vedute sul minareto e sulle piramidi coperte di tegole verdi della Grande Moschea.

Meknes, medina
Meknes, medina
Meknes, medina
Meknes, Madrasa Bou Inania
Meknes, Madrasa Bou Inania
Meknes, Madrasa Bou Inania. Vista dal tetto sulla Grande Moschea
Meknes, Madrasa Bou Inania. Vista dal tetto sulla Grande Moschea

Passeggiamo ancora nella medina sino a quando decidiamo di tornare indietro per raggiungere il Mausoleo di Moulay Ismail, l’unico tempio marocchino visitabile dai non musulmani insieme alla madrasa Bou Inania di Fes e alla tomba di Moahmmed V a Rabat. La città è indissolubilmente legata alla figura di Moulay Idriss. Quando andò al potere, Meknes viveva un periodo di decadenza e durante i 55 anni del suo regno riuscì a trasformarla in una grandiosa capitale con palazzi sfarzosi e decine di chilometri di mura. Da Place Lalla Aouda ci dirigiamo quindi verso il Dar El Makhzen, l’ultimo palazzo di Ismail, nelle vicinanze del Mausoleo. Ci avviciniamo al santuario in cui è sepolto il sultano ascoltando le spiegazioni di una guida parlante italiano. Il Mausoleo è l’ultima tappa prima di fare rientro a Fes. Siamo soddisfatti della giornata trascorsa ma altrettanto consapevoli che la città di Meknes avrebbe meritato più tempo.

Meknes, place Lalla Aouda
Meknes, place Lalla Aouda
Meknes, mausoleo di Moulay Ismail
Meknes, mausoleo di Moulay Ismail
Meknes, mausoleo di Moulay Ismail

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📍 Ameln Valley 🇲🇦

Partendo da Tafraout è possibile visitare numerosi villaggi incastonati nella Ameln Valley. Tagdicht è il più elevato ed anche il più difficile da raggiungere. Vi è una sola strada, stretta, tortuosa, che si inerpica tra le montagne senza alcuna protezione (Souss Massa | Marocco) 🏘

Starting from Tafraout, it is possible to visit numerous villages nestled in the Ameln Valley. Tagdicht is the highest and also the most difficult to reach. There is only one road, narrow, winding, that climbs through the mountains without any protection (Souss Massa | Morocco) 🏘

Partiendo de Tafraout, es posible visitar numerosos pueblos enclavados en el valle del Ameln. Tagdicht es el más alto y también el más difícil de alcanzar. Sólo hay una carretera, estrecha y sinuosa, que sube por las montañas sin ninguna protección (Souss Massa | Marruecos) 🏘

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦 Delle Gole 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 2 🇲🇦

Delle Gole di Aït Mansour tutti me ne avevano parlato bene ma i suoi paesaggi sono andati oltre le aspettative. Ho apprezzato il fatto che quest'oasi sia poco turistica e forse anche più bella di altre zone del Marocco, molto più conosciute. Qui ho trascorso un'intera giornata ma spero di ritornarci un giorno, c'è tanto altro ancora da vedere (Souss Massa | Marocco) 🌴

Everyone had told me good things about the Aït Mansour Gorges, but its landscapes went beyond expectations. I appreciated the fact that this oasis is not very touristy and perhaps even more beautiful than other, much better known areas of Morocco. I spent a whole day here but I hope to return one day, there is so much more to see (Souss Massa | Morocco) 🌴

Much gente me había hablado bien de las gargantas de Aït Mansour, pero sus paisajes superaron las expectativas. Aprecié el hecho de que este oasis no sea muy turístico y quizás incluso más bello que otras zonas mucho más conocidas de Marruecos. Pasé aquí un día entero, pero espero volver algún día, hay mucho más que ver (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦 Il tratto 📍 Aït Mansour Gorge Pt. 1 🇲🇦

Il tratto di strada all'interno delle gole di Aït Mansour è stato probabilmente il più bello di tutto il viaggio On the road in Marocco: un rigoglioso palmeto da attraversare, antichi villaggi di terra in rovina e una sosta, a sorpresa, in un basico café dove l'ospitale Omar ci ha accolti per servirci il suo piatto forte, una omelette berbera (Souss Massa | Marocco) 🌴

The stretch of road inside the Aït Mansour gorges was probably the most beautiful of the entire Moroccan On the Road trip: a lush palm grove to cross, ancient ruined earthen villages and a surprise stop at a basic café where the hospitable Omar welcomed us to serve his signature dish, a Berber omelette (Souss Massa | Morocco) 🌴

El tramo de carretera dentro de las gargantas de Aït Mansour fue probablemente el más bonito de todo el viaje marroquí On the Road: un frondoso palmeral que atravesar, antiguos pueblos de tierra en ruinas y una parada sorpresa en un café básico donde el hospitalario Omar nos recibió para servirnos su plato estrella, una tortilla bereber (Souss Massa | Marruecos) 🌴

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📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦 Non lontano da Tizou 📍 Kasbah di Efrl 🇲🇦

Non lontano da Tizourgane, lungo la strada che porta ad Aït Baha vi sono i resti di un'antica Kasbah. Poche sono le informazioni a riguardo sul web. Una pagina in tedesco la chiama Tioulit, un antiquario nelle vicinanze ne parla come Efrl. Oggi è un luogo senza tempo dove perdersi tra le antiche strutture oggi in rovina (Souss Massa | Marocco) 🏚

Not far from Tizourgane, along the road to Aït Baha, are the remains of an ancient kasbah. There is little information about it on the web. One page in German calls it Tioulit, a nearby antique dealer speaks of it as Efrl. Today it is a timeless place to get lost among the ancient structures now in ruins (Souss Massa | Morocco) 🏚

No lejos de Tizourgane, en la carretera hacía Aït Baha, se encuentran los restos de una antigua kasbah. Hay poca información al respecto en la web. Una página en alemán lo llama Tioulit, un anticuario cercano habla de éste como Efrl. Hoy es un lugar atemporal para perderse entre las antiguas estructuras ahora en ruinas (Souss Massa | Marruecos) 🏚

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