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I Viaggi di Manuel

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Dal lago Ogii Nuur all′Ovgon Khiid

Agosto 12, 2015 · Manuel Santoro · Lascia un commento

Mongol Els

La pioggia è caduta incessante per tutta la notte e per lunghe ore abbiamo dormito ascoltando il tintinnio della pioggia battere sul tetto della nostra gher. Ancora intorpiditi dal sonno ci prepariamo in vista del nuovo trasferimento. Fuori fa freddo, nuvole basse aleggiano sulle montagne antistanti ma il cielo sembra aver concesso una tregua sebbene non si vedano squarci di sereno. Ci avevano avvisato che spostandoci a nord le temperature si sarebbero abbassate e così è stato. Il sentore è che anche quella di oggi sarà una giornata all’insegna del maltempo. Le previsioni meteo d’altronde lo confermano. Facciamo in tempo a fare colazione prima che cominci a piovere,  nuovamente, una pioggerella sottile quanto fastidiosa. Ci mettiamo in viaggio percorrendo una monotona strada asfaltata tra ampie distese erbose e sporadiche gher a movimentare il paesaggio. A volte mi sembra di essere tornato in Patagonia se non fosse per le tradizionali abitazioni mongole.
Raggiungendo le Mongol Els
Raggiungendo le Mongol Els
Ci avviciniamo sempre più alle dune di sabbia di Elsen-Tasarkhai, meglio conosciute con il nome di Mongol Els. Prima di raggiungerle svoltiamo a sinistra e parcheggiamo i nostri mezzi nei pressi di alcune gher. I nomadi che vivono al loro interno possiedono alcuni cammelli ed organizzano brevi passeggiate sulle dune. La pioggia intanto aumenta d’intensità ed io decido di rifugiarmi all’interno di un’abitazione mentre gran parte del gruppo ha deciso di provare questa nuova esperienza. Sarà il tempo ma mi sento particolarmente scarico. Nella gher un anziano vestito con una tunica azzurra e un copricapo più scuro ci allieta con canzoni e musiche popolari mongole. Alcuni di noi provano a cantare qualcosa in lingua italiana ma il personaggio non sembra particolarmente entusiasta.
Visita a una famiglia nomade nei pressi delle Mongol Els
Visita a una famiglia nomade nei pressi delle Mongol Els
Visita a una famiglia nomade nei pressi delle Mongol Els
Visita a una famiglia nomade nei pressi delle Mongol Els
Dalle dune il campo che ci ospiterà per la notte non è eccessivamente distante. Prendiamo posto all’Hoyor Zagal Ger Camp, nei pressi del monte Unegt Tsohio, lì dove ci stanno già aspettando per il pranzo. Il menu è molto simile a quello degli altri giorni con la solita insalatina di carote e una porzione di pollo accompagnato da riso in bianco. Trascorriamo il pomeriggio alle rovine di un monastero alle spalle delle Mongol Els. Siamo fortunati perchè ha smesso di piovere ma che peccato per il cielo coperto che appiattisce tutti i colori. L’Ovgon Khiid sorge nel bel mezzo di una vallata disseminata da bassi alberelli tra alte montagne rocciose. Anche questo sito costruito nel 1660 non fu risparmiato durante le campagne antireligiose dei primi anni del novecento. Le armate di Zungar Galdan Bochigtu arrivarono fin qui distruggendo tutto non contento di aver massacrato anche i monaci residenti. 
Ovgon Khiid
Ovgon Khiid
Ovgon Khiid
Ovgon Khiid
Ovgon Khiid
Dell’antico edificio rimane ben poco, solamente alcune mura che lasciano intravedere la sua conformazione. Dall’inizio degli anni ottanta il sito è tornato a vivere grazie ad alcuni religiosi che hanno costruito nuovi templi, uno dei quali sulla sommità di una collina. La guida ci avverte della possibile presenza di serpenti nel sito e ci ricorda che le religione buddista non ammette l’uccisione di animali. Torniamo all’accampamento dopo qualche minuto di relax ci spostiamo nella sala ristorante per la cena, proprio mentre il sole che sembrava volesse fare capolino si appresta a nascondersi dietro le montagne coperto da nuvole minacciose.
Ovgon Khiid
Ovgon Khiid
Ovgon Khiid
Ovgon Khiid
Tramonto visto dall'Hoyor Zagal Ger Camp
Tramonto visto dall’Hoyor Zagal Ger Camp
Per ulteriori informazioni:
www.viaggigiovani.it/viaggi/mongolia

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🇮🇹 Un angolo di paradiso tra le montagne del 🇮🇹 Un angolo di paradiso tra le montagne del Pakistan. Benvenuti nella Valle di Shimshal, una delle più remote della provincia di Hunza (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🌽

🇮🇹 A corner of paradise in the mountains of Pakistan. Welcome to the Shimshal Valley, one of the most remote in the Hunza province (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🥔

🇮🇹 Un rincón de paraíso en las montañas de Pakistán. Bienvenido al valle de Shimshal, uno de los más remotos de la provincia de Hunza (Gilgit-Baltistán - Pakistán) 🌽

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🇮🇹 Incontri e volti direttamente da Shimshal 🇮🇹 Incontri e volti direttamente da Shimshal, la valle più remota della provincia di Hunza (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🌽

🇮🇹 Encounters and faces directly from Shimshal, the most remote valley of the Hunza province (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🥔

🇮🇹 Encuentros y caras directamente de Shimshal, el valle más remoto de la provincia de Hunza (Gilgit-Baltistán - Pakistán) 🌽

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🇮🇹 Il viaggio che conduce al villaggio di Sh 🇮🇹 Il viaggio che conduce al villaggio di Shimshal,  nell'omonima valle, non è raccomandato a cuori deboli. Precipizi profondi centinaia di metri, scricchiolanti ponti di legno su un fiume tumultuoso e strada stretta, utile per far passare solo un mezzo. Ma tutto è ricompensato da paesaggi straordinari, tra imponenti pareti rocciose, ghiacciai e vette scintillanti di neve (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🚙

The journey to the village of Shimshal, in the valley of the same name, is not recommended for weak hearts. Cliffs hundreds of metres deep, creaky wooden bridges over a tumultuous river and a narrow road that is only good for one vehicle. But everything is rewarded with extraordinary scenery, including imposing rock faces, glaciers and snow-glittering peaks (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🏔

El viaje hasta el pueblo de Shimshal, en el valle del mismo nombre, no es recomendable para corazones débiles. Acantilados de cientos de metros de profundidad, chirriantes puentes de madera sobre un río tumultuoso y una carretera estrecha en la que sólo cabe un vehículo. Pero todo se recompensa con un paisaje extraordinario, que incluye imponentes paredes rocosas, glaciares y picos relucientes de nieve (Gilgit-Baltistán - Pakistán) 🚙

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The journey to the village of Shimshal, in the valley of the same name, is not recommended for weak hearts. Cliffs hundreds of metres deep, creaky wooden bridges over a tumultuous river and a narrow road that is only good for one vehicle. But everything is rewarded with extraordinary scenery, including imposing rock faces, glaciers and snow-glittering peaks (Gilgit-Baltistan - Pakistan) 🏔

El viaje hasta el pueblo de Shimshal, en el valle del mismo nombre, no es recomendable para corazones débiles. Acantilados de cientos de metros de profundidad, chirriantes puentes de madera sobre un río tumultuoso y una carretera estrecha en la que sólo cabe un vehículo. Pero todo se recompensa con un paisaje extraordinario, que incluye imponentes paredes rocosas, glaciares y picos relucientes de nieve (Gilgit-Baltistán - Pakistán) 🚙

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